Il Natale di Farinati: tradizione e novità con pizze e piatti speciali
Il Natale di Farinati offre piatti tradizionali e novità, tra pizza, fritti e ricette di famiglia. Un menù che celebra la stagionalità e la qualità.
PIANETA PIZZA - Il Natale di Farinati mette tutti d’accordo, con la pizza a ruota di carro o napoletana contemporanea, in teglia o nel “ruoto”, i fritti golosi, ma sopratutto con i piatti dei ricordi preparati con ricette di famiglia e tanta cura. In tavola: pizza di scarole, pizza “ruoto parmigiana”, marinara alla Farinati con capperi e acciughe, e pastiera “mamma Anna”. Non mancano le novità, come la frittatina con porcini, castagne e pancetta, e la frittatina boscaiola: timballo crunch con tagliolini paglia e fieno mantecati con una ricca salsa. E poi, la pizza “domeniche napoletane” con provola affumicata, stracotto di genovese in terracotta, cipolla crunch, basilico fresco; la pizza “4 latti” con fiordilatte, formaggio caprino, blu cheese di bufala, crackers di parmigiano, marmellata di pere fatta in casa, basilico.
Renato Ruggiero e il suo team, con i pizzaioli Giuseppe Zincone e Pasquale Sorrentino, e il maître Gaetano Maione, utilizzano prodotti a denominazione di origine, operano una selezione rigorosissima dall’olio alle farine, dal pomodoro ai latticini, spesso valorizzando piccoli produttori locali. Il menù rispecchia appieno la filosofia degli imprenditori Gennaro Del Buono, Giovanni Pianelli, ideatori di Farinati con Ruggiero e Paolo Santorelli, che fa della stagionalità e della genuinità degli alimenti i suoi punti di forza. A Natale menù “special Christmas” anche con pizze e fritti senza glutine con forno e cucina dedicati, e piatti vegetariani. Denominatore comune: la tradizione, e anche gli interni del ristorante fanno riferimento alla cultura napoletana, come le carte da gioco giganti appese alle pareti.
Farinati Pizza and more
Farinati è il ristorante di design aperto a Casavatore. L’idea è degli imprenditori Gennaro Del Buono, Giovanni Pianelli e Renato Ruggiero, appassionati di cibo e di design: un’esplosione di fantasia e creatività in salsa vintage, in cucina e negli arredi.
La pizza storica, uno dei piatti di punta, riunisce nel gusto quattro secoli di sapori: il ‘600 che s’ispira alla pizza che mangiavano i marinai, con sugna, pecorino, aglio, origano e con l’aggiunta di una licenza moderna del pizzaiolo, come il pomodoro infornato. Il ‘700, con un omaggio a Gioacchino Murat, che amava la pizza con “cicinielli”, sugna, aglio, origano e anche qui con l’aggiunta del pizzaiolo di pomodorini gialli. L’800 porta la pizza del popolo: una marinara all’ombra. Infine il ‘900 che porta il gusto della borghesia ovvero la classica pizza margherita.
All’opera per creare la pizza “4 gusti”, un team di esperti pizzaioli coadiuvati da Renato Ruggiero, che dopo studi approfonditi ha sfornato il piatto della storicità.
«Si tratta di un suggestivo e gustoso tuffo nel passato - spiegano gli imprenditori - la squadra è andata in bliblioteca, è risalita a importanti fonti storiche, per scoprire come gli antichi mangiassero la pizza, per poi riproporla ai giorni nostri in chiave contemporanea. Il tutto accompagnato dai fritti rivisitati del monsù, preparati da Ruggiero con le ricette di Antonio Dubelli, ultimo cuoco dei Borbone».
Studio e cura si ritrovano anche nella “napoletana al ruoto” preparata con pomodoro San Marzano, pomodorini, origano, acciughe, olive nere, basilico, olio evo. Tra le “croccanti in teglia” spicca quella “esotica” abbinata a un Mojito, con salsa avocado ripassata, salmone affumicato, stracciata di bufala campana doc, fresco di zeste di limone. Tra le “speciali” la pizza “Farinati mood” con mozzarella di bufala campana Dop, confettura di “crisommole” del Vesuvio, guanciale stagionato in marmo, rucola liquida, provolone del Monaco e la pizza “come se fosse parmigiana”, condita con crema di melanzane arrostite, stracciata di bufala, chips di melanzane dorate e fritte, ragù napoletano e salsa di basilico. Storia e tradizione regnano anche nei “fritti del monsù” ispirati alla cucina borbonica”: crocchetta di pollo con salsa ai porcini, uovo alla monachina, frittatina alla finanziera, palla di riso con zafferano e ragù. E poi, le celebri frittatine: la classica, la Nerano, quella alla carbonara e il “percorso di montanare” a cura di Ruggiero, già vincitore del premio “miglior frittatina di pasta 2019/2020 50 top pizza”.
La supervisione del progetto è stata affidata a Paolo Santorelli, esperto di startup, consulente e founder della Ristoratore 2.0. Il concept è stato curato dall’architetto napoletano Mario Sorrentino: un locale di lusso per i gourmand o per gli appassionati del food experience, ma anche per chi vive i riti del pranzo e della cena come esperienze di condivisione sociale.
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