Caciobond: da Salerno l'idea per salvare i caseifici

In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento. Dopo oltre un mese di emergenza sanitaria, la chiusura forzata delle attività e dei pubblici esercizi inizia a creare diversi problemi alle imprese; fra questi, una grave carenza di liquidità. Già alcune piattaforme hanno introdotto l'uso dei bond nel turismo e nella ristorazione. La Coldiretti Salerno, prendendo spunto dall'idea, tende una mano ai produttori caseari lanciando i "Caciobond". Secondo un’analisi realizzata da Ixé per Coldiretti il 57% delle imprese agricole è in crisi di liquidità. La chiusura di pubblici esercizi come ristoranti, trattorie e agriturismi colpisce i consumi di prodotti freschi, che non riescono ad equiparare le perdite tramite la GDO e le vendite a domicilio (non effettuabili in tutte le regioni), e sono colpiti anche dall'annullamento di ordini dall'estero. L'idea della Coldiretti Salerno è quella di trasforma le eccedenze di latte dei caseifici in caciocavalli di latte di bufala che i consumatori possono acquistare adesso e consumare quando il prodotto sarà pronto e stagionato al punto giusto. Ciò permette ai clienti di accaparrarsi un prodotto fresco e certificato, e i caseifici così hanno liquidità immediata. "Grazie al pagamento anticipato – spiega la Coldiretti di Salerno –  è possibile assicurarsi l'acquisto tra 24 mesi del caciocavallo speciale di 11 chilogrammi ottenuto da 60 litri di latte di bufala, che potrà essere consumato solo nel 2022". Si tratta di un sistema di autofinanziamento del settore caseario, che può dare ossigeno alle imprese agricole in attesa che termini l'emergenza sanitaria. [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]