Guida Michelin Italia: lo studio "Taste Tourism" svela l'impatto economico dei ristoranti stellati

Svelati i dati sui flussi turistici generati dai ristoranti stellati italiani e data e luogo della presentazione della nuova edizione

19 Sett 2024 - 11:54
Guida Michelin Italia: lo studio "Taste Tourism" svela l'impatto economico dei ristoranti stellati

INDAGINI E RICERCHE - In occasione dei festeggiamenti per la 70^ edizione della Guida Michelin Italia, tenutisi a Torino presso la Nuvola Lavazza, sono stati presentati i risultati dello studio "Taste Tourism", che analizza i flussi turistici generati dai ristoranti stellati italiani  e sono stati svelati anche la data e il luogo della presentazione della Guida Michelin Italia 2025.

La tanto attesa 70ª edizione sarà svelata il 5 novembre a Modena, nel cuore della Food Valley italiana.

L’indagine, condotta per la prima volta nel 2016, evidenzia un notevole incremento dell’indotto generato dai ristoranti stellati nel nostro Paese, passando da 280 milioni di euro a 438 milioni di euro. La cifra non include la spesa sostenuta nel ristorante stesso, ma interessa i settori dell'hotellerie, del commercio e dei servizi.

LO STUDIO “TASTE TOURISM”

La definizione di Taste Tourism rispecchia in maniera perfetta la congiunzione esistente tra il turismo e l’enogastronomia, un binomio che da sempre è alla base del significato stesso delle Stelle MICHELIN: 

1 Stella MICHELIN: merita una sosta 
2 Stelle MICHELIN: merita una deviazione 
3 Stelle MICHELIN: merita un viaggio 

I ristoranti Stellati, attraverso la Guida Michelin, beneficiano di una vetrina internazionale che offre una grande visibilità all’interno dell’universo del Taste Tourism, che genera un impatto economico importante sul territorio nazionale.  

Questa ricerca si è posta l’obiettivo di quantificare tali benefici. E ciò è utile anche per dare il giusto peso e valore al lavoro svolto dai ristoratori ed al contributo che essi apportano al territorio che li ospita, fornendo quindi indicatori scientifici sull’impatto economico che i ristoranti stellati generano per l’area nella quale sono localizzati.

Ciò che emerge dallo studio “Taste Tourism” conferma tale convinzione. Prendendo in esame i dati del 2023, i ristoranti stellati italiani hanno accolto 2,4 milioni di clienti (di cui il 40,7% dall’estero, provenienti da 43 paesi) per un indotto complessivo di 438 milioni di euro.

I dati e le informazioni rilevate consentono anche di effettuare una proiezione sull’anno in corso, andando così a stimare i valori che ricadranno sul territorio nazionale. Per il 2024, le previsioni indicano un risultato relativo all’indotto indiretto in aumento, pari a quasi 500 milioni di euro totali (498 MLN €).

Infatti, il 74,6% della clientela estera ed il 39,5% di quella italiana trascorre almeno una notte nella destinazione o nelle immediate vicinanze, generando quindi benefici indiretti sui settori dell’ospitalità (circa 355 MLN €), del commercio (48 MLN €) e dei servizi locali (35 MLN €). 

Lo studio rileva che ogni ristorante 1 Stella MICHELIN genera benefici diretti sul territorio pari a 805 mila euro circa, che diventano 2,4 milioni di euro quando si tratta di un ristorante 2 Stelle MICHELIN, per poi esplodere quando prendiamo in esame i ristoranti che “meritano il viaggio”, ovvero quelli insigniti delle 3 Stelle MICHELIN, con un risultato che supera i 6,5 milioni di euro ciascuno.  

L’analisi realizzata da JFC identifica, inoltre, Usa, Francia e Germania come i paesi più rappresentati dalla clientela straniera mentre, dalla prospettiva dell’indotto legato ai soggiorni, quasi il 70% dei gestori di hotel di qualità (da 3 a 5 stelle lusso) localizzati nei pressi di un’insegna stellata Michelin, dichiara di avere clienti giunti in albergo proprio per recarsi in uno specifico ristorante. 

Le previsioni che indicano per il 2024 un indotto indiretto pari 498 MLN €, segnalano inoltre che la regione italiana a beneficiare maggiormente della presenza dei ristoranti stellati è la Lombardia, seguita a ruota dalla Campania. In terza posizione troviamo il Piemonte. 

