Nasce l'Associazione Fornai Milano per tutelare la figura del panificatore
Il panificatore lombardo Cesare Marinoni, 54 anni, annuncia la nascita della Associazione Fornai Milano, organizzazione indipendente di categoria che già vede 160 iscritti tra città, provincia, regione e Paese.
A Milano i panificatori sono circa 500 considerando anche i punti vendita con annessi bar e pasticceria.
Marinoni, fondatore della nuova istituzione, ne è anche il Presidente; copresidenti sono i panificatori Luca Piantanida di Coggiola (Biella) e Milena Pizzocchero di Milano, che hanno contribuito alla nascita dell'ente insieme con altri 7 colleghi di diversa provenienza.
Spiega il Presidente Cesare Marinoni: "Non ci sentiamo più tutelati e vogliamo che la figura del maestro dell'arte bianca ritrovi tutto il riconoscimento sociale che merita".
Missione di Associazione Fornai Milano è dunque restituire prestigio all'arte bianca in tutte le sue declinazioni: dalla panificazione, alla pasticceria, alla pasta fresca attraverso il sostegno della formazione specifica e di un'adeguata identificazione culturale, sociale e legislativa.
"L'immagine pubblica del panificatore oggi è molto cambiata. - afferma Marinoni - Cuochi e pasticceri sono le nuove star della tv. Pochi sanno, però, che prima si diventa maestri dell'arte bianca, poi pasticceri. [...]Non a caso, il campione mondiale del panettone è un fornaio". E conclude il Presidente della nuova organizzazione: "Si deve considerare invece che è l'artigianato lo scrigno di questo sapere, tra i più antichi del mondo, e come tale dovrebbe essere protetto dallo Stato".
L'Associazione Fornai Milano si pone inoltre l'obiettivo di riaprire scuole prettamente dedicate alla panificazione, e sarà al fianco di panificatori che operano in particolari contesti sociali, come nei piccoli borghi, dove tutto è a misura d'uomo e il rapporto con il panettiere è quasi personale.
In tali contesti, afferma Marinoni, "non ha senso per esempio che il panettiere sia obbligato a sostenere la spesa di un pos perché tutti pagano in contanti".
In programma, infine, la revisione delle norme sulle etichette. Il focus è sul Decreto Interministeriale n. 131 del 1° ottobre 2018 “Regolamento recante disciplina della denominazione di “panificio”, di “pane fresco” e dell’adozione della dicitura di “pane conservato”. In base a tale normativa, non è possibile scrivere "Pane fresco" se il prodotto non è realizzato e finito entro le 24 ore, ma è possibile scrivere "Pane caldo", che, afferma Marinoni, per i consumatori equivale al pane fresco.
Conclude Marinoni: "Noi puntiamo a riaccendere i riflettori sul mestiere del panettiere in tutta la sua peculiare valenza tecnica, culturale e imprenditoriale, perché non si disperda e possa anzi diventare uno sbocco lavorativo ricco di emozioni e soddisfazioni per molti giovani. E ci rendiamo disponibili fin da ora a una tavola rotonda aperta al pubblico con le altre associazioni di categoria che vogliano spiegare che cosa è stato fatto finora e cosa intendono fare per il futuro“.
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