Le previsioni IRI del Largo Consumo Confezionato fino al 2019
IRI, leader mondiale nelle informazioni di mercato per Largo Consumo, Retail e Shopper, ha pubblicato uno studio sull'andamento dei mercati del Largo Consumo Confezionato, una previsione per la chiusura del 2018 e l'inizio del 2019.
Secondo lo studio, rimbalzi climatici per le categorie stagionali, ripresa dei prezzi e primi segni del rallentamento del trend setter avevano indicato già dal 2017 un deciso rallentamento del Largo Consumo Confezionato in previsione per il 2018.
Eppure non era possibile prevedere che si sarebbe verificata un'importante stagnazione dei volumi del Largo Consumo nei canali distributivi moderni, in un quadro economico internazionale sicuramente negativo.
Secondo IRI, ogni anno la domanda di Largo Consumo Confezionato si rivela un "early indicator dello stato di salute e di fiducia del Paese".
A fronte di tali premesse, IRI ha realizzato due previsioni di andamento del Largo Consumo Confezionato, in base a due diversi scenari di evoluzione della politica economica italiana:
- Non sarà modificata l'attuale struttura dell'imposizione iva.
- Saranno recuperate risorse attraverso l’intervento sull’imposizione indiretta. Questa ipotesi implica un ulteriore deterioramento delle aspettative sul potere d’acquisto nel breve periodo.
Gli effetti delle chiusure domenicali
Questi scenari delineati da IRI non tengono conto, però, degli eventuali effetti che potrebbero essere generati da una nuova regolamentazione circa le aperture domenicali, annunciato nel DEF 2019. Se si considera che la domenica rappresenta circa l'11,4% delle vendite settimanali in Iper e Supermercati, si comprenderà quanto questa manovra potrebbe incidere e stravolgere del tutto i dati forniti e aggiornati al settembre 2018. La limitazione delle aperture domenicali inciderebbe non poco sull’attuale “agenda della spesa” delle famiglie italiane, e d’altro canto sferrerebbe un colpo negativo alle vendite effettuate nei punti di vendita della distribuzione moderna, dando invece impulso ai canali alternativi di acquisto, online e non, come gli e-commerce e i food-service.
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