Osteria da Fortunata arriva a Firenze: il fascino della cucina romana in Piazza del Duomo

L’Osteria da Fortunata apre a Firenze e porta la cucina romana in Piazza del Duomo tra tradizione, autenticità e sfide della ristorazione

30 Sett 2025 - 15:50
Osteria da Fortunata arriva a Firenze: il fascino della cucina romana in Piazza del Duomo

RISTORAZIONE - Il profumo del guanciale che rosola lentamente si è fatto strada fino al centro di Firenze. È qui, in Piazza del Duomo,  che l’Osteria da Fortunata ha aperto le sue porte, portando nel cuore della città toscana un pezzo autentico di Roma.

L’avventura del marchio, nato come piccolo laboratorio di pasta fresca negli anni ’20, oggi conta undici locali distribuiti tra Milano, Bologna, la capitale e adesso anche sotto il campanile di Giotto. I numeri raccontano più di mille discorsi: oltre un milione di clienti all’anno, circa 67.000 piatti di strozzapreti alla carbonara e 46.000 fettuccine alla coda alla vaccinara serviti. Non si tratta soltanto di quantità, ma di una fedeltà rigorosa alla ricetta, o meglio alle ricette, che hanno fatto della cucina romana un simbolo culturale.

Una tradizione che diventa contemporanea

Il successo è anche specchio di un trend attualmente in atto: la cucina tradizionale locale sta vivendo una fase di rinascita nella ristorazione italiana. I dati diffusi da TheFork e Format Research parlano chiaro: più della metà delle nuove aperture è dedicata alla cucina tipica o regionale. Solo nei primi sei mesi del 2024, su circa 2.371 nuove imprese, oltre il 56% ha puntato sulla cucina italiana o territoriale.
La conferma arriva anche dalle preferenze dei clienti: una ricerca di BVA Doxa per American Express mostra che il 63% degli italiani sceglie osterie o trattorie almeno una volta al mese e che la carbonara è irrinunciabile per il 63%, seguita da cacio e pepe (59%) e amatriciana (53%). In questo scenario, Fortunata non rappresenta nostalgia ma attualità: la semplicità diventa una strategia di valore.

Tra criticità e autenticità

Dietro il clamore del successo c’è però un settore fragile. Nel 2024, secondo un’analisi ANSA, sono state 19.019 le imprese della ristorazione che hanno chiuso i battenti, segnalando una instabilità strutturale. Costi in aumento, difficoltà di approvvigionamento e margini sempre più sottili sono sfide quotidiane.
Fortunata risponde puntando tutto su coerenza e rigore: ingredienti selezionati, materie prime provenienti da allevamenti e coltivazioni attente, lavorazioni manuali. Una scelta che comporta spese elevate, ma che trasmette un modello di autenticità capace di attrarre sia i fiorentini sia i turisti in cerca di esperienze culinarie significative.

Firenze e l’esperienza oltre il piatto

Con l’apertura fiorentina, Fortunata non porta soltanto carbonara, guanciale stagionato e pecorino DOP: porta un modo di intendere il cibo come memoria e comunità. In una città che da secoli accoglie viaggiatori e innovazioni senza rinunciare al proprio orgoglio gastronomico, l’osteria romana si inserisce come luogo di incontro. Qui non si cerca soltanto il piatto perfetto da fotografare, ma l’esperienza condivisa, il legame con le radici, la familiarità che una tavola semplice sa evocare. Perché, come confermano le indagini, trattorie e osterie non sono più solo ristoranti: sono spazi sociali, luoghi dove tradizione e quotidianità continuano a intrecciarsi.

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