A livello provinciale, è Napoli a giovare dei maggiori benefici, seguita da Roma e Milano.  
Interessante il dato relativo ai comuni che, dopo un podio formato da tre capoluoghi di regione (Milano, Roma e Firenze), vede la presenza di comuni di ben più piccole dimensioni come Senigallia al quarto posto e Massa Lubrense al quinto. Nella Top Ten anche Orta San Giulio, Alba e Brunico, oltre ad altri due capoluoghi come Torino (sesta) e, al settimo posto, Modena che, come detto in apertura, il prossimo 5 novembre ospiterà la 70^ edizione della Guida Michelin Italia

MICHELIN E IL TERRITORIO 

Il rapporto tra Michelin e l'Italia non è esclusivamente legato alla presenza della Guida Michelin. Anzi, risale a mezzo secolo prima. Se la prima edizione italiana della famosa Guida è datata 1956, la prima insegna industriale Michelin nel Belpaese risale al 1906. Una presenza che negli anni ha messo importati radici, in particolar modo in Piemonte, dove ancor oggi sono presenti due importanti stabilimenti di pneumatici (a Cuneo e ad Alessandria) oltre alla Sede Legale e a un Centro Logistico Europeo, entrambi a Torino.  
A distanza di quasi 120 anni dal suo arrivo in Italia, Michelin è ancora oggi il primo produttore ed il primo datore di lavoro italiano nel settore dei pneumatici. Una presenza che, proprio come fa la Guida Michelin attraverso i ristoranti stellati, genera un indotto sul territorio, in questo caso diretto, che nel 2023 è quantificabile in 343 milioni di euro, erogati nei confronti di oltre 3000 fornitori italiani. 

LA GUIDA MICHELIN ITALIA: TRA LE PAGINE, 70 ANNI DI STORIA D’ITALIA 

Nata in Francia nel 1900 con lo scopo di spingere i pochi automobilisti francesi del tempo a viaggiare di più, fornendo gli indirizzi dei posti migliori per mangiare e dormire, si è evoluta nel tempo per rispondere alle esigenze di un mondo che cambiava e che, oggi, è sempre più digitale. A distanza di oltre 120 anni, la Guida Michelin è presente in 45 paesi in tutto il mondo.  

La Guida Michelin Italia nasce nel 1956, con il titolo Dalle Alpi a Siena. Ogni edizione nasconde, tra i simboli e le pagine, storie antiche, di famiglie che offrono piatti dalle ricette tradizionali e di un’Italia che rinasce dopo la guerra. Tra queste, c’è la storia di Arnaldo Degoli, che nasce a Rubiera il 28 ottobre del 1907 da genitori custodi di un podere di contadini. Insieme a Lina, Arnaldo apre il ristorante dandogli il proprio nome. Sarà una delle 81 stelle del 1959 e la più longeva. L’attuale Arnaldo Clinica Gastronomica brilla ancora oggi di una stella, dopo oltre 60 anni. 

Storie d’Italia, e di come si viaggiava settant’anni fa. La Guida del ’56 è fonte di sorprendenti curiosità: nella pagina delle Formalità per gli italiani che si recano all’estero, si scopre che per andare in Austria, Belgio, Francia, Svizzera e Germania non è necessaria la patente “per vettura propria”. Anche i primi simboli sono piccoli, ma espressivi testimoni dell’epoca: un termosifone indica la non scontata presenza di riscaldamento, una minuscola vasca il “Bidet con acqua corrente”, un rubinetto, una brocca con la bacinella e una candela “Solo acqua corrente fredda”, “Senza acqua corrente” e “Senza elettricità”.  

Dal 1957 la Guida copre tutto il territorio nazionale e nel 1959 compaiono le prime stelle. Sono stelle “uniche”: non esistono ancora le due e le tre stelle.  

Negli anni Sessanta, la cartina d’Italia nelle prime pagine rivela che l’autostrada Torino-Venezia è completata. Fa la sua apparizione il simbolo dell’aria condizionata e spariscono il rubinetto, la brocca con la bacinella e la candela. Dal 1969 brillano anche le due stelle: “Tavola eccellente: merita una deviazione”. 

Nel 1986 appare per la prima volta il simbolo delle tre stelle, “Una delle migliori tavole: vale il viaggio”, che incorona Gualtiero Marchesi. Già lontani i tempi dell’acqua fredda e del buio, l’Italia gode di buona salute e il cibo viene considerato non solo una necessità, ma un’esperienza di gusto: nelle prime pagine della guida si dà “Qualche consiglio sull’accostamento vini-vivande”.  

Negli anni Novanta compaiono i pittogrammi di “sauna” e “palestra”, mentre un Omino rosso ammiccante, il Bib Gourmand, segnala “Pasti accurati a prezzi contenuti”.  

Gli anni 2000 testimoniano, anche su carta, la tendenza ormai irrefrenabile all’uso di Internet, con il simbolo del wifi che porta l’azienda a lanciare il sito della Guida Michelin e, dieci anni fa, la versione digitale gratuita per tutti gli utenti. 

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