Giornata contro lo spreco alimentare. PlanEat sperimenta un modello virtuoso a scuola

PlanEat ha condotto un esperimento contro lo spreco alimentare nella mensa scolastica di una scuola in provincia di Pavia con risultati molto positivi.

29 Sett 2025 - 10:30
Giornata contro lo spreco alimentare. PlanEat sperimenta un modello virtuoso a scuola

AMBIENTE E SOSTENIBILITÀ - Per la prima volta l'Unione europea pone obiettivi vincolanti nella battaglia contro lo spreco di cibo: entro il 2030 bisognerà tagliare del 30% gli sprechi prodotti da nuclei familiari, ristoranti e negozi alimentari, e del 10% quelli generati dall'industria di trasformazione. Si tratta di una sfida cruciale, considerando che attualmente un decimo degli alimenti disponibili nel territorio europeo viene buttato via, generando perdite economiche che superano i 130 miliardi di euro annui, in un contesto dove 37 milioni di persone non hanno accesso a un pasto adeguato ogni due giorni.

Mentre l'Europa definisce gli obiettivi, in Italia ci sono realtà che hanno già avviato il cambiamento offrendo risposte concrete. PlanEat, società benefit con sede in Lombardia creata nel 2020 dal fisico Nicola Lamberti, ha costruito il proprio modello imprenditoriale attorno alla riduzione dello spreco nel settore alimentare, facendo leva su due elementi chiave: la pianificazione dei pasti (applicata alla spesa familiare, alle pause pranzo in azienda e alla ristorazione collettiva) e l'utilizzo della tecnologia digitale per quantificare, controllare e prevenire la perdita di risorse alimentari.

La sperimentazione nelle mense: un caso pilota che fa scuola

In concomitanza con la Giornata mondiale contro lo Spreco Alimentare del 29 settembre, PlanEat ha diffuso i dati di una sperimentazione pilota finalizzata alla riduzione degli sprechi nella ristorazione scolastica, dimostrando come interventi mirati possano dimezzare gli avanzi in un comparto – quello delle mense nelle scuole – particolarmente inefficiente. Nel nostro Paese, infatti, lo spreco medio nelle mense oscilla tra 33 e 160 grammi per ogni studente a pasto, corrispondente al 15-30% del cibo servito. Inoltre, il 15% degli alimenti preparati non raggiunge mai la sala mensa, rimanendo scarto di cucina, e gli alimenti più frequentemente eliminati sono pane, frutta, verdura, minestre e legumi. La situazione non è migliore negli altri Stati europei: in Spagna gli studenti della scuola primaria scartano tra 40 e 100 grammi a pasto (12 milioni di chilogrammi all'anno), in Svezia tra 23 e 39 grammi; nel Regno Unito lo spreco oscilla tra 9 e 17 grammi. (*Fonti)

Proprio per questo motivo, il test realizzato presso la scuola dell'infanzia e primaria di Borgarello (PV) rappresenta un modello innovativo e può indicare la direzione da seguire. Dopo 3 mesi di applicazione, i risultati sono stati sorprendenti: paragonando una settimana di pasti a scuola senza piattaforma PlanEat Scuola, con menù identico a quello standard proposto con la piattaforma e unitamente ad un menù alternativo, nelle 2 scuole, si arriva al 52% di cibo buttato in meno. Mediamente, durante il periodo di test, è stato prodotto il 20% in meno di cibo.

Il progetto MenSana: un approccio collaborativo

Il progetto MenSana nasce da un bando PNRR promosso da OnFoods, un partenariato che coordina il lavoro di 26 organizzazioni pubbliche e private verso la ricerca scientifica e l'innovazione sostenibile dei sistemi alimentari. Le azioni del bando sono state coordinate dall'Istituto universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia, sotto la guida della Professoressa Giulia Mattavelli, assieme alla cooperativa La Rosa dei Venti - che ha preparato i pasti e gestisce la mensa della scuola di Borgarello - rappresentata da Giacomo Fontana e PlanEat Scuola, la divisione creata ad hoc da PlanEat, società benefit nata per combattere lo spreco, proponendo un nuovo modo di fare la spesa che si fonda sulla programmazione e sui kit di ingredienti freschi, lavati, pesati e porzionati e pronti da cucinare.

Nel corso dell'intero progetto, quotidianamente le famiglie hanno avuto la possibilità di selezionare per il proprio figlio tra due opzioni completamente equivalenti dal punto di vista nutrizionale: era quindi possibile optare tra due primi, due secondi e due contorni. L'idea di fondo mirava a far sì che i bambini, scegliendo quantità e tipologia del piatto, fossero più propensi a consumare anche alimenti finora rifiutati. Il progetto, inoltre, ha incluso un sistema di monitoraggio dello spreco alimentare mediante una bilancia che pesava il cibo avanzato.

Numeri che parlano chiaro: coinvolgimento, personalizzazione e risultati tangibili

Durante il periodo di test, il progetto MenSana ha coinvolto 159 alunni della scuola dell'infanzia (56) e primaria (103) di Borgarello. 155 studenti hanno scelto volontariamente di aderire e 152 hanno utilizzato la piattaforma PlanEat Scuola almeno una volta, pari al 95% degli alunni iscritti e al 98% dei registrati. La partecipazione è stata completamente facoltativa, senza obblighi né costi aggiuntivi.

I risultati sono stati immediati: confrontando una settimana con la piattaforma PlanEat Scuola e una senza, lo spreco di cibo si è ridotto del 52%, passando da 52,28 kg a 20,18 kg di avanzi. Le verdure sono risultate la categoria più sprecata, ma grazie all'introduzione della porzione "assaggio" – utilizzata da molte famiglie per insalata verde, erbette e carote al vapore – il comportamento alimentare è cambiato, favorendo una maggiore apertura verso quel piatto e azzerandone lo spreco. Le ricette più apprezzate, con minor scarto registrato, sono state uova al pomodoro, fagiolini al vapore, uova strapazzate, tomino alla piastra, pasta al pesto rosa, polpette di merluzzo.

