5-HATS: Come Ri-Orientarsi in un mondo "nuovo"
Prosegue su Horeca News la rubrica curata da Andrea Pilotti, Project Manager e CoFounder di 5-hats, dedicata ai professionisti dell'Horeca.
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento.
Prosegue la rubrica a cadenza periodica dedicata alla formazione per i professionisti del mondo Horeca curata da Andrea Pilotti, Project Manager e CoFounder di 5-hats.
Oggi Pilotti offre alcuni suggerimenti agli imprenditori per orientarsi in un mondo che sta cambiando:
Ecco, ci siamo: si è aspettato con ansia il giorno in cui le istituzioni ci permettessero di tornare nelle nostre strutture per accogliere i clienti e finalmente abbiamo ricominciato a fare il nostro lavoro.
Così tanta è la voglia e così alta è la soglia delle preoccupazioni, che abbiamo la sensazione palpabile di aver dimenticato qualcosa.
E se la cosa che ci siamo dimenticati, fosse quella che serve proprio ORA che abbiamo l’occasione di ripartire?
Mi riferisco a tutte quelle attività scomode, a quelle faticose e complesse che richiedono per l’imprenditore tempo e ricerca e che si chiamano “analisi senza emozioni” (perchè sappiamo bene quanto le emozioni condizionino la realtà).
Le ordinanze restrittive, i distanziamenti, le sanificazioni, il personale, i debiti, le tasse, la mancanza dei turisti, le conseguenze giuridiche in caso di contagio nel nostro locale... Quanti macigni e quanti interrogativi a cui non troviamo risposta: queste sono le fonti delle nostre emozioni alterate che annebbiano le nostre analisi ed il bisogno di esse.
Quindi, perché non provare assieme prendendoci del tempo (giusto quello necessario a leggere questo articolo) per pensare in maniera parallela? Lasciamo da parte i nostri sentimenti feriti e sanguinanti, per tentare di trovare una logica di pensiero che ci offra degli spunti.
L’azione che utilizzeremo è molto lineare e di pochi passaggi, funziona così:
1. Partiamo dalla realtà che avevamo prima
Consideriamo i vari comportamenti che adottavano clienti e consumatori e che noi studiavamo per poterli attrarre, analizziamo come si comportavano i nostri competitor da cui prendevamo spunti, quali fossero i nostri punti di forza e quelli di debolezza su cui far leva o su cui lavorare, che tecnologia utilizzavamo per applicare il business, come raccoglievamo ed utilizzavamo le informazioni ed i dati del mercato, quali competenze avevamo acquisito nel tempo e quali operazioni svolgevamo nei nostri processi lavorativi e quali trend venivano seguiti maggiormente per ispirarci. Tutto questo bagaglio di informazioni rappresentava le nostre caratteristiche su cui vincevamo le nostre battaglie commerciali.2. Ora, dividiamo in due parti tutto questo
Da una parte identifichiamo cosa di questo sarà determinate anche a partire da oggi, dall’altra cosa attualmente perde di importanza e non avrà più un senso. Se riflettiamo bene, questi due elementi diverranno molto chiari, facciamone un esempio: una cosa determinante saranno le nostre competenze acquisite (nessuno ce le potrà togliere), che si parli delle competenze per preparare una pizza o quelle inerenti alla direzione di un team. Dall’ altra parte (facendo un esempio di cosa perderà d’importanza), sarà la strategia aggressiva per acquisire uno dei tantissimi turisti che passano davanti alla nostra struttura, dal momento che i turisti saranno notevolmente di meno. In questa fase, cerchiamo di separare le cose e di tenere solo quelle che definiamo realmente “potenzianti” e che ci infondono certezze.3. Identifichiamo cosa diventa inevitabile
Vista la situazione, capiamo di cosa NON si potrà fare a meno. Per esempio, dimostrare fattivamente che il nostro locale è un posto “sicuro” per la salute pubblica. Anche qui, più rifletteremo e più capiremo quali sono le cose che DEVONO essere fatte perché INEVITABILI.4. Adesso immaginiamo
Questo è il campo delle ipotesi e non quelle stravaganti, ma quelle nate dall’attenzione ai consumatori e dalle nostre competenze. Questa fase è figlia del secondo punto di questo processo, dove abbiamo identificato il nostro potenziale. Questo punto di forza ora lo useremo per “vedere” ciò che potrà essere ed i possibili scenari. Certo, ci sono ancora molte incertezze, non sarà una visione limpida dovremo infatti attuare dei “tentativi” e potremmo anche scoraggiarci in alcuni casi ma, almeno, avremo la nostra “visione” di una nuova realtà a cui prestare attenzione.5. Fatto questo, ci renderemo conto che quello che non era normale fino a ieri oggi lo vediamo diventare reale
Nasce una nuova “normalità” che, applicando pochi passi, ci ha permesso di pensare a quali nuovi strumenti mettere in campo per esser parte integrante di un oggi diverso. È già in atto un cambiamento forzato che nel settore della ristorazione è il delivery mentre, nel caso del turismo, non è ancora così evidente. Sappiamo anche però che queste sono fasi transitorie e non saranno i “nuovi” modelli di business ma sono sono palliativi necessari per la momentanea sopravvivenza. Per una continuità e prosperità a lungo termine, però, sarà necessario “visualizzare” già quale sarà il domani nelle nostre attività. Solo così, ovvero con una nuova vision ed una nuova consapevolezza (se pur con molte domande ancora senza risposte), potremo caricare di carburante costruttivo le nostre emotività ed uscire da questo periodo più forti di prima. L’obiettivo di questa riflessione non è di certo insegnare, ma condividere informazioni che possono essere utili in un momento complesso e “debilitante” come quello che stiamo vivendo. Andrea Pilotti
Compila il mio modulo online.