La ristorazione ticinese in ginocchio: strategie per affrontare la crisi

RISTORAZIONE - Il Consiglio d’amministrazione di GastroTicino si è recentemente riunito per affrontare la crisi economica che sta colpendo il settore della ristorazione in Ticino. Dopo un'analisi approfondita dei dati economici regionali e cantonali, è emerso un preoccupante calo del fatturato, con contrazioni che oscillano tra il 20% e il 50% nei sei mesi precedenti. Questa tendenza negativa sta mettendo a rischio la situazione economica di molte attività, soprattutto quelle della ristorazione.

Cause della crisi e impatti sul settore

Gli esponenti delle quattro Sezioni regionali e i leader associativi hanno analizzato le ragioni di una crisi senza precedenti degli ultimi vent'anni. Solo durante la pandemia di COVID-19 il settore aveva subito un colpo così grave, ma all'epoca l'intervento federativo aveva mitigato l'impatto con aiuti mirati. Oggi, invece, la categoria si trova senza alcun supporto, affrontando le stesse difficoltà degli altri settori economici e delle famiglie. Basti pensare all'inflazione, all'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia,e l’impennata dei premi delle casse malati. Questo stato di cose induce le famiglie a essere più caute nei consumi, risparmiando dove possibile, e ciò si traduce in tagli di spese non essenziali. Tra queste, purtroppo, rientra anche il settore della ristorazione, che oltre alla riduzione del numero di clienti, soffre anche per la diminuzione della spesa media pro capite

Ostacoli alla ripresa: mobilità e infrastrutture

In Val Lavizzara e Val Bavona la situazione è ancora più critica con chiusure di esercizi pubblici, mentre nell’Alta Valle il fatturato non supera il 30-40% del normale, con problemi significativi nell'approvvigionamento delle merci. Nel Bellinzonese e nelle Valli, le perdite oscillano dal 20% al 50%, con picchi fino al 70% nei grotti; nel Mendrisiotto non si ricordano crisi simili: oggi, la presenza di turisti nei ristoranti è pressoché nulla e la stessa situazione si ripercuoterebbe anche nel commercio. A questo si aggiunge una diminuzione di oltre 100.000 pernottamenti in Ticino, segno tangibile di un calo nella domanda, che richiede misure immediate.

Impatti delle calamità naturali sulle attività economiche

Preoccupa profondamente anche la situazione meteorologica degli ultimi mesi, caratterizzata da periodi prolungati di pioggia e maltempo concentrati soprattutto nei fine settimana. Queste condizioni avverse non hanno solo limitato l'afflusso di turisti, ma anche le uscite dei residenti del Ticino. In particolare, le alluvioni verificatesi nel Moesano e nella Vallemaggia hanno causato danni significativi, i cui effetti potrebbero perdurare fino al prossimo anno. In alcune zone, la furia degli elementi ha pesantemente colpito importanti siti storici, facendo sparire laghetti, prati, giardini e terrazze.

Strategie di mitigazione e prospettive future

Il Consiglio d’amministrazione ha apprezzato l’impegno di GastroTicino e dei segretariati regionali nel fornire servizi di consulenza e assistenza legale ai soci, così come le richieste rivolte al Cantone di agevolare e accelerare la procedura per le ILR. È consapevole che la crisi che sta colpendo i settori dei ristoranti e degli alberghi è diffusa e intersettoriale, quindi non esistono strumenti che possano garantire risultati immediati, anche perché le cause di questo disastro economico - come il maltempo e l'inflazione - non possono essere affrontate in modo diretto ed efficace.

I rappresentanti regionali e cantonali hanno pertanto deciso di esaminare il modo migliore per coinvolgere altre realtà economiche, politiche e turistiche, promuovendo un “tavolo anticrisi”; l'obiettivo è quello di confrontare i diversi problemi e di rivolgersi alle autorità per implementare misure atte a creare condizioni quadro che assicurino un futuro dignitoso per migliaia di famiglie.

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