Nuovi barcode GS1 e IA: il futuro del largo consumo è già qui

GS1, con l’evoluzione digitale del codice a barre, è pronta a supportare  le aziende a “capitalizzare” questa rivoluzione e a entrare già da adesso nel futuro

17 Ottobre 2023 - 11:46
Nuovi barcode GS1 e IA: il futuro del largo consumo è già qui

Intelligenza artificiale e generativa, Internet of Things, RFID,  blockchain: le trasformazioni tecnologiche stanno rivoluzionando la nostra società, suscitando tante domande, ponendo nuove sfide, ma anche delineando grandi  opportunità per le imprese, sia nel rapporto con i consumatori sia nell’efficienza della supply chain. E GS1, con l’evoluzione digitale del codice a barre, è pronta a supportare  le aziende a “capitalizzare” questa rivoluzione e a entrare già da adesso nel futuro. 

È questo il messaggio lanciato da GS1 Italy durante l’evento “Transforming  tomorrow. La nuova sfida del largo consumo”, che ha raccolto leader d’azienda,  imprenditori, manager, esperti di nuove tecnologie e intellettuali per discutere di  innovazione, di digitalizzazione, di intelligenza artificiale e generativa, e di  nuovi comportamenti dei consumatori. 

«Oggi ci siamo fermati a riflettere sui grandi temi del momento da diverse angolazioni,  fedeli alla mission di GS1 Italy di facilitare il cambiamento e guidare l’innovazione della  sua community, composta da oltre 40 mila imprese» ha dichiarato Alessandro d’Este, presidente di GS1 Italy, aprendo i lavori dell’incontro in cui sono stati festeggiati i  50 anni del codice a barre GS1 e il 30° anniversario di ECR Italia. «Le nuove  tecnologie contribuiranno ad accelerare la digitalizzazione delle imprese italiane e delle  filiere logistica e distributiva. Un obiettivo che rappresenta un punto fondamentale del  piano strategico 2023-2026 di GS1 Italy: l’approccio collaborativo di filiera permetterà  di incrementare l’efficienza e, di conseguenza, di ridurre gli impatti ambientali, di dare  risposte coerenti ai bisogni del consumatore, e, non ultimo, di mitigare gli effetti delle  dinamiche inflattive, contenendo l’aumento dei prezzi» ha sottolineato d’Este.

Alessandro d’Este

Il largo consumoa i tempi dell'intelligenza artificiale  

Siamo ufficialmente entrati nell’era dell’innovazione “no limits”. Quello che si delinea è  un universo in rapida e infinita espansione, che, per essere compreso e gestito,  richiede a tutti un cambio di paradigmi, di strategie e di approccio di pensiero. «La vera sfida che oggi le imprese devono affrontare è il cambio culturale necessario a  leggere strategicamente i cambiamenti tecnologici in atto» ha affermato Cosimo  Accoto, tech philosopher, research affiliate & fellow MIT, adjunct professor UNIMORE, startup advisor & instructor. «Le trasformazioni tecnologiche più  rilevanti dei nostri tempi stanno cambiando in profondità i fondamenti della nostra  civilizzazione e, di conseguenza, del fare economia e del business. Riuscire a valorizzare strategicamente queste rivoluzioni culturali e tecnologiche in divenire sarà il compito primario delle imprese». 

Anche la comunicazione è già - e sarà sempre di più - impattata dall'intelligenza  artificiale generativa. «Tecnologie, come Runway Gen-2, ChatGPT e Midjourney,  stanno cambiando radicalmente il settore della comunicazione di prodotto in un'ottica  più conversazionale e personalizzata, consentendo di creare contenuti creativi e  campagne pubblicitarie sempre più targetizzati» ha spiegato Jacopo Perfetti,  imprenditore e docente del corso di intelligenza artificiale generativa “Prompt  Design”. 

Jacopo Perfetti

Sulla centralità dell’informazione e del percorso verso la “digital company” hanno  portato le loro testimonianze aziendali alcuni autorevoli rappresentanti del retail:  Francesco Avanzini, direttore generale operativo di Conad; Maura Latini,  presidente di Coop Italia, Christophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia, e Silvia  Bagliani, presidente e amministratore delegato di Mondeléz Italia. 

