Piatti freschi pronti: l'emergenza sanitaria arresta la crescita del comparto
Il repentino cambiamento delle abitudini di consumo si riflette in un'inversione delle performance dei Piatti Freschi Pronti.
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento.
L'emergenza sanitaria ha modificato radicalmente gli stili di vita degli italiani e così anche le abitudini di consumo sono cambiate. In alcuni casi comparti che erano in crescita da anni hanno subito una vera e propria inversione di tendenza.
È il caso dei piatti freschi pronti, generalmente legati ai consumi fuori casa, un'abitudine che dopo le ultime restrizioni legate all'emergenza sanitaria è stata abbandonata a favore di consumi per lo più domestici, laddove sono ancora possibili le consegne a domicilio. Ma pur legando il comparto alla Grande Distribuzione, le cose non cambiano.
Esiste un tempo prima del Covid-19 e una nuova epoca di cui non conosciamo la durata, che può essere ugualmente e razionalmente analizzata prendendo in considerazione i dati.
La crescita dei Piatti Pronti Freschi prima del Covid-19 - Dati IRI
Uno studio IRI sui Piatti Pronti Freschi ha preso in esame i consumi e i trend con dati registrati fino a gennaio 2020, ovvero prima dell'inizio dell'epidemia, mostrando numeri più che positivi. I Piatti Pronti Freschi hanno goduto di trend positivi per diversi anni, chiudendo il 2019 con oltre 411 milioni di euro e crescendo del +7,8% rispetto all'anno precedente. L’area del Nord Ovest, che da sempre ha un ruolo fondamentale per questa categoria, è anche quella che registra le migliori performance (+10,7%) arrivando a veicolare quasi il 50% del fatturato totale dei Piatti Pronti Freschi e segnando ancor di più il divario con le altre aree d’Italia. Se la positività dei Primi Piatti è sostenuta anche da un costante aumento assortimentale (oggi troviamo circa 47 referenze a scaffale in un punto vendita della Distribuzione Moderna – 57 se ci focalizziamo sul Nord Ovest), la crescita dei Secondi Piatti appare ancora più salubre considerando che gli assortimenti sono in calo. Inoltre, la tendenza a razionalizzare gli scaffali sul segmento vegetale, iniziata già lo scorso anno, risulta confermata anche nel 2019 e ha contribuito a diversificare in misura maggiore l’offerta, concentrata ora non più solo sul mondo delle alternative base soia. Per quanto riguarda i Primi Piatti Pronti, tra le tipologie di prodotto più rilevanti troviamo le Zuppe: da anni sono il traino dei Primi Piatti Pronti Freschi, rappresentandone, con 111 milioni di €, più della metà del fatturato. Dopo esser state protagoniste indiscusse dell’innovazione in questo segmento, oggi assistiamo ad una stabilizzazione della numerica di referenze medie a scaffale delle Zuppe intorno a 25 unità. Il saturarsi dell’offerta all’interno del mondo delle Zuppe e la necessità di diversificazione, ha spinto i principali attori ad allargare lo sguardo su altre tipologie di prodotto ancora poco esplorate (e battagliate) come la Pasta (+1,3 referenze in media) e i Risotti (+0,7 referenze in media). Anche nei Secondi Piatti è evidente quanto la capacità di diversificare l’offerta abbia portato beneficio al segmento. Oggi la componente “veg” all’interno dei Secondi Piatti Pronti fattura 63 milioni di € e arriva a pesare poco più del 35% dell’intero segmento: un calo di 4 punti rispetto al 2018 e di ben 10 rispetto al 2016. . I prodotti vegetali, che durante il 2019 hanno perso 3 referenze medie a scaffale, stanno appiattendo la performance positiva. La sola eccezione riguarda il mondo dei «Mini» che racchiude all’interno del segmento vegetale diverse tipologie di prodotti come Mini-burger, polpettine, crocchette, bocconcini e falafel. Si assiste invece ad una crescita sostanziale delle preparazioni di carni rosse (e rosa) che, nonostante le difficoltà del settore delle carni nel complesso, insieme alle preparazioni di Pesce sembrano essere riuscite a colmare un vuoto d’offerta. Il segmento dei Ricettati è quello che tra i Secondi Piatti si sta espandendo più rapidamente, guidato anche da un ampliamento assortimentale (6,1 referenze medie, +1,1 rispetto all’anno precedente). Tra i segmenti che compongono i Secondi Piatti oggi è probabilmente il meno esplorato dall’industria di marca, se paragonato alle molteplici opzioni culinarie che offre.Coldiretti registra una storica inversione di tendenza nei supermercati sugli acquisti di piatti pronti take away
