Il Coronavirus mette a rischio 215 Locali Storici d'Italia
Sopravvissuti a guerre e decenni di difficoltà, la disfatta dei locali storici italiani rischia ora di essere causata dal Coronavirus.
Sono sopravvissuti alle Guerre mondiali, alle Guerre d’Indipendenza, in molti casi anche all’Italia delle Signorie e dei Principati. Ora la disfatta dei Locali Storici d'Italia rischia di essere causata dal Coronavirus, con la sua crisi economica e di turismo. L’allarme arriva dall’Associazione Locali storici d'Italia – 215 ‘musei dell’ospitalità’ con oltre 40mila anni complessivi di storia alle spalle – in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini.
“Abbiamo atteso che l’emergenza sanitaria scemasse prima di rappresentare le nostre difficoltà – ha detto Enrico Magenes, presidente dell’associazione – ma oggi è giusto far sentire anche la nostra voce, forse più conosciuta e apprezzata all’estero che qui da noi. Nessun Paese al mondo può vantare un patrimonio come il nostro in termini di locali storici – ha proseguito Magenes – e nella grande maggioranza dei casi lo si deve alla gestione di famiglie che lo hanno faticosamente creato e tramandato nei secoli e che oggi stanno lottando con tutte le energie per garantire la sopravvivenza. Ma tutto questo non basta – ha concluso -, stanno vincendo il virus e le sue conseguenze anche in termini di presenze straniere, che secondo l’ultimo bollettino Enit saranno il 55% in meno dello scorso anno”.
Una situazione che, si legge nella lettera, “porterebbe a un impoverimento dell’anima turistica e culturale di un’ospitalità Italiana che ha fatto scuola al mondo intero” e su cui l’associazione chiede aiuto, sia esso “sotto forma di contributi a fondo perduto, sgravi fiscali o sostegno economico di qualsiasi entità o tipologia”.
Baluardi dello stile e del gusto made in Italy, i locali storici sono in media attivi da circa 180 anni e sono guidati nella metà dei casi da 2 o più generazioni della stessa famiglia, con storie che scavano nel passato fino a toccare le 12 generazioni.
Frequentati da artisti, attori, scrittori, musicisti e personaggi storici e famosi italiani e internazionali, rappresentano delle vere e proprie gallerie aperte al pubblico, custodendo arredi d’epoca e opere d’arte, oltre a un patrimonio storico e culturale inestimabile in termini di storie e aneddoti collezionati lungo tutto il periodo di attività.
Veneto, Lombardia, Toscana, Piemonte, Liguria e Campania sono le regioni con la più alta presenza di locali storici tra alberghi, ristoranti, confetterie, pasticcerie, caffè letterari e altro.
Clicca qui per leggere la Lettera inviata al Ministro per i beni e le attività Culturali e qui per la Lettera al Presidente del Consiglio Conte.
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