Fipe donne: "Bene i fondi per l’imprenditoria femminile. Ora presentiamo progetti concreti"
Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne di Fipe accoglie con favore l'istituzione da parte del Governo di un Fondo Impresa Donna, finanziato con 40 milioni di euro
Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio accoglie con favore l'introduzione da parte del Governo di un fondo destinato all'imprenditoria femminile, che si configura anche come un'opportunità per il mondo dei pubblici esercizi. Di seguito la sua dichiarazione.
“L’istituzione di un Fondo Impresa Donna, finanziato dal governo con 40 milioni di euro, rappresenta una straordinaria opportunità per moltiplicare il numero di pubblici esercizi a titolarità femminile. Anzi. Trattandosi di fondi destinati a moltiplicarsi grazie al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, possiamo dare il via a una stagione di nuovi pubblici esercizi in grado di coniugare una managerialità femminile con un’attenzione sempre più forte per la sostenibilità.
Noi del Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio saremo al fianco di tutte le imprenditrici interessate, fornendo loro assistenza tecnica, ma anche corsi di formazione avanzata sulla gestione di impresa e finanziaria. L’obiettivo è non perdere questa grande opportunità sia per le imprenditrici che per la produttività del paese. In questo momento – aggiunge la Presidente - il 28,7% dei pubblici esercizi è a titolarità femminile, mentre il 51,4% dei circa 1 milione e 200mila occupati è costituito da donne. Serve una maggior spinta imprenditoriale, in grado di ridurre il gender gap manageriale che ancora caratterizza il settore. Le linee di intervento che verranno privilegiate dal Fondo istituito dal ministero dello Sviluppo economico sono tre: la transizione digitale, che anche nella ristorazione è sempre più determinante come ci hanno confermato i 18 orribili mesi di pandemia, la sostenibilità e il consolidamento finanziario e patrimoniale delle imprese. Tutte materie sulle quali le donne, con la loro competenza e un’adeguata formazione, possono fare la differenza. Non possiamo aspettare, anche perché la crisi post Covid ha penalizzato soprattutto l’occupazione femminile, con il 70% dei 444mila posti di lavoro persi nei pubblici esercizi costituito proprio da lavoratrici donne. Questa è l’occasione per ripartire con una marcia in più”.
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