L'Antico Caffè Greco di Roma è a rischio chiusura
L’Antico Caffè Greco di Roma rischia di chiudere nei prossimi mesi nel caso in cui non si trovi una soluzione all’attuale vuoto che si è venuto a creare da qualche mese nella sua gestione.
Fondato nel 1760 L’Antico Caffè Greco (così chiamato probabilmente per le origini del suo fondatore), in oltre 200 anni di storia è stato frequentato da tantissimi artisti, intellettuali e personalità di spicco, italiane e straniere tra cui Alberto Moravia, Arthur Schopenauer, Orson Wells e Pier Paolo Pasolini.
Inoltre, il locale possiede una collezione d’arte aperta al pubblico costituita da circa 300 opere di valore inestimabile.
I problemi per L’Antico Caffè Greco sono iniziati lo scorso novembre, quando il Tribunale di Roma, a seguito della scadenza del contratto di locazione dell’immobile, ha ordinato per gli attuali gestori lo sfratto entro marzo 2018. Per sventare l’ipotesi della chiusura bisognerà che si faccia avanti qualcuno capace di soddisfare le richieste dell’attuale proprietario dell’immobile, ovvero l’Ospedale Israelitico che da circa due anni è in dissesto finanziario.
La nuova gestione rientrerebbe quindi in un piano di risanamento economico del nosocomio, che vuole affidare il locale a soggetti capaci di renderlo più produttivo. Ma oltre ad abilità imprenditoriali ci sarà bisogno che i nuovi gestori siano capaci di sostenere gli elevati costi che L’Antico Caffè Greco implica, primo tra tutti il fitto, che è stato aumentato dai proprietari: non basteranno più, infatti, 18 mila euro – ovvero la cifra pagata fin ora – perché verrà concesso solo ad un prezzo più alto.
È quasi certo che si possa trovare una soluzione per non veder chiudere quello che è un vero e proprio luogo di interesse culturale ( e che, tra l’altro, è sottoposto a precisi vincoli in quanto esercizio storico); la stessa proprietà non vuole rischiare la chiusura (andrebbe contro i suoi stessi interessi) ma bisognerà che si facciano avanti candidati validi e con le spalle abbastanza forti da sostenere gli elevati costi di gestione.
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