Il Crodino saluta Crodo, ma nessun licenziamento
Il Crodino dice addio a Crodo, ma non ci saranno ripercussioni sull'occupazione vista la crescita della produzione di soft ed energy drink
La famoso aperitivo analcolico Crodino non verrà più prodotta a Crodo, località alla quale lega indissolubilmente il suo nome; le ultime bottiglie usciranno a fine anno dallo stabilimento che è considerato la "culla" dell'iconico marchio di aperitivi. Nel 2017 la danese Royal Unibrew ha acquistato lo stabilimento, mentre il brand è di proprietà di Campari Group.
Secondo quanto riporta la testata "Il Sole 24 Ore": il senior vp South Europe di Royal Unibrew, Jan Ankersen, assicura che non ci saranno ripercussioni a livello occupazionale, anzi sono previsti sviluppi positivi, considerato che il i brand della Royal Unibrew sono in crescita, così come le quote di mercato.
La produzione del Crodino probabibilmente verrà spostata a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, tuttavia lo stabilimento della Val d'Ossola non fermerà le sue macchine, considerato che altre due famosissime bibite analcoliche, Oransoda e Lemonsoda, nonchè altri soft ed energy drink, vengono imbottigliati proprio a Crodo. Ciò comporterà l'apertura di nuove prospettive grazie al successo riscosso da queste bevande sui mercati esteri. Ankersen riferisce che negli ultimi due anni si è raggiunto il record di produzione e la Royal Unibrew sta costruendo una nuova linea di lattine per far fronte a questa crescita. L'obiettivo dell'azienda danese è di raddoppiare la proria capacità a partire dal 2025.
il sindaco di Crodo, Ermanno Savoia, fa presente che lo stabilimento, che dà lavoro a 60 persone, è stabile e che il numero degli addetti probabilmente crescerà con la nuova linea di occupazione.
Il Crodino è un aperitivo analcolico la cui ricetta segreta è custodita gelosamente da più 50 anni. Il suo gusto unico è il risultato di un'attenta selezione di ingredienti, tra cui chiodi di garofano,cardamomo, coriandolo e noce moscata.
La base della bevanda è l'acqua purissima della sorgente Liesel, a cui vengono aggiunti infusi e distillati di erbe, piante e frutti. La miscela viene poi lasciata riposare per 6 mesi in botti di rovere, durante i quali gli ingredienti si armonizzano e il Crodino acquisisce il suo sapore dolceamaro. Deve il suo nome alla zona in cui veniva prodotto, Crodo appunto, ma lo spostamento del luogo di imbottigliamento non cambierà ciò che rappresenta da oltre cinquant'anni l'iconico marchio nel cuore della gente.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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