Gli effetti del lockdown sul mercato del vino negli USA. I dati di "Pasqua Vigneti e Cantine"
Pasqua Vigneti e Cantine ha affidato a Nomisma-Wine Monitor il compito di analizzare i nuovi trend di consumo di vino negli Stati Uniti.
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento.
Come cambia il nostro rapporto con il vino ai tempi del Covid-19? Nonostante il lockdown stia imponendo una revisione di abitudini e stili di vita a livello globale, le attuali restrizioni favoriscono l’emergere di nuove wine habits. Pasqua Vigneti e Cantine ha affidato a Nomisma-Wine Monitor il compito di analizzare le occasioni e modalità di consumo che si stanno creando negli USA in questo difficile scenario, per affrontare al meglio le sfide che nei prossimi mesi il settore enologico dovrà affrontare.
Negli Stati Uniti, mercato strategico per l’azienda e da poco nuovo epicentro del contagio, a fronte di un 40% di intervistati che dichiara di aver ridotto i propri consumi in quarantena, fa da contraltare un 37% di winelovers che non ha modificato il consumo di vino, mentre il 23% dichiara invece un incremento. Dato che sale al 25% per chi sta usufruendo dello smart working e per gli amanti del vino rosso[1].
Accanto a un maggiore consumo durante i pasti (26%) e all’aperitivo (20%), il 27% degli intervistati beve più vino in momenti di relax, quota che arriva al 32% per chi lavora da casa e al 30% per chi preferisce i rossi. E se il 19% dei consumatori di vino italiano ha aumentato i propri acquisti, lo ha fatto anche perché alla ricerca di maggiore qualità rispetto a prima. Etichette da “meditazione” come l’Amarone sembrano quindi avere la meglio su altre categorie enologiche.
I cambiamenti si riflettono anche sulla capacità d’acquisto: il 43% ha speso di più per il vino nelle ultime due settimane. Per alcune categorie la propensione a spendere di più durante la quarantena aumenta: chi ha buona disponibilità economica (reddito familiare di oltre 75.000$ lordi all’anno), chi compra vino online (72%) e italiano (49%). Sono per la maggior parte uomini, di età compresa tra i 39 e i 54 anni.
Risultati interessanti da analizzare, a fronte di una crescita costante - anche nel 2019 - che diventa per Pasqua Vigneti e Cantine leva per affrontare la crisi del Covid-19, con la dovuta cautela ma anche fiducia verso le future congiunture economiche e la ripartenza del settore, una volta superata l’emergenza.
L’azienda raggiunge il traguardo dei suoi primi 95 anni di attività confermandosi tra i leader nel proprio mercato competitivo e cresce del 10% rispetto all’anno precedente, con un incremento da 54,7 a 60,2 milioni di euro di fatturato consolidato, mantenendo costante il numero di bottiglie prodotte. La solidità dei risultati reddituali, che sono positivi e in crescita, con un valore EBITDA che si attesta al 13% sui ricavi (7,4 milioni di euro), spingono l’azienda a confermare gli investimenti previsti sul 2020.
“I dati che diffondiamo sono una base molto incoraggiante per noi” dichiara il presidente Umberto Pasqua. “È proprio in queste situazioni che è importante mandare un segnale forte, innanzitutto ai propri dipendenti e poi al mercato. Ecco perché abbiamo attivato un’assicurazione sanitaria, a copertura di tutti i nostri lavoratori e abbiamo erogato loro un bonus al 100%, pari a circa una mensilità media. Siamo convinti che la chiave del successo delle nostre etichette non dipenda solo dalla bontà dei nostri vini, ma anche e soprattutto dalle persone che contribuiscono alla loro creazione. E la loro sicurezza, per noi, viene al primo posto: basti solo pensare che ben prima che l’emergenza esplodesse nel nostro Paese, la nostra sede cinese ci ha inviato migliaia di mascherine. Uno spunto con cui ci è stato così possibile ‘anticipare’ alcune delle misure governative arrivate successivamente: abbiamo provveduto alla sanitizzazione degli ambienti di lavoro e, dove possibile, alla predisposizione dello smart working”.
Accanto al sostegno ai dipendenti, l’azienda ha voluto dimostrare la propria vicinanza alla comunità attraverso una donazione a favore degli Ospedali di Verona.
Le misure e gli interventi adottati da Pasqua Vigneti e Cantine sono possibili grazie anche a uno dei punti di forza dell’azienda: il valore dell’export, passato dai 49 milioni del 2018 ai 54 milioni di euro dell’anno passato.
Nel 2019, Pasqua ha confermato la propria crescita di penetrazione in mercati strategici come USA (+8,1%) e Asia (+26,5%). Le ottime performance raggiunte si devono anche a un aumento costante, negli ultimi 10 anni, dell’import di vini nei due Paesi. Confrontando i dati del 2007 con quelli registrati nel 2018, i consumi nella nazione a stelle e strisce (soprattutto di vino rosso) sono aumentati del 39%, ma è la crescita della Cina la più interessante in termini assoluti, che si attesta a +30%[1].
Dati interessanti da leggere, soprattutto per un’azienda che da sempre si impegna nella produzione di una delle più importanti DOCG della regione, l’Amarone della Valpolicella.
Ma come si evolverà il mercato globale del vino nei prossimi mesi? Difficile fare previsioni a breve e lungo termine, ma alcune suggestioni possono indicare la strada da seguire.
Il social distancing e le misure restrittive adottate anche negli USA stanno costringendo il pubblico a modificare i propri canali d’acquisto: decolla l’e-commerce, utilizzato nelle ultime due settimane per l’acquisto di vino dal 44% dei consumatori di New York e California (il 24% dei
quali ha comprato vino online più di prima). La quota di acquirenti arriva al 58% tra chi ha continuato a lavorare (sia in sede che in smart working) e al 49% tra i consumatori away from home. Un settore che sicuramente continuerà a crescere anche un futuro e che va quindi studiato al meglio[1].
“In un momento delicato e difficile per tutto il comparto, le ricadute economiche saranno inevitabili” sottolinea l’Amministratore Delegato Riccardo Pasqua. “L’emergenza Covid-19 ci impone di riformulare le nostre strategie di business sia sul mercato italiano che quello estero: analizzare le evidenze attuali è ora più che mai necessario, perché ci può fornire indicazioni utili sui trend futuri, permettendoci di intercettare e interpretare in maniera costruttiva le nuove modalità di consumo che si verranno a creare. Siamo inoltre in contatto con le nostre sedi dislocate nel mondo, in maniera da ricevere aggiornamenti e feedback costanti, che ci permettono di monitorare al meglio la situazione, essere aggiornati sull’evoluzione della situazione e condividere know how. L’unità di intenti e del team, crediamo, può contraddistinguere la nostra capacità di convivere con il virus e determinerà il risultato, quando sarà il momento di ripartire”.
[1] Fonte: “Gli effetti del lockdown sui consumi di vino,” instant survey Usa di Wine Monitor Nomisma per Pasqua Vini, aprile 2020 - L’Osservatorio ha somministrato tramite CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) un questionario, prevalentemente a risposta chiusa, a un campione di 1.000 soggetti di età compresa tra i 21 e i 65 anni residenti a New York e in California, scelti perché avevano consumato vino in almeno un’occasione negli ultimi 12 mesi.
[2] Fonte: Trend consumo globale vino, Indagine di Wine Monitor Nomisma per Pasqua Vini, marzo 2020
[3] Fonte: “Gli effetti del lockdown sui consumi di vino,” instant survey Usa di Wine Monitor Nomisma per Pasqua Vini, aprile 2020
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