Novel food: l'importanza del controllo delle tracce allergeniche
TÜV ITALIA sottolinea l'importanza di indicare in etichetta la presenza nei prodotti lavorati dei cosiddetti novel food, che possono provocare importanti reazioni allergiche
Lo scorso 24 gennaio è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2023/5 che consente la commercializzazione per uso alimentare della farina parzialmente sgrassata di grillo. È necessario che vengano previsti precisi requisiti di etichettatura, in quanto gli insetti possono contribuire a causare pericolose reazioni allergiche. È per questo motivo che i laboratori pH di TÜV Italia che svolgono attività di prova nella sicurezza alimentare (Food Safety) e contatto alimentare (Food Contact), così come in ambito ambientale - si sono subito adoperati e sono in grado di svolgere un ruolo chiave per verificare l’assenza di allergeni in questi nuovi prodotti alimentari.
L'inserimento di farine a base di insetti negli alimenti è una pratica ancora relativamente nuova e il loro uso è limitato in molti Paesi. Tuttavia, negli ultimi anni ci sono stati significativi progressi nell'accettazione da parte dei consumatori e delle autorità di regolamentazione nei confronti degli insetti come fonte di proteine per l'alimentazione umana. Alcune aziende hanno iniziato a introdurre alimenti contenenti farine di insetti sul mercato, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti.
Questi nuovi alimenti appartengono alla categoria dei novel food - ossia a tutti quei cibi innovativi o prodotti, tradizionalmente consumati al di fuori dell’UE, che utilizzano nuove tecnologie e processi di produzione. Questi prodotti hanno iniziato ad essere regolamentati nei mercati europei a partire già dal 2021: a giugno è arrivata la larva del Tenebrio molitor (inizialmente solo in forma essiccata e poi nel 2022 anche congelata), alla fine del 2021, la Locusta migratoria e adesso la farina parzialmente sgrassata di grillo (Acheta domesticus) e i vermi della farina minore (Alphitobius diaperinus), congelati, in pasta, essiccati oppure in polvere.
Il Regolamento (UE) 2023/5 consente la commercializzazione per uso alimentare della farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus all’interno di tutta una serie di prodotti che si è soliti consumare. Ad esempio:
• pane e panini multicereali, cracker e grissini, barrette ai cerali
• premiscele per prodotti da forno (secche), biscotti, prodotti a base di pasta (secchi), prodotti a base di pasta farcita (secchi)
• salse
• prodotti trasformati a base di patate
• piatti a base di leguminose e di verdure
• pizza e prodotti a base di pasta
• siero di latte in polvere
• prodotti sostitutivi della carne
• minestre e minestre concentrate o in polvere
• snack a base di farina di granturco
• bevande tipo birra
• prodotti a base di cioccolato
• frutta a guscio e semi oleosi
• snack diversi dalle patatine
• preparati a base di carne
È innegabile che l’Unione Europea veda negli insetti, e in generale nelle cosiddette proteine alternative, una possibile soluzione all'aumento del costo delle proteine animali, al loro impatto ambientale, all'insicurezza alimentare, alla crescita della popolazione e alla corrispondente e crescente domanda di proteine. Tuttavia, l’UE è ben consapevole anche dei rischi che possono derivare dai novel food e per questo istituisce precisi requisiti di etichettatura per quanto riguarda l'allergenicità. Gli insetti, infatti, possono causare reazioni allergiche anche gravi (shock anafilattico) a soggetti già sensibili a crostacei, molluschi ed acari della polvere, specie evolutivamente vicine e che condividono tra di loro quindi potenziali allergeni. E anche il consumo prolungato e assiduo potrebbe condurre ad una sensibilizzazione anche in chi non è allergico.
Con l’introduzione di questo nuovo ingrediente nella filiera alimentare, considerando la sempre più articolata e complessa catena di approvvigionamento e produzione, si possono verificare più frequentemente casi di contaminazione crociata, anche a causa di una maggiore presenza di tracce di Acheta domesticus in prodotti che normalmente non lo dovrebbero contenere. È importante quindi che i produttori e i fornitori implementino misure di controllo atte ad escludere la presenza accidentale dell’allergene.
A tale scopo, i laboratori pH hanno già sviluppato un’analisi in PCR real time per rilevare la presenza in tracce di Acheta domesticus nelle diverse matrici alimentari.
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