Global mixology: come cambiano i bar, il nuovo Ceo di Diageo, la riscossa della mixology africana
Si torna nei locali, ma si beve meno; Diageo, il nuovo Ceo dopo mesi di incertezze; l’uomo che guida la riscossa della mixology africana. News dalla settimana.
BAR, MIXOLOGY E COCKTAIL - I consumatori tornano nei locali, ma escono prima e bevono meno: ecco come cambiano i bar dopo il Covid. Diageo nomina il nuovo Ceo dopo mesi di incertezze: arriva da Tesco e dovrà rilanciare il colosso degli alcolici in difficoltà. Ecco chi è Colin Asare-Appiah, il bartender originario del Ghana che guida la riscossa dell’Africa attraverso i cocktail. Le notizie della settimana dal mondo di drink e distillati dai media internazionali.
Come cambiano i bar nel 2025
Nonostante dazi e crisi economica, nel 2025 la bar industry globale mostra segnali di ripresa dopo anni turbolenti, a partire dal Covid. È quanto riporta The Spirits Business nel suo Global Bar Report 2025. In base alle previsioni di Technavio, il settore crescerà di 27,7 miliardi di dollari entro il 2028. I consumatori stanno tornando nei locali, ma con nuove abitudini: moderazione, cocktail più piccoli e attenzione all’esperienza. Negli Usa, il 50% delle persone è uscito per un drink nell’ultimo mese, in Uk e Australia si registra un deciso rimbalzo della spesa on-trade. I dazi, soprattutto negli Stati Uniti e in Cina, generano incertezza e spingono verso prodotti locali. E i bartender reagiscono con creatività, rivedendo ricette e ingredienti. In Canada, le vendite di whiskey Usa sono crollate del 38% per effetto delle politiche commerciali e nel Regno Unito cresce l’interesse per whisky non statunitensi, come forma di protesta.
E cambia la nightlife: si esce prima, si prediligono ambienti rilassati. Proposte di estensione degli orari sono accolte con scetticismo. La Gen Z, pur moderata, consuma alcol in modo simile alle generazioni precedenti. La moderazione è ormai trasversale, e le opzioni low/no alcol diventano centrali. Sul fronte lavorativo, il settore continua ad affrontare stress, burnout e discriminazioni: il 57% denuncia ostacoli alla carriera, e il 30% delle donne segnala pregiudizi. Cresce la consapevolezza, ma resta urgente migliorare inclusività, sicurezza e benessere.
Diageo, finalmente il nuovo Ceo
Dopo mesi di incertezze, Diageo, principale gruppo mondiale degli alcolici ha nominato sir Dave Lewis nuovo amministratore delegato e direttore esecutivo. Lewis, già Ceo di Tesco tra il 2014 e il 2020, avrà il compito di rilanciare le sorti del colosso britannico, in difficoltà a causa del calo delle vendite globali di alcolici. Lo riferisce, tra gli altri, Drinks International.
Il predecessore di Lewis, Debra Crew, si era dimessa a luglio di comune accordo dopo due anni nel ruolo, in cui il gruppo aveva registrato un significativo calo del fatturato. Da allora, le quotazioni di Diageo alla Borsa di Londra hanno segnato un costante calo, mentre il direttore finanziario Nik Jhangiani ha ricoperto la carica di amministratore delegato ad interim.
La riscossa africana passa (anche) dai cocktail
In un mondo in cui il centro di gravità della cocktail culture si sta sempre più allontanando da New York e Londra, inizia a emergere anche la mixology africana. Grazie anche a una figura chiave come Colin Asare-Appiah, bartender nato in Ghana e cresciuto nel Regno Unito, al quale Food & Wine dedica la nuova puntata della rubrica Drinks Visionaries. Dopo una carriera di successo tra Londra e gli Stati Uniti, Asare-Appiah ha co-fondato Ajabu, il primo grande festival africano dedicato a cocktail e liquori, lanciato in Sudafrica nel 2024 con l’obiettivo di creare uno punto di riferimento per la bar community africana, sul modello di quelli esistenti in Europa e Usa.

Autore del libro "Black Mixcellence", Asare-Appiah vive a Brooklyn e lavora per Bacardi Usa, dove si occupa di formazione e comunicazione. E punta a espandere il panafricanismo e creare premi dedicati all’ospitalità africana, convinto che l’Africa meriti più attenzioni e riconoscimenti nel mondo del beverage. Ajabu riflette il suo impegno per l’inclusività e la valorizzazione della professione del bartender nel continente, con particolare attenzione alla rappresentanza femminile. Lo scorso anno il festival ha reso omaggio a Douglas Ankrah, creatore del Pornstar Martini, coinvolgendo baristi africani in reinterpretazioni del celebre cocktail.
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