Banqueting e Catering. ANBC: "solo a dicembre in fumo altri 450 milioni"
Il Presidente di ANBC Capurro: “Chiuderemo l’anno avendo lavorato 3 mesi su 12. Urge un sostegno maggiore da parte delle Istituzioni".
Il 2020 è stato e continua ad essere un anno difficile per ogni settore dal punto di vista sanitario ed economico. Per alcuni comparti però la situazione è più complessa e le perdite più pesanti a causa delle restrizioni che colpiscono determinati settori più di altri.
È il caso del Banqueting e Catering, rappresentato da ANBC Associazione Nazionale Banqueting e Catering. Il Presidente Paolo Capurro esprime difficoltà e necessità di un comparto che è in carenza di ossigeno.
“Come per molti altri settori il mese di dicembre, con le sue festività, rappresenta un periodo fondamentale anche per il mondo del catering - Dichiara Paolo Capurro, Presidente di ANBC, Associazione Nazionale Banqueting e Catering - I numeri parlano molto chiaramente. Il fatturato dell’ultimo mese dell’anno corrisponde a circa il 18% del totale annuo, parliamo di 450 milioni su 2,5 miliardi. Ebbene, per l’ennesima volta le perdite rispetto allo stesso mese del 2019 registreranno uno spaventoso -100%”.
“Come possiamo andare avanti in queste condizioni? Ci siamo impegnati a fare il massimo per offrire un servizio in totale sicurezza, adottando protocolli ancora più rigidi di quelli previsti dalla legge stessa, eppure dall’inizio della pandemia siamo riusciti a riprendere l’attività solo a settembre, e comunque lavorando a regimi più che ridotti con perdite del 70%. Dopo settembre ancora uno stop. Se guardiamo indietro abbiamo potuto lavorare solo 3 mesi su 12. Una sciagura che impone sostegno maggiore da parte delle Istituzioni, che finora hanno purtroppo fatto troppo poco. Ricordiamo a tutti che il nostro comparto, per cui abbiamo chiesto lo stato di crisi senza ricevere peraltro alcuna risposta, conta 1.400 imprese per 135.000 addetti e 2,5 miliardi di fatturato stimato. Possiamo permetterci di abbandonarlo così? Io non lo credo”.
“Urgono ristori che prendano in esame tutto il periodo della crisi, da marzo a dicembre, e non il solo mese di aprile. – conclude Paolo Capurro – Ma sono tante le misure necessarie, dal prolungamento della cassa integrazione per tutto il 2021, all’estensione del credito d’imposta sugli affitti, anch’esso per tutto il 2021. Infine un suggerimento sul fronte del credito bancario, con finanziamenti garantiti con rientro in 20 anni. Aspettiamo un segnale d’attenzione che finora non c’è stato, sperando che non sia troppo tardi”.
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