Presentata la Guida Osterie d'Italia 2026: 1.980 locali segnalati e 337 Chiocciole assegnate

La 36° edizione della Guida Osterie d'Italia conta 1.980 recensioni. La Campania è la regione con più Chiocciole assegnate seguita da Toscana e Piemonte

21 Ottobre 2025 - 10:35
Presentata la Guida Osterie d'Italia 2026: 1.980 locali segnalati e 337 Chiocciole assegnate
Foto: Alessandro Vargiu

LIBRI, GUIDE E PRESENTAZIONI - Presentata nella Sala delle Fucine delle OGR di Torino la nuova Guida alle Osterie d'Italia 2026, di Slow Food Editore.
Si conferma la crescita del numero di locali segnalati, indicando che l'osteria è più viva che mai e rappresenta uno dei principali punti di riferimento della ristorazione italiana, pur nella varietà di modelli e definizioni che la caratterizzano.

Trentasei anni fa la guida nascendo stabiliva tre capisaldi che hanno ridefinito il modello di osteria: cucina locale nel suo contesto autentico, uso di prodotti di qualità e del territorio, prezzi accessibili. Questi principi hanno accompagnato un'evoluzione che dagli anni '90 ha riportato l'attenzione su questo modello, senza uniformare la diversità di proposte che costituisce lo spirito della pubblicazione.

La diversità che contraddistingue l'Italia anche nell'aspetto culinario – non esiste infatti una "vera" cucina italiana codificata – è l'elemento che costruisce la nostra identità. La Guida manifesta qui la sua importanza diventando libro mastro, il codice che permette di riconoscere la cucina come insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basati sui saperi locali che rappresentano nell'insieme la cultura italiana. 

Come ha definito il critico letterario Antonio D'Orrico, la guida va letta come un vero e proprio romanzo italiano perché ogni edizione racconta il Paese attraverso le diverse cucine regionali e le persone che le animano, grazie al lavoro di oltre 250 collaboratori che durante l'anno visitano in anonimato i locali ricavandone le recensioni che compongono le oltre 1.000 pagine del volume.

Foto: Alessandro Vargiu

I numeri dell'edizione 2026

Sono 1.980 i locali segnalati nell'edizione 2026: accanto a osterie, ristoranti, enoteche con cucina e agriturismi, ci sono i Locali Quotidiani, sezione inaugurata nel 2025 che raggruppa tipologie ristorative alternative come pastifici, gastronomie e realtà più informali dove sia primaria l'attenzione allo stare bene, al territorio e al piacere della tavola. I Locali Quotidiani passano da 134 a 161.

Dei 1.980 locali segnalati, 337 sono premiati con la Chiocciola, il massimo riconoscimento attribuito alle insegne che si contraddistinguono per l'eccellente proposta e per ambiente, cucina e accoglienza in sintonia con i valori di Slow Food.

Le regioni con più osterie segnalate sono il Piemonte (187), seguito da Campania (169) e Toscana (163). Diverso l'ordine per numero di Chiocciole: la Campania guida con 39 locali, la Toscana è seconda con 30 e il Piemonte terzo con 29.

Non mancano gli inserti con gli indirizzi per altre forme di ristorazione popolare: dagli arrosticini abruzzesi ai supplì romani, dalle pizze napoletane ai tegamini piemontesi, dai bacari veneziani ai buffet triestini, dalle osmize carsiche ai fornelli pugliesi, dai trippai fiorentini alle malghe trentine fino alle focacce liguri, una mappa completa delle specialità tradizionali da nord a sud.

«L’edizione della guida Osterie d’Italia 2026 ci prende per mano e ci porta nei meandri dell’Italia più autentica, più vera, capace di essere al di sopra di ogni divisione o diversità» ha detto Carlo Bogliotti, amministratore delegato di Slow Food Editore e responsabile editoriale della guida, e ha poi aggiunto «è un racconto appassionante, che ci invita a viaggiare, conoscere luoghi, persone e tradizioni che fanno bene al cuore e alla mente, che ci riconciliano con l’esistenza. Se andare a pranzo o cena fuori casa, in tempi di ristrettezze economiche per tutti, a molti poterebbe sembrare un’attività superflua, noi invece riteniamo che frequentare le Osterie appartenga alla categoria de “il superfluo necessario”, quasi una forma di educazione civica, di questi tempi».

I premi speciali dell'edizione 2026

I premi speciali costituiscono l'occasione per dare risalto ad alcune delle tante storie delle osterie recensite, espressioni di eccellenza gastronomica e presidi per la comunità, spesso in zone marginali dove diventano punti di riferimento per la ricostruzione del tessuto sociale ed esempi virtuosi di microeconomia.

 Premio Novità dell’anno: Locanda dei pescatori del Trasimeno | Magione (Pg)

Per essere una realtà di resistenza, che incarna storie di vita e di lavoro legate alle tradizioni della piccola pesca e alle semplici ricette a essa collegate. Un tassello fondamentale nella salvaguardia di un ecosistema fragile, una promessa per il futuro, garantita dal saper fare comunità.

Premio Giovane dell’anno “Vittorio Fusari” Franciacorta: Zio Salvatore | Siderno (RC)

Per la determinazione nel tornare a casa e portare una visione. Un cuoco di 22 anni che fa del suo retaggio culturale la misura innovativa di un ritorno alla terra attraverso l’Osteria: la sua terra e quella della sua famiglia, il suo paese e la voglia di vederlo vivo, popolato e stimolante. L’Osteria può cambiare vite e interi borghi.

