Il vino: una delle eccellenze italiane
La vendemmia è alle porte: un'occasione per celebrare il vino italiano, espressione della nostra cultura e del nostro territorio.
L’autunno si avvicina e con esso i profumi della vendemmia. La coltivazione dell’uva per noi italiani è una tradizione che risale alla notte dei tempi. Non a caso il settore vinicolo è un’eccellenza del Made in Italy.
Nomi come Barolo, Chianti, Brunello di Montalcino, ecc., risuonano nelle tavole di tutto il mondo, forgiandosi del marchio DOP e/o IGP e rallegrando il palato degli intenditori. Ma dietro i profumi fruttati di ogni calice c’è un lungo lavoro che comincia dal prendersi cura delle viti, ogni anno, senza sosta, con l’amore e la pazienza che solo chi conosce e ama la terra sa dedicare.
Dalla vite al vino
La coltivazione delle viti inizia con la scelta del terreno. Il suolo deve essere ben drenato, e le viti ben soleggiate, protette dai venti e dalle intemperie. Ad esse vanno riservate numerose attenzioni in ogni periodo dell’anno. Sono, infatti, piante molte delicate, facilmente prese di mira da insetti e funghi. Riconoscere le malattie che possono colpirle è fondamentale per garantirne la sopravvivenza.
Molte volte individuare questi insetti o le loro uova prima che creino troppi danni è problematico. Visto le loro dimensioni spesso è difficile vederli anche con le migliori lenti di ingrandimento in vendita su RS. Per combatterli la parola d’ordine è prevenzione: le piante vanno trattate con trattamenti fitosanitari o, in alternativa, biologici o biodinamici per evitare vengano distrutte da questi parassiti.
Come creare un vigneto da zero
Una volta scelto e preparato il terreno e selezionato il tipo di uva che si vuole produrre, si cominciano a piantumare le barbatelle, cioè le giovani piantine delle viti. È un’operazione che va fatta con molta cura per ottenere risultati apprezzabili. Va eseguita quando le piantine sono nel periodo di fermo vegetativo, quindi prima che comincino a germogliare.
È importante che vengano sistemate a debita distanza, in modo che l’aria possa circolare bene e possano godere appieno del calore del sole. Vanno piantate in filari che devono distare almeno due metri e mezzo l’uno dall’altro. Subito dopo la piantumazione vanno innaffiate abbondantemente e lasciate crescere riservando loro tutte le cure necessarie.
Come si produce il vino
Quando l’uva è matura si procede con la vendemmia. L’uva raccolta viene trasportata nelle cantine dove viene pigiata e lasciata fermentare nei tini. Successivamente il vino ottenuto viene travasato nelle botti e poi imbottigliato.
Affinché mantenga inalterate le sue caratteristiche organolettiche è importante che venga conservato in cantine con apposite temperature.
A volte accade che nelle cantine il vino venga corretto, ma è una pratica che sta cadendo sempre più in disuso. “L’enologia del futuro è quella che lavora con precisione in vigna in modo da ridurre al minimo le «correzioni» in cantina” come citato nei principi dell’enologia leggera, ecco come si farà il vino del futuro. Punta a mettere in evidenza l’importanza dello scegliere il terreno giusto per ogni tipo di uva in maniera da ottenere un vino sano, non addizionato, che sia veramente espressione del territorio.
Vino e cultura
Il vino è da sempre stato espressione della cultura di un popolo. Le manifestazioni che lo vedono protagonista sono sempre più numerose. Alcune contribuiscono anche a creare importanti momenti di inclusione che ci fanno capire come tradizioni e modi di pensare diversi possano coesistere in armonia.
A tal proposito significativa l’iniziativa presa dal direttore della Cantina Tramin: Alto Adige e Giappone si incontrano a “La notte degli Aromi 2023 svoltasi l'11 agosto a Termeno, a sud di Bolzano, durante la quale la degustazione di piatti tipici della cucina asiatica abbinati è stata abbinata ai profumi dei vini locali. Una vera festa del palato che di certo non sarà sfuggita agli intenditori.
Il vino: espressione del territorio italiano
L’Italia ha una varietà e quantità di vitigni tale da permettere al nostro Paese di insediarsi ai vertici delle superpotenze dell’uva e del vino. Ogni acino delle nostre uve ci ricorda come il territorio italiano sia vario e pieno di risorse. Per questo è importante custodire le eredità che i vini ci tramandano, e lo si può fare solo adottando comportamenti responsabili e preservando la biodiversità, patrimonio non solo biologico ma anche culturale che tutti dovremmo proteggere.