Intesa GDI: nella ristorazione cresce l'uso di acqua di rete trattata invece di minerale imbottigliata
Sempre più acqua trattata di rete servita al ristorante al posto di acqua minerale naturale imbottigliata e garantita dalla fonte: INTESA GDI lancia l'allarme
ASSOCIAZIONI, ENTI E CONSORZI - In occasione della sua recente Convention annuale il Consorzio Intesa ha organizzato una specifica talk session per approfondire e dibattere il fenomeno dilagante dell’acque trattate di rete servite nei locali pubblici. Attualmente si stima che la quota di mercato delle acque trattate di rete nei locali Horeca valga almeno il 15%, ma è una quota in espansione. Un trend che sempre di più sottrae volumi e fatturato sia a produttori di acqua minerale e di conseguenza ai distributori Horeca per i quali la vendita e la commercializzazione di acqua minerale in bottiglia rappresenta da sempre un importante asset di lavoro.
La talk session - condotta e curata da Emanuela Cimini direttore Consorzio Intesa GDI - è stata aperta da un prezioso contributo dell’Avv. Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua, associazione che comprende importanti realtà italiane di imbottigliamento di acqua minerale. Fortuna ha fatto il punto sullo stato del fenomeno, evidenziando scientificamente le criticità relative alle acque microfiltrate servite nei ristoranti; criticità e relative problematiche che non sempre sono a conoscenza dei gestori dei locali, né tantomeno a conoscenza dei consumatori finali.
Al dibattito che ne è seguito hanno partecipato i referenti delle industrie tra cui Ferrarelle, Sanpellegrino, San Benedetto, Maniva e Vera.
Dal confronto è emersa l’esigenza di mettere a punto un corretto piano di informazione e di sensibilizzazione congiunto produttori/distributori verso i gestori dei punti di consumo per chiarire le peculiari caratteristiche di valore dell’acqua minerale imbottigliata e garantita dalla fonte.
Informative che possano poi d’altro verso porre in evidenza le diverse criticità che attengono alle acque microfiltrate servite a tavola nei ristoranti come ad esempio: la provenienza non certificata delle acque trattate, i sistemi di filtraggio che di fatto impoveriscono il liquido dal punto di vista nutrizionale, e poi il costo nascosto della corretta manutenzione degli impianti. Oltre a queste criticità informare i gestori circa le ammende che la legge prevede qualora si serve a tavola acqua filtrata in una bottiglia sigillata o in una bottiglia o caraffa che non riporti le corrette informazioni sul tipo di acqua e come la stessa è stata trattata. Senza contare che per ottenere un litro di acqua microfiltrata, in media i sistemi di filtraggio ne utilizzano, e quindi ne sprecano, almeno tre litri.
A conclusione della talk session, il Presidente di Intesa Romolo Lanciotti ha ribadito l’impegno del Consorzio nel contrastare il fenomeno, invitando l’industria ad una più stretta e incisiva collaborazione per avviare iniziative congiunte atte a valorizzare e promuovere il consumo di acqua minerale imbottigliata e garantita dalla fonte. Iniziative - ha concluso Lanciotti - in linea con il rinnovato piano di rilancio che vede il consorzio INTESA GDI, elemento centrale e proattivo per la valorizzazione e la crescita del mercato dei consumi fuori casa e di riflesso dei propri soci distributori e delle industrie partner.
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