Alla scoperta del Negroni: storia, curiosità, ricetta e abbinamenti

Il Negroni è più di un semplice cocktail; è una sinfonia di sapori, un pezzo di storia italiana e una testimonianza dell'arte della mixology. Questa miscela iconica, con il suo perfetto equilibrio di amarezza, dolcezza e botaniche aromatiche, ha conquistato il cuore degli appassionati di cocktail di tutto il mondo. Qui esploreremo il suo passato, scopriremo alcune curiosità affascinanti, ricorderemo la ricetta classica e consiglieremo abbinamenti deliziosi.

IL MASSIMO ESPERTO DEL NEGRONI

Ha da poco compiuto cent’anni, ma è più in forma e più trendy che mai. Il Negroni, drink simbolo della miscelazione italiana, è oggi il cocktail più bevuto al mondo. A ricostruire la sua storia è stato qualche anno fa il bar manager e studioso fiorentino Luca Picchi che - dopo lunghe ricerche tra archivi, vecchi registri e… cimiteri – ha pubblicato il libro “Negroni cocktail una leggenda italiana” (Giunti editore).

LA STORIA DEL NEGRONI

Tutto iniziò attorno al 1919 alla Drogheria Casoni in via Tornabuoni a Firenze, dove il conte Camillo Negroni chiese al banconista Fosco Scarselli di “rinforzare” il suo Americano (a base di Campari, vermouth rosso e seltz) sostituendo il seltz con il gin. Il conte, esponente di una agiata famiglia fiorentina, era un uomo di mondo: nei suoi viaggi, in particolare a Londra e in America, aveva verosimilmente imparato ad apprezzare il gin e i cocktail a base di questo distillato. Una volta tornato in patria, il “solito” Americano dovette sembrargli un po’ leggero: di qui la richiesta al giovane Scarselli. Il risultato lo entusiasmò, se è vero – come si racconta – che arrivò a berne anche 30 al giorno. Ma va considerato che, all’epoca, il drink era servito in piccoli calici, freddo ma senza ghiaccio.

LA STORIA DEL BAR DOVE NACQUE IL NEGRONI

Nel 1932, nei locali dell’antica drogheria si trasferì il Caffè Giacosa, all’epoca punto di riferimento della nobiltà e dell’alta borghesia fiorentina, ma anche dei facoltosi viaggiatori che arrivavano a Firenze da tutto il mondo. E che contribuirono a diffondere il Negroni fuori dai confini della Toscana e dell’Italia.
A proposito: il Caffè Giacosa era stato fondato nel lontano 1815, ma a Torino: fu solo nel 1860 che i fratelli Giacosa, anticipando di qualche anno lo spostamento della capitale d’Italia, traslocarono la loro attività a Firenze proprio in via Tornabuoni, tra la sede del Circolo dell’Unione e l’albergo Londres et Suisse, a poca distanza dal Casoni. Dopo l’ulteriore trasferimento pochi metri più in là, prendendo il posto del Casoni, il Giacosa passò attraverso diverse proprietà fino a quando, nel 2001, lo stilista Roberto Cavalli lo trasformò in una sua boutique, trasferendo lo storico caffè sulla retrostante via della Spada. Chiuso nel 2017, il Caffè Giacosa è stato riaperto lo scorso anno proprio all’angolo tra via Tornabuoni e via della Spada, a pochi passi dalla sede originaria, grazie al gruppo Valenza, proprietario di altri due storici locali di Firenze quali il Caffè Paszkowski e il Caffè Gilli.

IL NOME DEL DRINK

Chiamato inizialmente l’Americano alla moda del conte Negroni dai clienti della Drogheria Casoni, nel tempo il cocktail divenne semplicemente Negroni. Curiosità: si tratta forse dell’unico cocktail al mondo creato non da un bartender bensì da un cliente. Dal quale ha preso anche il nome.

LA RICETTA IBA DEL NEGRONI

Tecnica:
Build

Bicchiere:
Old fashioned

Ingredienti:
30 ml gin
30 ml bitter Campari
30 ml vermouth rosso
Garnish:
Mezza fetta di arancia

L’ARTE DI ABBINARE IL NEGRONI 

L'abbinamento del Negroni con il cibo è un'arte che richiede comprensione e apprezzamento delle sue complesse note di sapore.

ANTIPASTI E APERITIVI: COMPAGNI IDEALI
Il Negroni, con le sue note amare e aromatiche, si abbina divinamente a stuzzichini salati e antipasti. Olive, frutta secca salata e formaggi stagionati come il Parmigiano-Reggiano creano un contrasto intrigante con la complessità del cocktail, esaltandone le sfumature gustative.

PIATTI PRINCIPALI: EQUILIBRIO E ARMONIA
Quando si tratta di piatti principali, il Negroni si accompagna bene a preparazioni ricche e saporite. La sua robustezza contrasta piacevolmente con piatti a base di carne rossa, come il brasato al Barolo, le tartare o la tagliata di manzo, bilanciando la ricchezza del cibo con la sua vivace acidità. Anche le preparazioni con pomodoro, come una classica pizza Margherita o pasta all'amatriciana trovano nel Negroni un compagno perfetto, grazie all'affinità tra l'amaro del drink e la dolcezza acida del pomodoro.

IL NEGRONI NEL CINEMA

Un tributo al Negroni è arrivato di recente dal cinema, in particolare nel trittico di film dedicati dai Manetti Bros a Diabolik, altro mito italiano (ma del fumetto), usciti fra il 2021 e il 2023. Nei quali il drink fa più di un’apparizione, favorito anche dal product placement di Campari: la prima, fra le mani di una splendida Eva Kant interpretata da Miriam Leone.

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