Pernigotti: accordo con Invitalia per l'ingresso nella compagine sociale
Con il perfezionamento dell'intesa, sono state poste le basi per il rilancio della Pernigotti. A Natale torneranno sugli scaffali gianduiotti e torroni
È stata perfezionato con l’ingresso di Invitalia la compagine societaria della Pernigotti Holding SpA, società costituita dal fondo Lynstone di JP Morgan che ha rilevato dal Gruppo Toksoz l’intero capitale sociale della Pernigotti SpA. L’operazione, condotta per Invitalia nell’ambito del Fondo per la salvaguardia dei marchi storici, ha consentito di ricostituire il capitale sociale per 7.000.000 di euro (75% Lynstone-JP Morgan, 25% Invitalia) e così porre le basi per il rilancio del marchio e della produzione. I due soci cooperano nella stessa misura anche in Walcor SpA, altro storico marchio cremonese, specializzata nella produzione di uova di Pasqua e monete di cioccolata. Ed è proprio la complementarietà delle linee produttive e, di conseguenza, del portafoglio prodotti che ha indotto ad una “operazione gemella” che, integrando fornitori, prodotti, rete commerciale e management, si presenta sul mercato come una proposta innovativa. Già dal prossimo periodo natalizio, i prodotti a marchio Pernigotti torneranno disponibili per i consumatori, che hanno dimostrato anche in recenti analisi di mercato di aspettare il ritorno sugli scaffali della distribuzione dei famosi gianduiotti, dei torroni di alta qualità, delle praline. L’assemblea dei soci ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Pernigotti Holding SpA, con Luigi Mastrobuono presidente, Attilio Capuano amministratore delegato, Camille Le Baut consigliere, membri a loro volta anche del Consiglio della Walcor. Due i segnali importanti per l’economia italiana e per quella del territorio novese: l’interesse dei grandi fondi di investimento per la nostra manifattura, considerata ancora decisiva per lo sviluppo nell’intero quadro europeo, ed in particolare per la leadership dell’industria alimentare; la strategicità del Fondo di salvaguardia dei marchi storici, che consente con il suo intervento di rilanciare sul mercato la tradizione dei marchi italiani, che hanno fatto e continuano a fare la storia del prodotto made in Italy in ottica di sviluppo e conquista di nuovi mercati. Una nuova prospettiva per il territorio e il ringraziamento per i lavoratori e loro rappresentanze che hanno atteso a lungo ma attivamente una svolta occupazionale, per le istituzioni locali, che hanno sostenuto il lavoro di costruzione della nuova ipotesi societaria, e per il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.