Tassa di soggiorno: Federalberghi chiede al Comune di Perugia la modifica del regolamento
La divisione provinciale Perugia di Federalbeghi ha presentato in questi giorni all'amministrazione comunale del capoluogo umbro un documento contenente osservazioni e proposte per rivedere e perfezionare il regolamento relativo alla tassa di soggiorno della città.
Federalberghi da tempo tenta di dialogare con il Comune di Perugia, trovandosi nettamente in disaccordo sulla decisione di introdurre l'imposta, che, secondo la Federazione non apporta reali benefici né al territorio e né al sistema turistico.
Si ritiene infatti che gli introiti legati alle tasse di soggiorno non vengano destinati al settore; la principale richiesta, infatti, riguarda l'impiego di almeno il 50% di questi per il rilancio turistico del territorio, attraverso un programma realizzato in collaborazione con le altre associazioni di settore. “Questo è un punto essenziale, che deve essere formalmente previsto nel regolamento – sottolinea il presidente Federalberghi della provincia di Perugia Confcommercio Simone Fittuccia– perché le promesso fatte in questi anni sono state totalmente disattese, e gli introiti dell’imposta di soggiorno sono stati utilizzati per destinazioni che con il turismo o la promozione del territorio poco o nulla hanno a che fare”.
Nel documento viene inoltre avanzata la richiesta dell'obbligo di versamento dell'imposta anche per i turisti che soggiornano in appartamenti privati - equiparando di fatto così gli obblighi degli albergatori a quelli degli affittuari di case - e la sollecitazione della costituzione dell'Osservatorio Permanente, volto a monitorare le ricadute reali della tassa di soggiorno sull'economia del territorio.
Un altro problema che viene segnalato, riguarda il mancato incasso degli anticipi dell'imposta versati dalle stesse strutture al Comune, anticipi che gli alberghi pagano per quei clienti il cui pernottamento viene saldato come rimborso spese da enti pubblici o aziende con accordi a 90 o 120 giorni. Federalberghi chiede quindi che la tassa di soggiorno venga versata al Comune non al termine della permanenza dell'ospite nella struttura, ma in concomitanza con il pagamento, sul modello della soluzione adottata dal Comune di Bologna.
“Pur continuando ad essere contrari all’imposta di soggiorno – conclude Fittuccia – riteniamo che almeno, attraverso le modifiche da noi richieste al regolamento, si potrebbero ottenere vantaggi sia per le casse comunali che per il lavoro svolto dalle imprese della ricettività. Le attività alberghiere – che non dimentichiamo devono anche sopportare l’onere di fare gli agenti contabili per conto del Comune e che troppo spesso vengono citate a sproposito quando si verificano irregolarità, commesse invece da altre tipologie ricettive – vogliono essere messe nelle condizioni di operare in modo corretto; proprio per questo l’attuale regolamento va assolutamente corretto. Confidiamo dunque che le nostre proposte possano presto trovare consenso e attuazione da parte del Comune”.
Compila il mio modulo online.