Mancano 260mila lavoratori nel commercio, ristorazione e industria alberghiera

Confcommercio segnala una carenza di 258.000 lavoratori nel terziario nel 2025, con impatti su economia e PIL. Servono formazione e riforme contrattuali.

11 Febbraio 2025 - 09:21
Mancano 260mila lavoratori nel commercio, ristorazione e industria alberghiera

ATTUALITÀ - Il settore del commercio, della ristorazione e dell’industria alberghiera sta affrontando una grave carenza di personale. Nel 2025, si stima che mancheranno circa 258.000 lavoratori, un aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Questa situazione rischia di mettere in difficoltà la crescita economica del Paese, incidendo anche sul Prodotto Interno Lordo (PIL). Confcommercio sottolinea come la mancanza di manodopera qualificata rappresenti una sfida critica per il futuro di questi settori.

In particolare, nel commercio si riscontra una forte carenza di commessi specializzati, soprattutto nel settore moda e abbigliamento, oltre a figure con competenze nell’ambito alimentare, come macellai, gastronomi e addetti alla vendita di pesce. La ristorazione è anch’essa colpita dalla mancanza di camerieri, barman, cuochi, pizzaioli e gelatai, mentre nelle strutture alberghiere si registrano difficoltà nel reperire cuochi, camerieri e addetti alle pulizie e al riassetto delle camere.

Secondo Confcommercio, le cause di questa crisi sono molteplici. Un fattore chiave è il calo demografico: dal 1982 al 2024, la popolazione nella fascia di età 15-39 anni è diminuita di 4,8 milioni di individui. A ciò si aggiungono cambiamenti nelle preferenze lavorative, la difficoltà nel reperire lavoratori con competenze adeguate e una ridotta disponibilità alla mobilità territoriale.

Per affrontare questa emergenza, Confcommercio evidenzia la necessità di adottare politiche attive del lavoro, puntando sullo sviluppo di competenze professionali e sostenendo le imprese nella formazione dei lavoratori. È essenziale non solo migliorare le competenze tecniche, ma anche rafforzare quelle trasversali, sempre più richieste in un mercato del lavoro in continua evoluzione. Un maggiore collegamento tra il sistema educativo e il mondo produttivo può favorire l’orientamento dei giovani verso professioni richieste, attraverso stage, tirocini e apprendistati.

Un altro aspetto fondamentale è il ruolo delle parti sociali nella rinegoziazione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL). Nel rinnovo del CCNL Terziario, che coinvolge 2,5 milioni di lavoratori, è stata rivista la classificazione del personale per adeguarla alle nuove esigenze del mercato e garantire un miglior inquadramento delle professionalità presenti nelle aziende. Confcommercio ribadisce l’urgenza di trovare soluzioni efficaci per colmare il gap occupazionale e sostenere la crescita del settore terziario.

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