L’High street food di Mercerie accoglie la Chef Viviana Marrocoli
Mercerie di Igles Corelli da qualche mese è la nuova avventura della chef Viviana Marrocoli, classe 1984, figlia di un pescatore, diventata uno chef di altissimo rango grazie alle sue esperienze all'estero ed a Londra in particolare.
Chef Marrocoli è tornata in Italia seguendo l’innovativo progetto High street food firmato Igles Corelli (chef che tra i suoi allievi conta un totale di 22 stelle Michelin).
Un menù essenziale in cui convivono radici partenopee, evoluzione personale e omaggi alla tradizione romana. Un piccolo locale di fronte al Teatro Argentina, che ha già conquistato la fiducia di vip e contratti importanti come il catering alla Lazio calcio e gli eventi top allo stadio Olimpico, compreso l'ultimo concerto di Vasco Rossi.
L'obiettivo di Mercerie, nel quale lavorano anche la sous-chef Elisa Cutellé, con cui Viviana ha lavorato da Alice a Milano, e la chef Viviana Varese che vanta di 1 stella Michelin, è proporre la qualità dei piatti stellati in piccoli assaggi che rendano accessibile a tutti un percorso culinario generalmente piuttosto costoso.
Delizie come praline, lasagnette e bottoni, ideale anche per l'asporto un dopo teatro o per uno spuntino durante una passeggiata romana.
Mercerie è anche contaminazione tra cultura gastronomica romana e napoletana, con grandi espressioni nel cannolo di seppie, nelle lasagnette al nero con pasta fresca e mantecato di baccalà, o le praline di scoglio a base di cozze, patate, limone con panatura al timo e pecorino romano Dop.
Viviana Marrocoli arriva nella Capitale dopo varie esperienze in ristoranti stellati – tra Napoli, Milano e Londra – e aver elaborato la sua personale idea di cucina fatta sì di ricerca ma, soprattutto, di rispetto delle materie prime.
La cucina ha perciò radici ben salde nella sua terra, ma ancora di più nel mare partenopeo. “Le esperienze in ristoranti del Nord e a Londra mi sono servite soprattutto a completare la mia formazione sulle carni, in cui ero carente”, spiega la Chef a Gugsto.it. “La mia cucina è fatta di memoria, e quando dico memoria penso ai ricordi dell’infanzia in famiglia al Vomero: alla cucina dei miei nonni e alle uscite a pesca con mio padre”.
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