Alla scoperta del whisky italiano tra terroir, artigianalità e innovazione
L'Italia sta emergendo come un nuovo protagonista del panorama mondiale del whisky. Ne abbiamo assaggiati diversi in occasione del Roma Whisky Festival 2024
L'Italia, tradizionalmente nota per i suoi vini, amari e liquori, sta emergendo come un nuovo protagonista del panorama mondiale del whisky, con prodotti unici che riflettono terroir, artigianalità e innovazione. Ne abbiamo assaggiati diversi in occasione del Roma Whisky Festival 2024.
In Italia pioniera è stata la Distilleria Puni, in provincia di Bolzano, aperta nel 2012 e sul mercato del whisky dal 2015. Dopo nove anni, oggi conta diverse referenze sempre realizzate con acqua alpina. Fil rouge, whisky puri come le cime innevate dove nascono. Dal 2018 lo scenario si è allargato con l’ingresso del whisky di Poli chiamato Segretario di Stato. Maturato per cinque anni, gli ultimi due in barrique che hanno precedentemente contenuto Amarone, è un whisky fruttato e speziato, con note di malto e di legno fresco e con un retrogusto leggermente affumicato. Tra gli ultimi arrivati c’è poi Exmu, piccola distilleria sarda vicino a Sassari, nasce inizialmente come azienda agricola per poi diventare anche microbirrificio e infine distilleria. Il primo lotto di whisky, invecchiato per tre anni in botti vergini di rovere americano, è stato presentato sul mercato a luglio 2023 e vanta note di caffè e cioccolato. Il secondo imbottigliamento, lanciato a dicembre, è stato maturato in ex botti di bourbon e si caratterizza invece per un gusto più dolce. Last but non least, dalla provincia di Oristano, il whisky di Silvio Carta racconta la Sardegna, a partire dal nome, Whisky From Sardinia. Preparato con cereali e acqua locali, è stato invecchiato quattro anni in botti di castagno centenario sardo che un tempo avevano contenuto Vernaccia di Oristano e sia al naso che in bocca è un tuffo nel paesaggio e nella flora dell’isola. Vagamente salino, al limite del sapido, ha un gusto inconfondibile. E anche la bottiglia elegante e originale non si dimentica.
IL PROCESSO DI PRODUZIONE DEL WHISKY ITALIANO
Non c’è una regola fissa: c’è chi usa gli alambicchi pot still, così come chi preferisce gli alambicchi a colonna.
PROFILI GUSTATIVI DEL WHISKY ITALIANO
Idem. Non si può generalizzare, sarebbe ingiusto. I whisky italiani si caratterizzano per diversità e caratteristiche uniche. Dalle note leggere e fruttate proprie delle regioni alpine settentrionali ai sapori ricchi ed erbacei della costa mediterranea, ogni whisky offre un viaggio sensoriale a sé, sempre nel segno del territorio.
ROMPERE GLI SCHEMI: IL DIKTAT DEL WHISKY ITALIANO
Probabilmente, non avere una tradizione solida alle spalle ci rende più liberi di sperimentare. Di certo, i distillatori italiani usano ingredienti non convenzionali, dai vitigni autoctoni ai grani rari e prediligono tecniche di distillazione e di fermentazione originali che riflettono lo spirito artigianale nostrano.
IL TERROIR
Se dici terroir pensi subito al vino. Oggi però il terroir acquisisce valore profondo anche nella produzione del whisky made in Italy. I distillatori nostrani sfruttano infatti i diversi climi e la ricca biodiversità del Belpaese per conferire caratteristiche distintive e peculiari ai propri spirits.
Di quelli assaggiati a Roma in fiera, il più particolare è il Whisky From Sardinia di Silvio Carta. Il che non significa sia migliore o peggiore, ma semplicemente è quello con la personalità maggiormente definita. riconoscibile più di qualunque altro, che lo rende indimenticabile.
UN LEIT MOTIV TUTTO ITALIANO: LA MATURAZIONE IN BOTTI NON TRADIZIONALI
C’è chi potrebbe definirci eretici per quanto concerne l’invecchiamento. I nostri whisky spesso maturano infatti in botti non tradizionali, tipo quelle utilizzate in precedenza per il vino. Tre esempi su tutti? L’Amarone per il single malt di Poli; il Marsala e il Merlot per due delle nuove referenze di Puni e botti di castagno centenario sardo che un tempo avevano contenuto Vernaccia di Oristano per Whisky From Sardinia di Silvio Carta. Risultato? Whisky dai profili aromatici innovativi e inaspettati.
PROSPETTIVE: IL WHISKY ITALIANO NEL MONDO
È più facile lanciare un nuovo prodotto che mantenerlo nel tempo sul mercato, sia chiaro. Senza contare che viviamo tempi di recessione e incrementare il fatturato è impresa ardua. Tuttavia, il futuro appare comunque rosa. Intanto, perché i whisky italiani stanno iniziando a lasciare un segno a livello internazionale e ad attirare l’attenzione degli appassionati di whisky di tutto il mondo. E poi, perché parliamo di prodotti che raccontano il territorio e comunicano passione e amore. Due leve importanti per il successo.
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