Cadono anche i dazi che colpivano le importazioni dagli USA. Bene per bourbon e succhi
Si torna a dialogare commercialmente con gli Stati Uniti, ora che il presidente USA Biden ha annunciato il superamento dei dazi su acciaio e alluminio.
L’accordo sui dazi per acciaio si estende alla tavola dove cadono definitivamente anche le ritorsioni dell’Unione Europea che avevano colpito le importazioni dagli Stati Uniti di bourbon whiskey, mirtilli, succo d’arancia, fagioli, mais, burro d’arachidi, riso, tabacco e sigari che solo per l’Italia valgono circa 30 milioni di euro, oltre che ai manufatti in ferro, acciaio e ghisa, barche, motociclette, abiti e cosmetici.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dell’accordo raggiunto al G20 di Roma dove Joe Biden ha annunciato il superamento dei dazi Usa su acciaio e alluminio. Si chiude l’ultimo capitolo di una guerra commerciale tra Unione Europea e Usa che – sottolinea la Coldiretti – ha coinvolto pesantemente direttamente il settore agroalimentare con l’entrata in vigore il 18 ottobre 2019 per iniziativa di Donald Trump. di dazi aggiuntivi statunitensi del 25% che hanno colpito le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, cordiali e liquori come amari e limoncello, sospesi solo recentemente con l’entrata in vigore l’11 marzo 2021 dell’accordo tra il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente Usa Joe Biden.
“L’accordo raggiunto al G20 è importante per tornare a crescere insieme in un momento in cui in tutto il mondo si stanno affrontando gli effetti economici e occupazionali della pandemia - ha concluso il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’evidenziare che - il superamento dei dazi sull’acciaio, si trasferisce a valanga sui costi di produzione nel settore agroalimentare dagli imballaggi ai trasporti fino alle macchine agricole che stanno facendo registrare preoccupanti rialzi che mettono a rischio la competitività”.
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