Global mixology: a Parigi il nuovo cocktail bar ''must'', dal vino l’alternativa al packaging in plastica, il distillato di cannabis per bere senza sbornie

A Parigi il Bar De Vie, nuovo “must” per gli appassionati di cocktail; dal vino l’alternativa green alla plastica; il “distillato” di cannabis contro le sbornie

23 Sett 2025 - 13:40
Global mixology: a Parigi il nuovo cocktail bar ''must'', dal vino l’alternativa al packaging in plastica, il distillato di cannabis per bere senza sbornie

BAR, MIXOLOGY E COCKTAIL - Atteso da mesi, ha aperto a Parigi il Bar De Vie, affascinante cocktail bar del ristorante Comptoir De Vie: l’ultimo “place to be” per gli appassionati di mixology. Dalla vite ecco la cellulosa che sembra plastica ma si degrada in poco più di due settimane: rivoluzionerà il packaging alimentare? Intanto negli Usa arriva il “distillato” di cannabis, alternativa healthy all’alcol per bere senza ubriacarsi. La selezione di notizie della settimana dai media internazionali sul mondo di cocktail e alcolici. 

De Vie, il nuovo “must” fra i cocktail bar

 Probabilmente è troppo tardi per i World’s 50 Best Bars 2025, che saranno premiati a Hong Kong il prossimo l’8 ottobre, ma Bar De Vie di Paris è un nome da segnarsi in vista dell’edizione 2026 de riconoscimento più ambito nella bar industry mondiale. Ed è una delle destinazioni “must” che ogni appassionato di cocktail deve visitare se si trova a Parigi, come lascia intendere il reportage di Drinks International sull’apertura di questo attesissimo e particolarissimo locale negli (anzi, sotto gli) spazi del Comptoir De Vie, il ristorante "intimo" (una dozzina di coperti al massimo) guidato dallo chef Adam Purcell che, dall’inaugurazione lo scorso marzo, ha conquistato molti palati fini della capitale francese grazie al menù degustazione di sei portate che cambia ogni giorno, ma anche al pairing con i drink proposti dal team del Bar De Vie, dai cocktail ai vini di frutta fatti in casa, fino ai digestivi realizzati riciclando gli scarti della cucina e del bar.

Dietro al “sistema” De Vie (che comprende anche la Cave De Vie, proprio accanto, negozio di prodotti tipici francesi che offre anche uno spazio informale dove sorseggiare un drink) ci sono Alex Francis e Barney O'Kane, due noti bartender provenienti dal Little Red Door, celebrato speakeasy parigino (59mo fra i World’s 50 Best Bars 2024), che sono ovviamente le star del bancone del Bar De Vie, situato in una galleria scavata nella roccia calcarea proprio sotto il Comptoir De Vie. Al suo interno trovano spazio la Pantry, la dispensa di erbe aromatiche, spezie, fermenti e conserve fatte in casa, nonché la Library, un archivio di sperimentazioni che mette in mostra vari sottoprodotti e tecniche pensati per ridurre gli sprechi.

Dal vino l’alternativa green alla plastica

La prossima alternativa ecologica alla plastica, negli imballaggi per alimenti, potrebbe arrivare dal vino, o meglio, dalla vite. Gli scienziati della South Dakota State University hanno infatti utilizzato i tralci di vite che, ogni anno, vengono tagliati nella fase di potatura per realizzare una pellicola di cellulosa simile a quelle tradizionali in plastica, ma molto meno inquinante per l’ambiente.

Come riporta Beverage Daily, il prototipo di pellicola realizzato dai ricercatori sulla base dei tralci di vite è trasparente, resistente e si biodegrada nel terreno entro 17 giorni – contro i 700/1000 anni della plastica derivata dal petrolio - senza rilasciare residui nocivi. La cellulosa è contenuta in molti vegetali, ma la vite ne è particolarmente ricca. E, dei residui della potatura, solo una parte viene compostata per produrre terriccio ricco di sostanze nutritive da riutilizzare nei vigneti, mentre il resto viene di solito bruciato. L’esperimento ha un grande potenziale nella lotta all’inquinamento da rifiuti di plastica, anche se, prima di arrivare effettivamente a una nuova produzione di imballaggi alimentari a base di cellulosa, saranno ancora necessarie valutazioni approfondite per escludere ogni tossicità.

La cannabis contro i rischi dell’alcol

La cannabis è più salutare dell’alcol? Ne sono convinti i responsabili di 1906, marchio americano di prodotti naturali per il wellness, che hanno lanciato (in edizione limitata) un “distillato” di cannabis senz’alcol dal gusto neutro, pensato per un'esperienza "senza postumi da sbornia". Come si legge su The Spirits Business, 1906 Spirits viene suggerito per l'uso nella mixology, in cocktail sia alcolici che analcolici, ma anche per il consumo liscio, al limite allungato con acqua frizzante o soda.

Una bottiglia da 75 cl costa circa 60 dollari (al momento è in vendita solo negli Stati Uniti) e contiene 200 mg di THC (tetraidrocannabinolo) e 200 mg di CBG (cannabigerolo), sostanze attive presenti nella cannabis, con la seconda che ha il compito di bilanciare gli effetti della prima. Secondo il produttore, gli effetti della bevanda alla cannabis si verificano solitamente entro 20 minuti e possono durare da due a tre ore, se bevuta ai normali ritmi di un drink tradizionale. E Peter Barsoom, co-fondatore e Ceo di 1906, non ha dubbi: "È il primo spirito di cannabis progettato per il moderno social drinking. Se l'alcol ha plasmato l'ultimo secolo di vita sociale, la cannabis sarà protagonista del prossimo”.  

Photo Credit: 1906 Spirits

Leggi l'articolo anche su MixologyItalia.com

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