Lino Stoppani, Presidente di Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ha rilasciato un commento riguardo l'eventuale aumento dell'
Iva agevolata per i ristoranti durante un dibattito tenutosi in vista dell'approvazione della manovra da parte del governo il 20 ottobre prossimo.
Riportiamo di seguito le sue parole:
“Se si vogliono far ripartire i consumi e dare una sterzata positiva all'economia di questo paese è indispensabile mettere più soldi in tasca ai cittadini e agli imprenditori. L'aumento dell'Iva, qualunque essa sia, deve dunque essere scongiurato: il governo Conte bis è nato anche e soprattutto per questo. Ho letto che si discute di un aumento dal 10 al 12% dell'Iva agevolata per i ristoranti. Lo dico con chiarezza: giù le mani, non se ne parla. Una misura del genere causerebbe l’aumento dei prezzi e una contestuale riduzione dell’attrattività, quando sappiamo che una delle principali leve dell’economia italiana è proprio il turismo enogastronomico.
Colpire in questo modo i ristoratori sarebbe assolutamente controproducente. Ciò che mi auguro invece è che il governo prosegua nella decisione di azzerare le commissioni bancarie per i micropagamenti fino a 5 euro e ridurle drasticamente per quelli fino a 25 euro. Per i titolari di bar e ristoranti, maneggiare i contanti è solo un rischio: una volta cancellate le commissioni, pagare il caffè con il bancomat non sarà più un'utopia”.
Non è tardata ad arrivare anche la reazione di
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi che unitosi alle considerazioni di Stoppani
, boccia senza appello le ipotesi di aumento delle aliquote IVA che continuano a circolare.
“Le imprese del settore turismo attraversano una fase di difficoltà, determinata da un insieme di concause, tra cui spiccano il calo della domanda tedesca (nostro principale mercato estero), la stagnazione della domanda italiana (che costituisce il nostro principale mercato), il fallimento del secondo tour operator europeo (che ha lasciato due miliardi di euro di debiti), il dilagare degli abusivi e della concorrenza sleale e la riapertura di alcuni mercati della sponda sud del Mediterraneo (in primis Egitto, Turchia e Tunisia)”, affermano i due presidenti.
“Un aumento delle imposte, oltre a costituire un clamoroso tradimento delle promesse solenni pronunciate pochi giorni orsono dal Governo nato per scongiurare l’aumento delle aliquote IVA, si tradurrebbe in un grave colpo alla competitività del sistema di offerta turistica italiana, a tutto vantaggio dei paesi concorrenti”.
“Ci auguriamo quindi che le indiscrezioni circolate in queste ore vengano definitivamente ed ufficialmente smentite e che la manovra di bilancio, oltre a sterilizzare le clausole IVA, contenga misure concrete per accompagnare lo sviluppo di un settore cruciale dell’economia”.