Con l’emergenza Covid-19 si è verificata una storica inversione di tendenza e per la prima volta nei supermercati gli acquisti di piatti pronti take away calano addirittura del 18% ma il crollo arriva al 27% per i prodotti della rosticceria mentre è boom per il fai da te casalingo. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della discussione su ulteriori limitazioni per la spesa in negozi, supermercati, discount alimentari per limitare il contagio, sulla base dei dati del mondo Coop dell’ultima settimana rispetto alle due precedenti. Si tratta di un andamento della spesa che non si era mai registrato in passato dettato soprattutto dall’esigenza di passare il tempo fra le mura domestiche per le limitazioni alle uscite imposte dalle misure restrittive anti pandemia che ha spinto prepotentemente – sottolinea la Coldiretti – al ritorno della cucina casalinga fai da te. Lo dimostra – precisa la Coldiretti – l’aumento degli acquisti di lievito di birra (+122%) di farina (+90%), di mozzarella anche per fare la pizza (+25%) di latte Uht (+21%), le conserve di pomodoro (+17%), zucchero (+9%) nello stesso arco di tempo. Si è tornati a preparare dolci, pane e pasta fatta in casa secondo una tradizione che appassiona oggi quasi una famiglia su tre (32%) secondo l’indagine Coldiretti Ixè che evidenzia peraltro che l’82% degli italiani cerca di acquistare prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali in questo periodo è – sostiene la Coldiretti – una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e all’interno delle mura domestiche dove a partire dalla prima mattina con la colazione si decide il menu per poi proseguire durante il giorno nella preparazione delle ricette con il contributo dell’intera famiglia e – continua la Coldiretti – il coinvolgimento dei appassionato dei piu’ piccoli. Una passione che – precisa la Coldiretti – coinvolge anche molti vip che si sfidano a colpi di selfie con le ricette piu’ prelibate postate sui social. E dagli agricoltori di Campagna Amica arriva proprio l’invito ai Vip e a tutte le famiglie ad inviare le proprie videoricette e le esperienze in cucina nella casella posta@campagnamica.it con le migliori che verranno pubblicate. Se in passato infatti erano soprattutto i più anziani ad usare il matterello, memori spesso di un tempo familiare casalingo, adesso – precisa la Coldiretti – la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di preparazione che hanno riscoperto nella cucina a casa, magari con l’aiuto di moderne tecnologie, anche un modo per impegnare il tempo in attesa della fine della pandemia. Si cercano con attenzione la farine, magari utilizzando quelle degli antichi grani storici italiani e si provano ricette del passato magari con l’aiuto delle nonne. E per essere in linea con i nuovi modi di stare insieme al tempo del Coronavirus – spiega la Coldiretti – gli chef contadini di Campagna Amica hanno creato una serie di tutorial e corsi on line a disposizione di tutti sul sito www.campagnamica.it dove spiegano trucchi e segreti della pasta e dei dolci fatti in casa, dei tempi di lievitazione e delle modalità di conservazione e delle materie prime da utilizzare, dalla farina alle uova, dalle verdure ai formaggi, dalla carne alla frutta. Restando davanti a fornelli e al tavolo da cucina si potrà quindi fare – conclude Coldiretti – un viaggio dell’Italia attraverso alcune fra le principali ricette regionali del Belpaese: i ravioli del Plin del Piemonte, gli gnocchetti di spinaci con raspadura della Lombardia, i Balanzoni per Emilia Romagna, la Tortina alle Marasche della Campania, gli gnocchetti Sardi, gli stringozzi del Reatino nel Lazio, il grano grattugiato con suino nero della Calabria, la crostata con marmellata di percoche della Puglia, quella di mostarda di Uva Fragola della Calabria, i cavatelli con burro e salvia della Campania, i maltagliati integrali dell’Umbria, i fagottini di Cavolo nero e salsiccia delle Marche, le tagliatelle al radicchio di Treviso per il Veneto, gli strascinati con i peperoni cruschi della Basilicata e la tuma al miele della Sicilia.
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