Verso un accordo storico per la IGP del Gianduiotto di Piemonte

Dopo un incontro fra Lindt (Caffarel) e la Regione Piemonte, l'azienda svizzera è pronta a dare il beneplacito per la costituzione della IGP del Gianduiotto.

23 Febbraio 2024 - 14:00
Verso un accordo storico per la IGP del Gianduiotto di Piemonte

La contesa sulla denominazione IGP del Gianduiotto di Torino, che ha tenuto con il fiato sospeso gli amanti del cioccolato dal 2017, ha visto ieri una svolta significativa dall'incontro tra Lindt, proprietaria di Caffarel, e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, con Lindt che sembra aver accettato un cessate il fuoco.

Le tensioni erano nate dalla proposta di elevare il Gianduiotto di Torino allo status di IGP, seguita dalla formazione di un comitato ad hoc presieduto dal maestro cioccolatiere piemontese Guido Castagna.

Un'operazione di rilievo, considerando non solo il valore simbolico dell'iconico cioccolatino, ma anche il suo impatto economico, storicamente quantificato in circa 200 milioni di euro all'anno. Tuttavia, un ostacolo insormontabile si era rapidamente frapposto: il disciplinare proposto dal comitato non contemplava l'uso di latte in polvere, ingrediente centrale nella produzione di Caffarel, che dal 1997 è di proprietà di Lindt & Sprüngli.

Ma il dialogo sembra finalmente aver dato i suoi frutti e, dopo l'incontro di ieri, il CEO di Caffarel, Benedict Riccabona, ha rilasciato una dichiarazione che fa ben sperare per la risoluzione della questione, la riproponiamo così come viene riportata dal quotidiano La Repubblica:

"Mi preme anzitutto ringraziare il presidente Cirio per l'organizzazione dell'incontro di ieri, esprimere la nostra riconoscenza ai membri del Comitato promotore per aver assicurato una piena partecipazione al confronto e ringraziare il dott. Rosati per la sua partecipazione in rappresentanza del Ministero delle Politiche Agricole e la Sovranità Alimentare.

Siamo convinti che nel corso delle nostre conversazioni sia emersa una concreta condivisione di intenti per consentire, da un lato, il riconoscimento di una Indicazione Geografica Protetta, e al tempo stesso permettere a Caffarel di tutelare il proprio marchio storico nazionale".

Ora, secondo Riccabona, non resta che discutere di una clausola da inserire nel disciplinare di produzione della IGP che contempli un accordo con Caffarel, permettendo all'azienda di continuare a utilizzare il suo marchio storico 'Gianduia 1865 - L'autentico Gianduiotto di Torino' al di fuori della IGP.

Con il beneplacito di Caffarel, è possibile che entro un anno il Piemonte possa vantare il suo gianduiotto IGP, un risultato soddisfacente da ambo le parti e un esempio concreto di come un dialogo costruttivo possa portare a grandi risultati per il sistema delle denominazioni d'origine italiane.

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