Pasqua 2023: aumenti record dalle colombe alle vacanze
Dalle colombe alle uova di cioccolato, dai pernottamenti in hotel ai biglietti dei mezzi di trasporto, Codacons rileva tutti i rincari di questa Pasqua.
Codacons, l'associazione in difesa dei diritti di utenti e consumatori, ha svolto un'indagine sui prezzi dei principali prodotti pasquali e sui costi dei viaggi nel periodo festivo, rilevando importanti rincari che graveranno sulle spese degli italiani.
Aumenti record per colombe, prezzi su del +31,8%. Rincarano anche le uova di cioccolato
Complice l’impennata dei prezzi delle materie prime e il caro-energia, i listini di colombe pasquali e uova di cioccolato sono letteralmente schizzati alle stelle, con supermercati e negozi che hanno applicato sensibili rincari per tali prodotti tipici della Pasqua. Lo denuncia il Codacons, che ha messo a confronto i listini del 2022 con quelli praticati oggi, scoprendo che gli aumenti dei prezzi in alcuni casi superano addirittura il 70%. Il prodotto che registra i rincari più pesanti è senza dubbio la colomba, secondo i dati analizzati da Codacons. L’aumento medio rispetto allo scorso anno è infatti del +31,8%, con punte del +73,6% in alcuni supermercati per quella classica. Per le colombe farcite (limone, cioccolato, pistacchio, ecc.) gli aumenti variano da un minimo del 20,7% a un massimo del 60,8%. Altra nota dolente l’uovo di Pasqua, prodotto i cui listini salgono mediamente del +15,4% rispetto lo scorso anno con punte del +44% per alcune linee dedicate ai bambini e legate a personaggi dei cartoni animati. Rincari che, denuncia il Codacons, rischiano di determinare una stangata per i consumatori che sfiora i 100 milioni di euro. Per 7 famiglie italiane su 10 uova e colombe sono irrinunciabili, al punto che in media la produzione di uova di Pasqua nel nostro paese supera le 31mila tonnellate, generando un giro d’affari pari 275 milioni di euro. Il valore delle colombe pasquali tocca le 23mila tonnellate per un fatturato di circa 160 milioni di euro. A parità di consumi, quindi, i rincari delle uova di Pasqua determinerebbero nel 2023 una maggiore spesa per le famiglie da +42,3 milioni di euro rispetto allo scorso anno, +51 milioni di euro circa la spesa per le colombe, per un totale di +93,3 milioni di euro. Il Codacons ricorda che alla base dei fortissimi aumenti dei prezzi c’è sicuramente il caro-energia, che ha appesantito i costi di produzione in capo alle aziende, ma anche la crisi delle materie prime: basti pensare che in base agli ultimi dati Istat sull’inflazione di marzo, il prezzo dello zucchero è aumentato del 54,9% su base annua, il burro del 25,8%, la farina del 17,8%, le uova del 22,4% e il cacao del 12,1%.Vacanze di Pasqua: saranno più corte ma più costose
Codacons ha analizzato anche i dati relativi ai viaggi. Le vacanze di Pasqua saranno all’insegna dei rincari, e proprio il forte aumento dei prezzi nel settore turistico spinge quest’anno 2,5 milioni di italiani a rinunciare ai viaggi e rimanere a casa. Chi deciderà di regalarsi un viaggio durante le feste opterà per l’Italia e ridurrà i giorni di villeggiatura, ma spenderà comunque di più rispetto allo scorso anno. In base alle indagini degli enti di settore, quest’anno 11,5 milioni di italiani si metteranno in viaggio durante la Pasqua, contro i 14 milioni del 2022. Questo significa che 2,5 milioni di italiani rinunceranno a partire e rimarranno a casa. Alla base di tale situazione il caro-prezzi che impera nel nostro paese e che colpisce anche il settore turistico. Gli ultimi dati Istat ci dicono infatti che i prezzi dei biglietti aerei per i voli nazionali sono aumentati del 71,5% rispetto al 2022, quelli internazionali segnano del 59%. I pacchetti vacanza costano il 14,7% in più, mentre dormire in albergo è più caro del 13,3%, +7% i villaggi vacanza. Cenare fuori costa mediamente il 7,3% in più. Listini alle stelle che modificano profondamente le abitudini degli italiani. Secondo i dati Codacons, lo scorso anno, in occasione della Pasqua, il 10,5% dei cittadini che si sono concessi un viaggio ha scelto una destinazione estera, quota crollata quest’anno al 4%, con il 96% dei vacanzieri che rimarrà in Italia in modo da contenere la spesa. La spesa pro-capite di chi sceglierà mete italiane per le vacanze di Pasqua passa così dai 474 euro del 2022 ai 521 euro del 2023, con un aumento del 9,9%, mentre chi andrà all’estero spenderà in media 792 euro contro i 708 dello scorso anno (+11,9%). Aumenta la spesa ma si riduce il numero di notti fuori casa, che passa da una media di 4,7 notti della Pasqua 2022 alle 3,6 notti del 2023
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