Gianni Brera con Slow Food Editore: il suo "mangiarebere" in quattro racconti

31 Gen 2019 - 04:30
Gianni Brera con Slow Food Editore: il suo "mangiarebere" in quattro racconti
Sono passati cento anni dalla nascita di uno dei più grandi giornalisti sportivi italiani e ancora attuale è il tratto della sua eredità culturale. Oggi a celebrare Gianni Brera è Slow Food Editore con Dalla Bassa, l’ultimo volume della collana Piccola biblioteca di cucina letteraria, disponibile in tutte le librerie e on line sullo store di Slow Food Editore. Quattro racconti scritti in età giovanile che svelano la passione di Brera per il cibo e per l’umanità che si aggira intorno alla tavola. A curarne la pubblicazione è Dario Borso, storico della filosofia, traduttore e curatore editoriale, che li ha recuperati dalla galleria Quadri di casa nostra, pubblicata tra febbraio e giugno 1939 su Il popolo di Pavia e scelti  "a naso, per l’aura gastronomica che da essi potentemente emana". Della stessa raccolta esistono altre due dozzine, pubblicate fino al 1943 anche sotto lo pseudonimo Gian del Po. Uno spaccato della vita rurale della Bassa Pavese da cui già si intuisce il suo talento letterario, in cui il contorno dei personaggi emerge semplice e immediato e le vicende del paese, scrive lo stesso Brera, "corrono gonfie di significati diversi dalla mente al cuore, dal cuore ancora alla mente e, senza particolari deformazioni, dalla mente alla penna".
Il signor Tobia non è molto parco di parole. Molto parco è invece di stomaco. «Mangio una volta sola» dice «perché sono di costituzione delicata. Il medico mi raccomanda sempre la moderazione. Io vado spesso dal medico, la mia famiglia mi ha abituato così». Ma quando ha mangiato si batte la pancetta con soddisfazione e va a sedersi al caffè. «Post prandium» spiega «distendi le interiora: è un precetto di certi dottoroni salernitani». Tratto da Tobia, Dalla Bassa, Gianni Brera La signorina Clelia era una santocchia. Orfana, aveva casa e terra, ma non la sposava nessuno certo, magra com’era e con quel dente che le spuntava di bocca come un uncino. Adesso aveva già più di trent’anni. E viveva sola nella sua grande casa. Sbrigate le faccende andava in chiesa a pregare la Madonna, ma un marito non lo trovava mai. Portava di gran polli al prete, perché pregasse per lei, povera anima. E il reverendo pigliava i polli e la compassionava, ma il marito ahimè, non veniva. Tratto da Serenate ai polli, Dalla Bassa, Gianni Brera
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Ma cosa aveva scritto fino ad allora il giornalista che in 50 anni di professione ha rivoluzionato il linguaggio sportivo, inventando nuove formule che ancor oggi colorano le cronache calcistiche, come pretattica e centrocampista? È presto detto - si legge nella prefazione di Dario Borso - un mazzetto di poesiole d’occasione, svariati articoli di cronaca locale soprattutto sportiva e una dozzina di racconti “dal vivo” – il tutto sparso tra bollettini parrocchiali, quotidiani di provincia e il mensile “Ticinum”. Gianni Brera trascorre le strade del Tour e del Giro, fermandosi ogni giorno in un ristorante diverso e imparando a conoscere la gastronomia francese e italiana. Per di più, frequenta e conclude con successo un corso di sommelier. Già che il cibo gli risulta inseparabile dal vino: appunto per questo conierà il termine “mangiarebere” che riassume l’uno e l’altro… Va bene l’Europa e l’America, ma il cuore rimane in riva al Po, con i suoi risotti, le sue rane, i brasati e i ravioli. Tranne quando c’è da imbastire un pasto volante in casa, per amici e altri intimi. Perché quando si deve spignattare, Gianni Brera non si tira indietro più di quanto non facciano gli altri indigeni di San Zenone al Po, che hanno la cucina nel sangue. Tratto dalla postfazione di Paolo BreraIl mangiarebere del Gioann Brera Dalla Bassa, Gianni Brera Piccola biblioteca di cucina letteraria ISBN: 9788884995513 Prezzo al pubblico: 10 €

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