Enologi riuniti per il 25° Enosimposio di Assoenologi Sicilia
La valorizzazione del territorio siciliano a partire dalla pluralità delle sue realtà produttive, dalle più blasonate alle meno conosciute: questo il tema dalla tradizionale convention della sezione siciliana di Assoenologi che quest’anno ha visto gli enologi dell’isola - e non solo - riunirsi a Gioiosa Marea, in provincia di Messina, presso Capo Calavà Village, dal 19 al 23 giugno.
La scelta della location – nel territorio che è patria delle DOC Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari - non è stata casuale. Nel corso del convegno, giunto quest’anno alla 25° edizione, Assoenologi Sicilia ha infatti voluto puntare i riflettori su vitigni ed espressioni territoriali circoscritte ma di pregio che vanno ad arricchire l’ampio panorama vitivinicolo siciliano.
“La Sicilia del vino non è fatta solo dai grandi vitigni noti a tutti - ha spiegato il Presidente di Assoenologi Sicilia, enologo Giacomo Salvatore Manzo - Abbiamo un patrimonio immenso e variegato in termini di bio-diversità, di profumi e sapori. Questa ricchezza che la natura ci ha donato ci stupisce sempre così come impressiona chiunque vi si avvicina per la prima volta. A noi siciliani spetta il compito di dar voce a questo patrimonio ancora non adeguatamente valorizzato in tutte le sue componenti”.
Dal 25° Enosimposio dunque gli enologi siciliani tornano a ribadire l’indissolubile legame fra vino e territorio, l’uno espressione e promotore dell’altro.
“Vino, arte, storia, cultura, tradizioni, bellezze naturali: sono tutti elementi di un unico sistema che come tale deve essere proposto e comunicato in maniera sinergica” – ha affermato Manzo.
L’Enosimposio 2019 è stato arricchito dalla prestigiosa presenza dell’intero Consiglio Nazionale di Assoenologi e del suo Presidente dott. Riccardo Cotarella.
In un intervento che ha suscitato l’entusiasmo della ricca platea, Cotarella si è rivolto principalmente ai giovani enologi: “Voi siete l’oggi, non solo il domani – ha detto loro – Abbiate fame: fame di successo e di gratificazione, desiderio di raggiungere i vostri obiettivi. Siate orgogliosi di svolgere questo grande e bel lavoro. Non accontentavi, non pensate mai di essere giunti a destinazione. Guardate sempre oltre”.
Presente all’evento anche l’enologo Massimiliano Apollonio, Presidente Emerito della Sez. Puglia di Assoenologi, che ha anticipato ai colleghi il prossimo Congresso Nazionale di Assoenologi in programma a Matera.
“Per la nostra sezione è stato un piacere ed un onore ospitare al congresso regionale il Presidente e il Consiglio Nazionale - ha aggiunto Manzo. - Abbiamo così riunito in Sicilia i vertici dell’enologia italiana e abbiamo avuto l’occasione di raccontare loro aspetti della Sicilia sconosciuti a tanti e valorizzati da pochi”.
Proprio per ribadire l’importanza di quest’aspetto la giornata di 21 giugno è stata dedicata ad una riflessione sulle espressioni territoriali della Sicilia nord-orientale con le sue DOC Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari.
Il dott. Nino Cambria dell’Az. Agricola Cambria si è soffermato sulla riscoperta del Nocera mentre la dott.ssa Flora Mondello, Presidente dell’associazione DOC Mamertino e Vice- Presidente dell’associazione Donne del Vino, ha ribadito il ruolo dell’enoturismo nella promozione del territorio.
Lo chef Nunzio Campisi ha aperto una parentesi sul rapporto tra cibo e vino prima di passare ad una interessante degustazione delle DOC del messinese guidata dall’enologo Giovanni Giardina insieme all’enologo Stefania Lena, all’enotecnico Simone Paone e al dott. Gaetano Marchetta.
La degustazione delle massime espressioni di questo territorio ha entusiasmato la platea di tecnici confermando proprio le potenzialità del diversificato patrimonio produttivo siciliano.
La giornata precedente, giovedì 20 giugno, era invece stata dedicata alla visita delle cantine del territorio e agli interventi di carattere tecnico-scientifico.
Intensa anche la giornata di sabato 22 giugno, dedicata a “Doc Sicilia: evoluzione e valorizzazione della Sicilia nel mondo”.
Dopo i saluti del dott. Giacomo Gagliano, direttore dell’ICQRF di Palermo, la parola è passata al dott. Vincenzo Cusumano, direttore dell’IRVO, che si è soffermato sul tema della certificazione delle DO a tutela del produttore e consumatore.
Il dott. Nicola Di Forti, funzionario dell’ICQRF di Palermo, ha poi illustrato le novità dei regolamenti 2019_33 e 2019_34 in materia di etichettatura e presentazione dei vini nonché di riconoscimento e modifica dei disciplinari delle DOP e IGP.
Di Sicilia e DOC Sicilia nel mercato ha invece parlato il dott. Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini DOC Sicilia, che ha illustrato i traguardi ottenuti dalla DOC Sicilia nell’ultimo periodo e gli aspetti su cui si sta lavorando per la sua promozione nel mondo.
Il prof. Rosario Di Lorenzo, Coordinatore del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Marsala, ha affrontato il tema delle “scelte bio-agronomiche per la sostenibilità della viticoltura siciliana” ed infine il prof. Onofrio Corona, docente di Enologia presso il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Marsala, ha chiuso i lavori con una riflessione sul rapporto fra cambiamenti climatici e qualità del vino.
“In queste giornate di intenso lavoro – ha detto Manzo nel ringraziare colleghi e relatori – abbiamo voluto evidenziare quello che noi consideriamo un aspetto fondamentale per il futuro della nostra economia. In quest’ottica l’associazionismo e il confronto fra professionalità diverse rappresentano carte vincenti”.
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