Filiera Italia chiede un piano di comunicazione per il made in Italy contro fake news
Dopo le misure emergenziali prese per le zone rosse, Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, definisce ora "indispensabili gli interventi di sostegno a lungo termine per le filiere più colpite a partire da quella agroalimentare, in cui la sola ristorazione dagli agriturismi alle principali catene ha perso in poche settimane al Nord Italia fino al 90% del suo fatturato”.
L'Associazione ha perorato la causa del made in Italy durante l'incontro “Promozione del Made in Italy”, che si è svolto martedì 3 marzo con il Ministro del MAE Luigi Di Maio con la partecipazione del ministro del MEF Roberto Gualtieri, la ministra del MIPAAF Teresa Bellanova, il ministro del MIUR Gaetano Manfredi e il ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano, dedicato proprio al Piano straordinario 2020 e alle prime misure di sostegno all’export di fronte all’emergenza coronavirus.
“La crisi sanitaria si è trasformata in emergenza economica ed ora sempre più occupazionale in zone sempre più ampie del Paese e rischia di aggravarsi con il prolungarsi delle misure di contenimento” continuano da Filiera Italia. A essere colpito, infatti, non è solo il cuore produttivo italiano ma anche quello logistico, in pochi chilometri ci sono le principali piattaforme logistiche agroalimentari che in un raggio di 500 km raggiungono circa 200 milioni di consumatori europei. Con prodotti deperibili che non possono avere ostacoli alla piena mobilità, in un contesto in cui già da 10 anni i consumi alimentari erano in calo, con l'eccezione del” fuori casa” che oggi invece è ridotto drasticamente dal crollo del turismo.
Unico traino per il settore da anni è l’export, cresciuto di oltre il 6% lo scorso anno, nonostante brexit e dazi. “Ora è proprio questo ad essere messo in crisi da attacchi strumentali ed ingiustificati delle nostre eccellenze alimentari su numerosi mercati mondiali” dice ancora Scordamaglia riferendosi alle richieste di certificazioni integrative 'virus free', già bollate come illegittime dall’OMS, alla domanda di quarantene per i nostri prodotti, ai vincoli agli spostamenti di cose e persone, all’aumento di ostacoli al nostro export che non fanno altro che aumentare l’italian sounding.
“Ora - conclude il consigliere delegato di Filiera Italia - bisogna partire con un piano forte di comunicazione, sia sui mercati mondiali che nel nostro Paese contro chi crea fake news. Più fondi per un’azione capillare e nuovi strumenti ad ice e al sistema CDP Sace/Simest. Oltre ad una serie di misure di contenimento emergenza economica e crescita che presenteremo domani al Presidente Conte“.