Il vino Frascati diventa crypto wine
Il vino Frascati diventa crypto wine con l'emissione del primo Non Fungible Tokenal (NFT) al mondo per uno spumante del Lazio
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Lo scorso 6 gennaio, in occasione dell’anniversario di Fondazione del marchio Casale Vallechiesa Winery, dell’omonima azienda di Frascati, è stato emesso sul mercato con un’asta pubblica il primo Non Fungible Token (NFT) di un vino laziale, acquistabile solo attraverso Ether, una cryptovaluta internazionale legata alla blockchain di Ethereum, una delle principali al mondo. Acquistabile attualmente intorno ai 270$, il token dà diritto al possessore di ritirare una cassetta di 6 bottiglie di spumante metodo classico di malvasia puntinata, ottenuto con riposo sui lieviti per 36 mesi. Il Non Fungible Token funziona come certificato di proprietà e, allo stesso tempo, come un’obbligazione digitale, che può essere riscattata al termine del processo di spumantizzazione del vino. Può essere inoltre rivenduto prima della scadenza dei 36 mesi, non necessariamente al prezzo di acquisto.
Oltre a garantire l’autenticità e la provenienza dello spumante di Casale Vallechiesa, il sistema di tracciamento della blockchain registra ogni transazione, aggiornando il certificato di proprietà digitale. Per questo è possibile rivendere i token come fossero delle azioni al portatore. E sarà possibile farlo sempre, anche dopo aver ritirato la cassetta di vino; addirittura il certificato stesso sarà collezionabile come forma d’arte digitale, il cui valore maturerà nel tempo. Ogni NFT infatti è unico e si lega indissolubilmente a 6 bottiglie numerate di spumante, la cui produzione è limitata a 1000 bottiglie di malvasia puntinata, che consentirà di immettere sul mercato solo 160 NFT. La famiglia Gasperini di Casale Vallechiesa Winery ha voluto che il primo token fosse messo all’asta, che si chiuderà il 10 marzo 2022. Gli altri certificati saranno acquistabili sulla piattaforma Opensea pagando in Ethereum.
"Abbiamo realizzato in assoluto il primo NFT al mondo legato ad uno spumante italiano del Lazio, nello specifico di Frascati, per festeggiare l’anniversario del nostro marchio principale, nato ufficialmente il 6 gennaio 1990 - dichiara Bruno Gasperini, imprenditore e managing director di Casale Vallechiesa Winery -. Il token dà diritto a 6 bottiglie di spumante metodo classico di malvasia puntinata, ad una wine experience privata in azienda, ad una serie di gadget esclusivi e aggiornamenti continui sullo stato di di affinamento dello spumante; quindi chi lo acquista vivrà attivamente il processo di realizzazione dello stesso. Il certificato potrà essere acquistato solo in valuta digitale e ogni token nel tempo potrà rivalutare il proprio valore di mercato, proprio come accade nel mercato azionario internazionale. Già altre aziende vinicole italiane e estere si sono avvicinate a questo nuovo mercato, ed è una vera e propria rivoluzione del modo di acquistare e vivere il consumo del vino che renderà gli utenti dei veri e propri “stakeholder”. Come azienda abbiamo sempre investito nell’innovazione e crediamo molto in questo progetto. I miei avi hanno iniziato a produrre e vendere vino alla fine dell’Ottocento e oggi siamo qui, dopo 5 generazioni, ad emettere NFT di una produzione limitata di vino spumante. Devo dire che dal carretto alle cryptovalute abbiamo coperto un lungo arco di tempo e tutto questo è davvero entusiasmante".
"Il mercato del vino è in costante evoluzione e in un momento come l’attuale, dove le valute digitali entrano a far parte del quotidiano di ciascuno di noi, sono contento che un vino di Frascati per primo colga le grandi opportunità che offre l’innovazione tecnologica - dichiara il Presidente del Consorzio Felice Gasperini -. I nostri vini vulcanici oggi sono un’eccellenza indiscutibile e riconosciuta, sono certo che questa affascinante iniziativa di Casale Vallechiesa contribuirà a far crescere l’attenzione intorno alle nostre produzioni. Mi auguro che presto altre aziende possano seguirne l’esempio".
Le caratteristiche tecniche dello spumante è di essere una malvasia puntinata in purezza, raccolta a mano nell’ultima settimana di agosto con una selezione minuziosa dei grappoli da impianti guyot, la cui densità è di circa 4000 ceppi per ettaro. È stato vinificato con una pressatura soffice di acini interi e la fermentazione è avvenuta in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. L’affinamento sui lieviti è di minimo 36 mesi.
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