Nuovo DPCM: ecco le regole in vigore dal 6 marzo
Il nuovo DPCM entrerà in vigore il 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile. Per i pubblici esercizi ancora diverse regole in base ai colori delle regioni
Entrerà in vigore il 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile - comprese quindi le festività di Pasqua - il nuovo DPCM per contrastare gli effetti della pandemia da Covid 19.
L'Italia resta ancora divisa per zone e in base al colore in ogni regione saranno consentite o meno alcune tipologia di attività.
Di seguito un riassunto dei principali punti contenuti nel nuovo DPCM che riguardano la ristorazione e i pubblici esercizi.
Bar e ristoranti
In relazione all’asporto, una nota del ministero della Salute ha spiegato che l’eliminazione del divieto di asporto dopo le ore 18 non riguarda i bar, ma le enoteche: «è rimasto il divieto di asporto per le attività dei bar (codice ATECO 56.3) dopo le 18, come per gli altri esercizi commerciali della stessa tipologia. Viene consentito ora l'asporto solo fino alle 22 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25). Resta vietato il consumo sul posto». In zona gialla bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie restano aperti fino alle 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano alloggiati in quelle strutture. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle 22 il servizio da asporto per i ristoranti, sempre con l’obbligo di non consumare il pasto nei pressi dell’esercizio. In zona arancione resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nonché fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice Ateco 56.3 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18. In zona rossa, sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) e resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nonché fino alle 22 la ristorazione con asporto. Anche in questo caso per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice Ateco 56.3 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18. È consentita anche la somministrazione di alimenti e bevande in aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali, negli aeroporti, nei porti e negli interporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.Il commento di FIPE
“Se l’intento del nuovo Dpcm era quello di mettere un freno alla movida selvaggia e ridurre gli assembramenti incontrollati del fine settimana, la strada scelta è la peggiore possibile. Il ministro Speranza continua ad identificare il problema nei pubblici esercizi e nei bar, senza rendersi conto che i problemi si creano dove c’è libero accesso all’alcol da asporto. Per questo noi avevamo chiesto di impedire la vendita dopo le 18 in tutti gli esercizi commerciali, almeno nelle zone della movida. Il ministro ha invece scelto la strada opposta, privilegiando i minimarket e punendo soltanto i bar. Un’assurdità. Cambiano i governi, si modificano le maggioranze, ma i pubblici esercizi continuano ad essere penalizzati ben al di là delle loro responsabilità”.CLICCA QUI PER LEGGERE IL TESTO COMPLETO DEL DPCM
[contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
Compila il mio modulo online.