Aumentano in Russia i dazi sull'import di vino
Con l'annuncio del Ministero dell'Economia russo, apprendiamo che aumenteranno i dazi sull'import di vino proveniente da Paesi reputati ostili, tra cui l'Italia
Una nuova tornata di "punizioni fiscali" per i Paesi che non appoggiano la Russia nel conflitto russo-ucraino. La Federazione Russa ha infatti introdotto nuove misure economiche speciali per alcune categorie di prodotti provenienti dai Paesi cosiddetti ostili, tra cui l'Italia.
I nuovi dazi andranno a colpire il vino, i prodotti ittici e i componenti per l'edilizia in poliuretano, e resteranno in vigore fino al termine del 2023.
"Per quanto riguarda il vino proveniente dai Paesi ostili, le aliquote dei dazi doganali all'importazione sono aumentate da 12,5% al 20%".
Il servizio stampa del Ministero dello sviluppo economico ha riferito alla testata russa Izvestija che la produzione nazionale e le importazioni dei paesi amici soddisferanno pienamente la domanda interna e che i produttori nazionali stanno attivamente aumentando l'offerta, mentre i consumatori russi scelgono sempre di più prodotti locali.
Oltre al vino, l'aumento delle aliquote riguarda anche i prodotti ittici. Come riportato da Izvestija, secondo il ministero, il divieto di importazione del pesce e dei prodotti finiti da Unione Europea e Stati Uniti libererà alcune nicchie di mercato che verranno presto riempite da produttori nazionali. Le aziende russe avranno così la possibilità di ampliare la gamma di prodotti e la quantità di posti di lavoro.
Tutto ciò, ricade come una tegola sull'export di prodotti italiani, in particolare per il vino. Bisogna considerare, infatti, che nonostante ciò che è accaduto negli ultimi tempi, la Russia rimane per l'Italia il nono mercato di riferimento ed è il quinto se consideriamo solo gli spumanti.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, nel 2022 l'Italia ha aumentato del +28% l'export di spumanti in Russia, raggiungendo i 91 milioni di euro, e il vino ha raggiunto quota 80 milioni di euro con una crescita rispetto all'anno precedente del +5,1%. Inoltre, continua Il Sole 24 Ore, questi dati non sarebbero esaustivi del successo di vini e spumanti made in Italy in Russia. Infatti, bisognerebbe considerare una grossa quantità di prodotti italiani che ha accesso al mercato russo passando prima per Paesi limitrofi. Ad esempio, moltissimi acquisti di vino italiano vengono effettuati tramite la Lettonia. Per avere un dato a sostegno di questa ipotesi, basta considerare che nel 2022 la Lettonia ha aumentato del 26,5% l'acquisto di vini italiani (28,8 milioni di euro) e del 101% l'acquisto di spumanti (52,2 milioni di euro).
Queste stime possono essere ottenute solo tramite metodo empirico o deduttivo, in quanto dallo scoppio del conflitto la Russia non diffonde più dati sull'import.
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