Menu for Change: i cuochi della rete Slow Food uniti contro il cambiamento climatico
Il clima è cambiato e i primi a pagarne le conseguenze sono agricoltori, pastori, pescatori e artigiani delle comunità che Slow Food tutela da trent’anni, aiutandoli anche a sviluppare sistemi produttivi resilienti e resistenti al clima che cambia, anche grazie al supporto dei cuochi della rete Slow Food. Sono loro infatti gli ambasciatori di Menù for Change, la campagna lanciata dall’organizzazione in tutto il mondo per creare consapevolezza sulle conseguenze del riscaldamento climatico e suggerire soluzioni proprio a partire dal cibo.
Consapevoli del determinante ruolo educativo che gli spetta, tantissimi chef hanno già messo in calendario cene, degustazioni ed eventi fino a Natale per far capire che attraverso il cibo ognuno di noi può, ad esempio, favorire le economie locali, quelle più colpite dallo sconquasso climatico ma anche quelle più capaci di fronteggiare gli effetti del global warming.
Per questa occasione, Slow Food Livorno ha preparato un menù amico del clima per valorizzare il patto tra ristoratori e produttori locali: “Volevamo esserci anche noi, dare il nostro contributo per questa campagna la cui eco deve risuonare in tutto il mondo. A Livorno abbiamo vissuto sulla nostra pelle quali siano le conseguenze di precipitazioni eccezionali che in realtà stanno diventando la norma. La pioggia torrenziale che ha messo in ginocchio la nostra cittadina e tutto il circondario tra il 9 e il 10 settembre ci deve far riflettere, non solo su come possiamo ridurre le nostre emissioni, ma anche su come fronteggiare un cambiamento che è già in atto. Dobbiamo imparare a custodire la terra e il nostro ambiente, consapevoli del fatto che stiamo andando incontro a un clima diverso, a precipitazioni che cambiano. E Slow Food Livorno sarà sempre in prima linea» racconta Valentina Gucciardo, responsabile educazione della Condotta locale.
A Torino Slow Food si è impegnata per la salvaguardia del futuro dei mari, stressati dalla pesca eccessiva, dall’innalzamento delle temperature e dall’acidificazione delle acque, con una cena che vede ai fornelli Silvio Greco, biologo marino, presidente del comitato scientifico di Slow Fish, docente di sostenibilità ambientale all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ma soprattutto buongustaio e cuoco appassionato. La cena sarà guidata da Roberto Burdese, presidente onorario di Slow Food Italia, che illustrerà le piccole azioni per rallentare il cambiamento climatico: tutti, ad esempio, possiamo giocare un ruolo importante anche semplicemente cambiando di poco le nostre abitudini alimentari e stili di vita, scegliendo più frutta e verdura di stagione, prodotti di prossimità provenienti da produzioni sostenibili, portando in tavola la biodiversità e varietà locali che meglio si adattano agli imprevisti.
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