Grande successo per la seconda edizione di Ragù7su7
Una partecipazione convinta dei ristoranti e delle trattorie, decine di migliaia di ragù serviti a pranzo e cena sfidando il Festival di Sanremo: la seconda edizione di Ragù7su7 si è chiusa domenica 10 febbraio battendo ogni record.
"Napoli è una città che è orgogliosa della propria cucina - dicono gli organizzatori Luciano Pignataro e Francesca Marino - ma spesso dimentica di celebrarsi e celebrarla. Il bis di questa edizione ci ha convinto a spostare la terza edizione nella settimana di Carnevale, ogni giorno prevediamo un evento e cercheremo di coinvolgere la città e la Campania nella celebrazione del ragù napoletano".
Tre i momenti clou di questa edizione: la splendida presentazione nel ristorante Palazzo Petrucci dove Lino Scarallo si è esibito con i finger, e Giuseppe Pignalosa ha preparato le pizze al ragù.
Poi lo show-cooking da Rossopomodoro a via Partenope, dove gli executive chef Antonio Sorrentino e Enzo De Angelis hanno spiegato come si realizza un perfetto ragù della tradizione, mentre Teresa Iorio ha preparato le montanare al ragù e le sue famose frittate di pasta.
Infine, il gioco degli abbinamenti al Sea Front Pasta Bar Di Martino dove il delegato Ais Tommaso Luongo, assieme a Gabriele Pollio, ha illustrato le possibilità di incontro della ricetta, declinata in varie versioni dallo chef Pierpaolo Giorgio, con il vino e la birra,
La seconda edizione di Ragù7su7 è stata ideata e promossa da LucianoPignataroWineblog e Mysocialrecipe di Francesca Marino, patrocinata dal Comune di Napoli e dalla Città Metropolitana.
Ragù7su7 ha la media partner de Il Mattino. Tra gli sponsor Solania per il pomodoro oltre a Pastificio Di Martino, Birra Antoniana distribuita da Castaldi Group e Santacosta. Tra i partner oltre a Like Italy per la carne anche il sito Labuonatavola.org e il gruppo Rossopomodoro.
A sbaragliare la concorrenza e conquistare tutti i palati vincendo così il Sondaggio per il migliore ragù è Angelo D’Amico di Locanda Radici a Melizzano con le sue “Candele spezzate con il ragù 4.0” .
“La mia infanzia è stata accompagnata dal profumo del ragù che ogni domenica cuoceva lentamente in cucina e che saliva al piano notte. Da sempre in famiglia siamo appassionati della buona cucina casereccia in particolare di quei piatti gustosi carichi di ragù fatti con le nostre mani e con i pomodori prodotti dal nostro appezzamento di terreno.”
Angelo appena quattordicenne, inizia la“gavetta” e si trasferisce prima a Roma all’Eden con Enrico Derflinger per circa due anni, poi a Palazzo Sasso di Ravello con Antonio Genovese per tre anni, quindi al Cracco Peck a Milano, poi un anno ad Oxford a Le Menoir di Raymond Blanc per poi lavorare per ben sei anni a Labico nel ristorante di Antonello Colonna.
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