Premio Ostinati: Osteria Storica Morelli | Pergine Valsugana (Tn)

Per la vicenda di una piccola comunità strettasi attorno al locale, che non solo ha salvato l’insegna storica e d’eccellenza, ma ha saputo porre le basi, in maniera creativa e affettiva, per una nuova avventura in continuità con il passato, garantendo il passaggio generazionale in mancanza di un appiglio famigliare.

Premio Interpretazione della cucina regionale: La Piazzetta | Valle dell’Angelo (Sa)

Per essere un baluardo di autenticità in un piccolo borgo dove una sola famiglia produce gli ingredienti del suo menù o li compra dai paesani. Una proposta che cambia ogni giorno secondo la filosofia del “poco ma buono” che ha dato i natali alla Dieta mediterranea e che racconta perfettamente i suoi luoghi.

Premio Dispensa in osteria: Fattoria Borrello | Osteria del Maiale nero Raccuja (Me)

Per le materie prime e i trasformati provenienti soprattutto dall’allevamento e dall’orto di famiglia e da tanti Presìdi Slow Food, per la perfetta integrazione del locale nel suo contesto naturale, per i pochi piatti in carta sempre a vantaggio dell’esaltazione degli ingredienti. Un baluardo di biodiversità, un’oasi in un’oasi.

Ha consegnato il premio Giulio Trombetta, Amministratore Delegato della torrefazione torinese Costadoro che ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di premiare una realtà come Fattoria Borrello, che condivide con noi l’attenzione alla qualità e la cura nella scelta delle materie prime. Per noi di Costadoro, come per tutti gli osti presenti oggi, adottare processi produttivi consapevoli è alla base di un prodotto buono, pulito e giusto. Consegnare questo riconoscimento è un’occasione per affermare ancora una volta che, dietro ogni tazzina di caffè o piatto servito, può esserci una scelta etica, sostenibile e consapevole.

La partecipazione alla presentazione della Guida Osterie d'Italia si inserisce all’interno di un percorso di collaborazione sempre più stretto tra la torrefazione e l’universo Slow Food. Dalla presenza a Cheese 2025, l’evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo tenutosi a Bra lo scorso settembre, all’adesione alla Slow Food Coffee Coalition, fino all’inserimento annuale in catalogo di un caffè riconosciuto da Slow Food, l’azienda ribadisce il proprio sostegno alla rete internazionale promossa dal movimento, condividendone a pieno i principi fondanti: buono, pulito e giusto.

Inoltre, la presenza di Costadoro – torrefazione storica e leader nella produzione di caffè di alta gamma – è coerente con il proprio impegno per la sostenibilità ambientale e sociale, che si traduce in una filiera etica, trasparente e responsabile, e rafforza il suo ruolo primario nel promuovere una cultura del caffè che va oltre il gesto quotidiano: un rituale di relazione, gusto e consapevolezza, perfettamente in linea con i valori promossi da Slow Food e dalle osterie che ne fanno parte.

Premio Piatto dell’anno: Minestrone alla genovese | Caccia C'a Bugge | Campo Ligure (Ge)

Perfetto equilibrio e intensità dei sapori che è anche un esempio di cucina “antispreco” in grado di coniugare semplicità, tradizione e sostenibilità, valorizzando gli ingredienti freschi e gli avanzi. Un piatto che muta con il mutare delle stagioni, che è più buono il giorno dopo, che va bene caldo, tiepido o freddo.

Premio Vino in osteria: Enoteca Spontanea | Firenze

Per la capacità di trasmettere passione e genuinità, per il saper costruire per gli ospiti un’esperienza su misura attraverso una grande varietà di vini, sempre da vignaioli affini per cura, autenticità e rispetto del vino. Il tutto con trasparenza e volontà di fare rete con i piccoli produttori.

Premio Birra in osteria: Al Giardino da Giamburesti | Mondavio (Pu)

Per la capacità di affiancare a una cucina viva e generosa, che coniuga la migliore materia prima a cotture scrupolose, una carta delle birre artigianali in grado di sposare perfettamente i gusti autentici del territorio.

Premio Bere Bene: RistOrobie | Cusio (Bg)

In un territorio magico ma molto isolato, una ristorazione fatta di ricerca, cura e varietà di prodotti. Si gustano piatti genuini e si attinge a una carta dei vini, delle birre e delle bevande da far invidia a molte liste di città, che comprende anche aperitivi analcolici con botaniche locali, tisane, infusi e distillati artigianali di grande varietà e qualità.

Premio Oste dell’anno: Botteghe Antiche | Putignano (Ba)

Celebriamo una “involuzione felice”, che riporta al centro del mondo gastronomico il modello Osteria. In cucina si torna all’essenziale: ricette familiari e riconoscibili, che evocano i pranzi della domenica. Niente fronzoli. Solo sapori sinceri, senza la pretesa di inventare, ma con la volontà di far scoprire e riaffiorare ricordi affettivi.

Menzione speciale FIPE: Taverna 58, Pescara

Nel corso della presentazione è stata assegnata anche la Menzione speciale FIPE, a un associato della Federazione Italiana Pubblici Esercizi presente all’interno della guida. La menzione, assegnata a Taverna 58 di Pescara, è stata accompagnata dalla seguente motivazione: «In guida Osterie sin dalla prima edizione nel 1990, Chiocciola da quando si è istituito il riconoscimento, più di trent’anni fa. Basterebbe questo dato a spiegare il perché di questa menzione speciale. Un emblema di continuità, qualità e resistenza in un quartiere molto cambiato negli anni, tra le case di Flaiano e D’Annunzio». 

La Guida sarà disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore dal 22 ottobre. L'app di Osterie d'Italia 2026 sarà disponibile per Android e iOS dal 6 novembre, in italiano e inglese.

Foto: Alessandro Vargiu

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