Il codice a barre 2D come ponte verso l’intelligenza artificiale nel largo consumo 

Rivoluzionario il codice a barre lo è stato già dalla sua nascita, nel 1973, quando ha  aperto una nuova strada al mondo e all’intera società. Ora, dopo 50 anni, il barcode ha  fatto un salto nel futuro: è “diventato” digitale, aprendo alle imprese un nuovo mondo  di potenzialità applicative, anche in termini di intelligenza artificiale. E così quello che è  considerato una delle invenzioni più importanti dell’ultimo secolo sta innescando  un’altra rivoluzione globale. 

Lo ha riconosciuto anche John S. Phillips, senior vice president, customer supply  chain and go-to-market PepsiCo, nel suo intervento in cui ha esplorato le più  recenti tendenze nelle scelte e nei comportamenti dei consumatori e l’impatto delle  nuove tecnologie - come i codici a barre di nuova generazione promossi da GS1 - che  trasformeranno il largo consumo e consentiranno un livello di coinvolgimento dei  consumatori senza precedenti. 

«I nuovi codici bidimensionali rispondono al bisogno delle imprese, a qualsiasi livello  della supply chain, di condividere in modo efficiente una quantità straordinaria di dati  affidabili, a cui aziende e consumatori potranno accedere agilmente, anche solo con  una semplice scansione, dal proprio smartphone, ad esempio» ha affermato Bruno  Aceto, ceo GS1 Italy. «Si tratta di una svolta epocale, perché questi codici di nuova  generazione, collegando il prodotto fisico al suo gemello digitale, abilitano potenzialità  applicative vastissime, che vanno dai processi interni al marketing, dalla tracciabilità  alla sostenibilità. E questa svolta è vicina». 

Bruno  Aceto

GS1 sta infatti promuovendo un’iniziativa globale con l’obiettivo, entro la fine del  2027, di far sì che gli scanner dei punti vendita retail di tutto il mondo siano in grado di leggere e di elaborare anche i nuovi codici 2D, oltre ai codici a barre lineari. Sarà  una rivoluzione graduale, che per un certo periodo vedrà il barcode tradizionale  affiancato dal QR code contenente un GS1 Digital Link o dal GS1 DataMatrix, per  arrivare infine ad avere solo un codice sulle confezioni dei prodotti: quello  bidimensionale.

In questa soluzione il barcode GS1 si fonde al QR code e viene inglobato dalla nuova simbologia che conterrà d’ora in  avanti dati strutturati secondo lo standard GS1: continua così a svolgere il tradizionale  compito di identificare, ma in più offre una vasta gamma di nuove opportunità, funzionali alle esigenze delle aziende di  aumentare efficienza e comunicare meglio, alle nuove richieste del consumatore,  
nonché ai nuovi obblighi di legge in materia di etichettatura e tracciabilità. 

Rispetto al codice a barre classico, infatti, il codice 2D veicola un set di informazioni  molto più ampio, consente di condividerlo con tutti i partner della filiera, fino al  consumatore finale, e migliora l’efficienza dei sistemi di lettura del codice a barre e la  raccolta dei dati a essi collegati. E soprattutto integra lo spazio fisico di  etichettatura presente sulle confezioni con quello infinito offerto dal digitale,  superando tutti i limiti imposti da etichette spesso troppo piccole e affollate di claim,  loghi, icone e informazioni comunque insufficienti per il consumatore finale. Ora, con  un solo simbolo, come il QR code contenente un GS1 Digital Link, è possibile assolvere  anche ad eventuali nuovi obblighi di legge in materia di etichettatura in modo  semplice e veloce e senza ritoccare le confezioni, e fornire ai consumatori un ampio  patrimonio di informazioni, sempre verificate e aggiornate, avviando con loro una  nuova modalità di comunicazione e di relazione diretta, anche attraverso  iniziative di fidelizzazione e promozioni, anche in-store. Senza dimenticare i vantaggi in  termini di sicurezza e sostenibilità dovuti alle migliorate soluzioni di tracciabilità che  i nuovi barcode abilitano. Questa maggiore disponibilità di dati rappresenta la base per  brand e retailer per cogliere nuove opportunità di business, avvalendosi anche delle  nuove frontiere e delle applicazioni dell’IA.

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