Il grado di personalizzazione è stato molto elevato: il 90% degli utenti (138 su 152) ha modificato almeno una volta le porzioni, scegliendo tra assaggio, mezza porzione o "zero porzione". Complessivamente, durante il progetto, l'82,3% dei piatti cucinati è stato pianificato, suddivisi così: 65,5% porzioni standard, 9,4% assaggi, 16,3% mezze porzioni e 8,9% piatti non cucinati perché esclusi in fase di scelta.

Benefici a cascata: dalla cucina alla gestione delle diete

Oltre al risparmio sugli avanzi, la piattaforma PlanEat Scuola ha portato un beneficio a monte: 20% di cibo in meno prodotto in media, con un taglio del 13% nei primi, del 13% nei secondi e del 35% nei contorni, traducendosi in minori consumi di materie prime ed energia. La piattaforma ha inoltre migliorato la gestione delle diete speciali e delle intolleranze, automatizzando la comunicazione e riducendo gli errori, con un impatto positivo sull'inclusione.

Infine, la piattaforma messa a punto da PlanEat Scuola per MenSana ha dimostrato la sua scalabilità: la piattaforma digitale, basata su processi standardizzati (prenotazione pasti, scelta porzioni, tracciamento QR code), può essere applicata a scuole di dimensioni diverse, da piccoli istituti a grandi realtà. L'esperienza pilota ha mostrato che la tecnologia gestisce senza difficoltà centinaia di utenti contemporanei e che il modello organizzativo è replicabile in altri contesti senza modifiche sostanziali.

Le parole dei protagonisti

"PlanEat Scuola non è solo una piattaforma tecnologica, è un cambio di paradigma - spiega Nicola Lamberti, CEO e founder di PlanEat - Si tratta di cucinare ciò che serve davvero, garantendo sempre il diritto al pasto, ma evitando di produrre ciò che inevitabilmente finirebbe nei rifiuti. Per questo dobbiamo fare anche un appello alle istituzioni: chiediamo che nei bandi di gara della ristorazione collettiva scolastica venga fatta chiarezza su questo punto e si consenta di produrre anche meno della porzione standard, se la richiesta dell'utente è leggermente inferiore. Offrire il diritto al pasto secondo le linee guida del Ministero (grammature e menu) è importante, ma anche collaborare attivamente in un'attività di sensibilizzazione e dare la possibilità di adottare sistemi che permettano di cucinare in base alle scelte effettive. Una norma semplice, che coniugherebbe sostenibilità economica, ambientale ed educativa. Con PlanEat, lo spreco alimentare non è più una fatalità: diventa una scelta che possiamo evitare, e una lezione che possiamo insegnare già ai più piccoli."

Giulia Mattavelli: "I dati raccolti ci dicono che le famiglie sono attente alle tematiche che riguardano lo spreco alimentare e anche i bambini sono sensibili al problema. Spesso però si sentono impotenti e non sanno come interagire con le istituzioni per promuovere nuove pratiche. La partecipazione a progetti con obiettivi comuni aumenta l'inclusività e la consapevolezza che le azioni di tutti sono importanti per promuovere il cambiamento. Una maggiore inclusione nelle decisioni alimentari si associa a maggiore attenzione per lo spreco alimentare e a una dieta più sana che viene apprezzata anche dai bambini. La giusta strada per migliorare la salute e l'ambiente".

*Fonti
2022 Testing interventions to reduce food waste in school catering Christopher Malefors, Niina Sundin , Malou Tromp , Mattias Eriksson
2018 Towards more Sustainable Food Systems Addressing Food waste at school canteens Belén Derqui, Vicenc Fernandez, Teresa Fayos
2018 Food waste reduction in school canteens: Evidence from an Italian case Alexandra Lagorio, Roberto Pinto, Ruggero Golini

PlanEat è una piattaforma innovativa che realizza un nuovo modo di fare la spesa sostenibile per l’ambiente, per l’economia del territorio e per la salute. Nata a marzo 2020 dall’iniziativa dell’imprenditore Nicola Lamberti (già fondatore di 7Pixel e Trovaprezzi), PlanEat è una Società Benefit partecipata da StarTIP, Mercurio Holding e HB4. La società integra nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera. Attraverso il sito e tramite l'app PlanEat, gli utenti possono fare la spesa alimentare in modo semplice e veloce, partendo dalle ricette e ricevendo a casa tutti gli ingredienti pronti per la preparazione, pesati e divisi in contenitori compostabili (presto sostituiti da contenitori lavabili e riutilizzabili): non si spreca cibo e non si producono rifiuti da packaging. Il meccanismo premiante è quello della pianificazione che permette di ottimizzare risorse e, quindi, di ridurre sprechi di tempo ed energia, impattando sempre meno sull’ambiente: dal suo lancio PlanEat ha finora gestito circa 450.000 ordini (di cui 410mila con il servizio aziende e 40 mila con le spese dei clienti privati) e “salvato” 72 tonnellate di cibo. Il servizio aziende si integra completamente nella filosofia di PlanEat: i dipendenti possono scegliere ogni giorno il loro pasto tra 50 piatti freschi che variano tutte le settimane, e riceverlo comodamente (previa ordinazione entro le 11 del giorno prima) in ufficio. Tra i clienti aziendali di PlanEat: Bending Spoons, AstraZeneca, SeaVision, Galbusera.

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