A SIMEI le Donne del Vino del mondo firmano un patto di alleanza
Dall’Australia all’Argentina, dalla Nuova Zelanda al Perù, 11 associazioni di enologia femminile siglano una partnership con le Donne del Vino italiane per far cresce progetti comuni e professionalità individuali
È stato siglato ieri 17 novembre durante la seconda Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano, il salone delle macchine per l’enologia, un patto d’alleanza in cinque punti che impegna 11 associazione del vino al femminile nel mondo a favorire viaggi e esperienze formative delle altre, trasforma la festa delle Donne del vino italiane in un evento mondiale, organizza degustazioni scambievoli e trasferimento di informazioni al fine di incrementare i rapporti fra le socie dei vari Paesi e la conoscenza dei mercati.
Le Donne del Vino italiane, guidate dalla presidente Donatella Cinelli Colombini, in veste di capofila dichiarano «Le Donne del Vino con 1018 socie sono la più grande e la più attiva associazione di enologia al femminile a livello internazionale. In un mondo sempre più diviso le donne dimostrano come sia possibile collaborare facendo leva su ciò che unisce: la voglia di migliorarsi professionalmente, sconfiggere la diseguaglianza di genere e promuovere la cultura del vino».
Le altre associazioni partecipanti e presenti alla fiera erano Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies’ Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine - Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin - Francia, Baia’s Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine - Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco - Perù.
Il primo esito è arrivato spontaneamente: Corrina Wright premiata con il titolo Enologo dell’anno 2022 dalla Australian Society of Viticulture and Oenology ASVO ha visitato le cantine delle Donne del Vino della Campania portando il Fiano in purezza e la Falanghina metodo classico prodotti in Australia per confrontarli con quelli autoctoni in una degustazione organizzata da Valentina Carputo. Le peruviane dopo Simei visiteranno le cantine delle Donne del Vino del Piemonte mentre le cilene stanno preparando un winery tour tra Veneto e Lazio. Per tutte le delegate estere partecipanti al Forum è stato organizzato un bellissimo viaggio nelle provincie di Brescia e Verona per approfondire la conoscenza della denominazione Lugana e del vitigno Turbiana attraverso degustazioni e visite guidate nelle cantine Ca Lojera di Ambra Tiraboschi, Perla del Garda di Giovanna Prandini, Olivini di Giordana Olivini.
Il 2° Forum of the Women in Wine Worldwide ha avuto il suo momento clou con il convegno «Lo scenario del vino: evoluzioni e prospettive».
Le relazioni sono state moderate da Alessandra Fedi, wine educator. Contributi interessanti di Carlos Santos ceo Amorim Cork Italia, Eugenio Pomarici Ordinario presso l’Università di Padova, Giuseppe Festa, dell’Università di Salerno. Roberta Garibaldi, ad di Enit, ha inviato il suo contributo video con un saluto e una considerazione sullo stato di salute dell’enoturismo.
Nel pomeriggio si è inoltre tenuto il forum intitolato «Donne, Vino, Futuro», tema dell’anno dell’Associazione italiana, e condotto da Suzanne Branciforte, wine consultant. La presidente Cinelli Colombini ha presentato i progetti realizzati dall’Associazione Nazionale Le Donne del VIno e il Partnership agreement che legherà nel futuro le 11 associazioni dell’enologia al femminile del mondo. Poi Antonietta Mazzeo, Roberta Urso e Roberta Lanero hanno presentato il Progetto D-Vino sull’insegnamento del vino negli Istituti Alberghieri e Turistici.
È stata la volta delle delegazioni estere che hanno illustrato le loro attività, hanno spiegato la situazione post Covid nel loro Paese con specifico riferimento al comparto enologico.
Alla fine la firma del Partnership Agreement e la foto di gruppo a suggellare un momento importante della storia del vino. Quasi una pietra miliare di una strada verso la parità di genere che usa lo sharing per accrescere competenze e opportunità delle donne.
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