Gruppo Germinal presenta il primo report di sostenibilità

Il primo report di sostenibilità del Gruppo Germinal documenta le pratiche ambientali e sociali dell'azienda trevigiana nel settore biologico.

9 Sett 2025 - 15:23
Gruppo Germinal presenta il primo report di sostenibilità

AMBIENTE E SOSTENIBILITÀ - Il Gruppo Germinal di Treviso ha pubblicato il proprio primo report di sostenibilità, documentando il percorso di responsabilità ambientale e sociale consolidato in 44 anni di attività. L'azienda specializzata nella produzione di alimenti biologici, salutistici e funzionali ha reso pubblici i dati relativi alle proprie pratiche sostenibili, evidenziando l'approccio che da oltre quattro decenni caratterizza la vocazione aziendale verso il biologico e la sostenibilità.

Il biologico non è solo una scelta, ma soprattutto uno stile di vita”, dichiara Emanuele Zuanetti, fondatore e presidente del Gruppo Germinal, una realtà che nel 2024 ha raggiunto un fatturato di 61 milioni di euro con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente e che oggi impiega quasi 100 dipendenti. E aggiunge: “Siamo cresciuti poco alla volta, ma sempre con continuità. A testimoniarlo è il nostro nucleo produttivo di Castelfranco Veneto che dal 2001 ad oggi si è ampliato, triplicando lo spazio occupato e arrivando a coprire gli attuali 13mila metri quadrati dove sono attive 3 linee di produzione automatizzate e altamente innovative che, con una capacità produttiva di 20.000 ton/ anno permettono di realizzare prodotti dolciari e salati da forno in numerosi e differenti formati. All’headquarter, si sono aggiunti, negli anni, due ulteriori stabilimenti, siti in località diverse, specializzati nella produzione biologica di pasta e di piatti pronti freschi”.

La produzione aziendale risulta caratterizzata da un'elevata percentuale di materie prime biologiche, pari all'85% del totale, secondo quanto emerge dal documento di sostenibilità. La strategia dichiarata punta al rafforzamento dell'intera filiera biologica attraverso la preferenza per circuiti brevi, certificati e garantiti, privilegiando quando possibile l'approvvigionamento di materie prime di origine italiana.

Gli accordi di filiera sottoscritti con fornitori nazionali hanno riguardato quantitativi significativi di prodotti biologici nel 2024, includendo 492 tonnellate di farina di grano tenero biologico e 207,8 tonnellate di farina di farro, oltre a farine di riso e orzo biologiche, ceci e mais. La spesa per fornitori locali, calcolata in un raggio di 300 chilometri, ha rappresentato il 44% del totale degli acquisti nel corso dell'anno.

Le partnership con il commercio equosolidale costituiscono un elemento distintivo delle politiche di approvvigionamento, avviate nel 2010 attraverso la collaborazione con Altromercato, principale realtà italiana del settore. Nello stesso anno è stata avviata la partnership con Manduvirà, cooperativa paraguaiana produttrice ed esportatrice di zucchero biologico, seguita nel 2021 dall'accordo con NGC (The Natural Growth Company) in Thailandia, azienda familiare specializzata in riso e zucchero biologici che sostiene l'occupazione femminile.

L'ampliamento del portfolio di materie prime equosolidali ha registrato un'accelerazione dal 2022, con acquisti che nel 2024 hanno riguardato il 42,5% del cacao biologico e il 72% delle creme biologiche per farciture certificate Rainforest Alliance. Per l'olio di palma, l'azienda si affida esclusivamente a produttori certificati RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil), associazione non profit che promuove la coltivazione sostenibile.

Il percorso di certificazione ha raggiunto un traguardo significativo nel maggio 2021, quando Mangiarsano, capogruppo di Germinal, ha modificato la propria forma giuridica in Società Benefit per poi ottenere la certificazione B-Corp, rispettando i più elevati standard di performance sociale, ambientale ed economica. La certificazione di Benefit Corporation è attualmente in fase di rinnovo, mentre la prima certificazione biologica risale al 2009.

La transizione verso packaging sostenibili ha comportato il passaggio dalla plastica alla carta certificata FSC per la maggior parte degli imballaggi. L'utilizzo di carta vergine è stato motivato dalla necessità di garantire maggiore sicurezza alimentare e ridurre il consumo complessivo di carta. Dal 2019, i sacchetti interni di numerosi prodotti sono stati sostituiti con materiale biodegradabile e compostabile certificato DIN CERTCO, assicurando la riciclabilità al 100% delle confezioni.

L'autonomia energetica rappresenta un obiettivo strategico raggiunto attraverso l'autoproduzione del 75% del fabbisogno mediante impianti fotovoltaici, mentre il restante 25% proviene da fonti rinnovabili certificate Greener. Nel 2024 è stato registrato un risparmio energetico del 5%, supportato da investimenti in nuovi macchinari tra cui compressori, illuminazione a LED e server tecnologicamente avanzati, progettati per ridurre i consumi energetici, l'utilizzo di aria compressa e le emissioni di CO2.

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