Guerra nel Chianti tra consorzi per la produzione del Gran Selezione
Scoppia la guerra del Chianti: il Consorzio Chianti lancia il Chianti Gran Selezione, ma il Gallo Nero e non ci sta. Oggetto del contendere la modifica del disciplinare di produzione decisa dall'assemblea dei soci del Consorzio Chianti per far nascere il Chianti Gran Selezione. Una decisione andata in contrapposizione alla produzione del Consorzio Chianti Classico Gallo Nero che ha già al suo attivo una sua Gran Selezione.
Il nuovo Chianti Gran Selezione del Consorzio Chianti, con l'obiettivo di guardare al mercato cinese, avrà diverse caratteristiche ben precise: color rosso rubino intenso, tendente al granata con l’invecchiamento; odore speziato e persistente; gradazione alcolica minima più elevata (si parla di 13 gradi); invecchiamento di almeno 30 mesi; vietato l'uso del fiasco.
Con il via libera alla revisione inizierà - spiega una nota - l'iter di approvazione da parte della Regione Toscana, del ministero dell'Agricoltura e della Commissione europea in un tempo stimato di circa due anni. Con il nuovo disciplinare nasce anche la menzione geografica aggiuntiva o più comunemente chiamata "sottozona" Chianti Terre di Vinci.
L'iter sarà di due anni ma la richiesta sarà retroattiva per cui chi vorrà potrà iniziare già adesso a produrre Chianti con i criteri dettati per la Gran Selezione e immettere le prime bottiglie sul mercato nell'arco di tre anni. Il Consorzio Chianti Classico Gallo Nero, però, non ha gradito questa decisione e si è dichiarato profondamente rammaricato del fatto che le scelte del Consorzio Chianti stiano riproponendo strategie di valorizzazione già usate dal Gallo Nero.
La Gran Selezione del Gallo Nero, infatti, ha già caratteristiche identiche a quelle del Consorzio Chianti: uguale è il grado alcolico, i tempi di invecchiamento, il divieto di uso del fiasco e anche la certificazione obbligatoria per le transazioni di sfuso. Adesso il Gallo Nero cercherà di opporsi in tutte le sedi istituzionali a questa proposta del Chianti Gran Selezione. Si parla di un attacco frontale che rischia di mettere a repentaglio la collaborazione finora esistente nel settore viticolo toscano.
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