Record di aperture per le catene di ristorazione in Italia

Le catene di ristorazione in Italia corrono più veloci del settore, con un record di aperture nel 2023 e un fatturato che ha raggiunto 8,2 miliardi di euro

6 Marzo 2024 - 12:05
Record di aperture per le catene di ristorazione in Italia

Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, in Italia, le catene di ristorazione rappresentano il 10% del mercato, mentre in Europa raggiungono il 26% e nel mondo il 35%, Si nota che il margine di crescita è ampio e ancora da sfruttare. Nonostante la crisi dei consumi dell'ultimo anno non abbia portato grandi guadagni in termini di ricavi per gli investimenti effettuati, nel 2023 le catene hanno registrato un fatturato di 8,2 miliardi di euro, con una crescita annua vicina all'11%, superiore alla media del settore, cresciuto dell'8,6% medio

I dati del Food service market monitor di Deloitte elaborati per Food24 da AigrimI indicano che i consumi fuori casa continuano a crescere nonostante gli anni della pandemia, con un tasso medio di crescita del 4,5% nel periodo 2016-2022. Nel periodo pandemico, mentre i piccoli ristoranti lottavano per rimanere a galla, le catene si sono adattate, sfruttando servizi di delivery e take away e pianificando il loro consolidamento.

Il presidente di Aigrim, Cristian Biasoni, commenta che i consumi fuori casa sono previsti in crescita del 4-5% all'anno, con due elementi che favoriscono le catene: la relativa facilità nel gestire e reperire il personale e i possibili percorsi di crescita professionale. La tendenza dei consumatori, soprattutto dei giovani, verso scelte alimentari sempre più specifiche, come hamburger o sushi, è un altro vantaggio per le catene.

Secondo Deloitte, il mercato del quick service restaurant, che include i fast food e altre attività senza servizio al tavolo, rappresenta il 29% del mercato e sta avvicinandosi alla media mondiale del 33%. Biasoni conferma che questo tipo di catene sta crescendo più rapidamente del casual dining, dove viene offerto il servizio al tavolo, poiché richiede meno personale e spazio, riducendo i costi degli investimenti, soprattutto in un contesto di aumento dei tassi di interesse.

Diverse catene stanno pianificando espansioni e investimenti significativi. Ad esempio, Autogrill ha annunciato l'apertura del primo franchising con 12oz a Milano in collaborazione con il gigante olandese del caffè Jde Peets. Si stanno espandendo anche McDonald's  (700 locali, 154 nel post Covid e 50 aperture previste nel 2024), Burger King  (70 nuove inaugurazioni dal 2019, di cui 34 solo nel 2023, numero che dovrebbe essere replicato quest’anno) e Kfc (28 nuovi locali nel 2024 e 14 nel 2023, per un valore di un +25% di incassi) . Chef Express, parte del gruppo Cremonini (di cui Biasoni è ceo), ha pianificato investimenti per 150 milioni dal 2023 al 2025.

Anche Eni scommettee sul settore, sviluppando il progetto Alt - Stazioni del Gusto in collaborazione con l'Accademia Niko Romito con l'obiettivo di aprire cento nuovi punti vendita in Europa in quattro anni.

Prevede nuovi investimenti anche Cigierre la Compagnia Generale Ristorazione Spa (che riunisce i format Old Wild West, Wiener Haus, Pizzikotto, America Graffiti, Shi’s e Smashie) nel 2023 ha fatturato 550 milioni (+9%) con un ebitda passato da 53 a 62 milioni, per il quale si stima un aumento grazie all'apertura di 20 nuovi punti vendita.

Starbucks continua la sua espansione in Italia, arrivando a quota 35 punti vendita con l’apertura di pochi giorni fa a Bologna, il piano di espansione sviluppato con il Gruppo Percassi prevede altre inaugurazioni nel 2024. 

Löwengrube, la catena di ristoranti in stile bavarese, nel 2023 ha raggiunto un fatturato di oltre 20,5 milioni di euro (+10%), considerando le entrate complessive dei trenta locali riuniti sotto il medesimo marchio. L'obiettivo futuro prevede l'apertura di 10 nuovi punti venditain 3 anni all'interno dei centri commerciali, in seguito a una collaborazione strategica con Sal Service tramite una joint venture.


Nel settore della ristorazione veloce, diverse catene stanno concentrando la loro offerta sull'italianità . Ad esempio, La Piadineria, con i suoi 410 locali, ha recentemente trasferito la sua proprietà dal private equity Permira al fondo Cvc dopo sei anni. Allo stesso modo, Signorvino, con i suoi 36 locali, mira a raggiungere un fatturato di 86 milioni di euro nel 2024, di cui il 30% proviene dall'enoteca. Doppio Malto, specializzato nella produzione di birra in Sardegna e con 44 locali (3 in Francia e 1 nel Regno Unito), mira ad aumentare il numero di locali a 50 entro il 2024 e a 100 entro il 2027, con un fatturato attuale di 70 milioni di euro che si prevede raggiungerà i 80 milioni quest'anno.

Allo stesso tempo, Miscusi sta puntando sull'offerta di pasta e sulla sostenibilità come punti di forza. La catena ha introdotto il fusillone di sorgo, che richiede il 70% in meno di acqua nella produzione. Per il 2024, Miscusi ha programmato l'apertura di altri dieci ristoranti, portando il totale a 24, con l'obiettivo di raggiungere un fatturato di 25 milioni di euro dopo aver registrato un aumento del 20% nel 2023, con un EBITDA di 2 milioni di euro.

Poi ci sono I Love Poke e Poke House, specializzati in “bowl”. Poke House, in particolare, nato solo nel 2018, ha già raggiunto la sorprendente cifra di 180 punti vendita in tutto il mondo, generando un fatturato di 130 milioni di euro nel 2023. Quest'anno ha segnato anche l'ingresso nel Gruppo della Red Circle Investments di Renzo Rosso, in collaborazione con Eulero Capital, Fg2 Capital, Mip Sgr e Angelo Moratti.

Ci sono diversi fattori che potrebbero mettere freno al trend positivo del settore della ristorazione. In generale, nonostante l'ottimismo prevalente, il momento congiunturale negativo sta influenzando più il valore medio dello scontrino che la frequenza degli acquisti. Cristian Biasoni avverte che nelle piccole catene, i flussi di cassa possono illudere e portare a un eccesso di entusiasmo. È essenziale prestare attenzione alla marginalità, poiché superare la soglia dei dieci-venti locali senza una solida struttura operativa centrale può essere un'impresa ardua.

D'altra parte, Tommaso Nastasi, partner e value creation service leader di Deloitte Italia, sottolinea che la ristorazione continua a essere un settore cruciale per l'intera filiera alimentare. Per mantenere una crescita sostenibile, le imprese del settore devono innovare il loro modello di business, ponendo al centro i consumatori e la sostenibilità. Un ulteriore miglioramento del settore del foodservice richiede coesione tra i diversi attori della filiera, attraverso aggregazioni e partnership che valorizzino il territorio e le sue eccellenze imprenditoriali.

Per adattarsi alle mutevoli preferenze dei consumatori, gli operatori stanno modificando la loro proposta di valore, introducendo più opzioni vegetariane e plant based e migliorando l'esperienza del cliente attraverso l'utilizzo di strumenti digitali. 

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