Listeria nei wurstel. Altroconsumo chiede maggiore trasparenza e tutela per i consumatori
Maggiore trasparenza per i consumatori è quanto chiede Altroconsumo, alla luce della recente tragedia causata dai wurstel contaminati con listeria, che deve insegnarci qualcosa in più sulla sicurezza alimentare.
Da diverse settimane è balzato agli onori della cronaca il caso che ha coinvolto aziende, associazioni e consumatori e che ha causato già tre morti e decine di ricoveri. Si tratta del caso dei wurstel contaminati con listeria, il batterio della listeriosi, malattia che può provocare gravi conseguenze, anche fatali.
Altroconsumo è intervenuta sulla questione tramite una nota stampa, che nel riepilogare i fatti così come sono accaduti, accende i riflettori sulla necessità di una maggiore tutela per i consumatori.
"La salute dei consumatori è tutelata dal regolamento 178/2002/CE, che definisce le procedure da seguire per garantire la sicurezza alimentare. Sorge spontaneo allora chiedersi quali siano le marche coinvolte in questa vicenda e cosa sia realmente accaduto".
Altroconsumo espone l'evoluzione della vicenda, spiegando che circa un mese fa, sul sito delministero della Salute è stato pubblicato un richiamo di wurstel del marchio Tobias di Eurospin a causa della presenza di Listeria, un batterio innocuo se l’alimento viene consumato ben cotto, ma che può rivelarsi letale se lo si mangia crudo o appena scottato. Qualche giorno più tardi, continua Altroconsumo, l’azienda Agricola Tre Valli, che ha prodotto i wurstel per Eurospin e produce quelli di altri marchi anche noti, invita i punti vendita a ritirare a scopo precauzionale i suoi prodotti dal mercato e rilascia un comunicato rivolto ai consumatori in cui indica solo le scadenze e il marchio di identificazione dello stabilimento di produzione (IT04MCE) a cui fare attenzione, "ma non dà indicazione delle marche coinvolte", sottolinea l'associazione. Il 23 settembre compare quindi una nota sul sito del Ministero che mette in correlazione alcuni casi clinici di listeriosi con il ceppo di Listeria (ST155) rinvenuto nei prodotti e nei locali dell’azienda Agricola Tre Valli, a seguito di verifiche effettuate nello stabilimento. Per questo motivo, gli alimenti a rischio sono stati ritirati immediatamente dagli scaffali.
Il problema però, ribadisce Altroconsumo, si rivela per tutti quelli già acquistati dai consumatori non a conoscenza dei marchi coinvolti.
La nota di Altroconsumo continua: "L’articolo 14 del regolamento 178/2002/CE recita: 'gli alimenti a rischio non possono essere immessi sul mercato'. Dal punto di vista giuridico i wurstel contaminati non possono essere inclusi nella definizione di 'prodotto a rischio' che, ai sensi dell’articolo 14 del regolamento 178/2002/CE, non può essere immesso sul mercato. Questo perché vanno considerate le condizioni d’uso adottate dal consumatore e le informazioni riportate in etichetta. In questo caso il consumare viene avvertito di consumare il prodotto previa cottura. Pur non sussistendo alcuna violazione dei limiti imposti dalla legge, è tuttavia necessario valutare la pericolosità della situazione: tali prodotti potrebbero comunque, magari per errore, essere mangiati crudi o non perfettamente cotti da alcuni consumatori e costituire per un loro grave rischio per la salute".
In virtù dell'articolo 14, il quale prevede, infatti, la facoltà d'intervento delle autorità anche nel caso di prodotti che, pur rispettando le normative in vigore, possano essere ritenuti comunque a rischio, Altroconsumo invita il Ministero ad adottare degli accorgimenti maggiori.
"Alla luce di questo Altroconsumo chiede che venga fatta maggiore chiarezza, invitando il Ministero a indurre le aziende a richiamare ed esplicitare i nomi dei prodotti contaminati. Partendo da questo caso e in vista del prossimo insediamento del nuovo Governo, l’Organizzazione chiederà un incontro ai responsabili del Dicastero per ribadire la necessità di attuare un impegno attento e costante nel tempo, insieme a un reale intervento in termini di trasparenza delle informazioni anche per il futuro, a piena tutela della salute dei consumatori".
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