L’Antica Pizzeria Da Michele certifica la propria pizza con la tecnologia blockchain

L’Antica Pizzeria Da Michele adotta la  certificazione blockchain  in tutte le sue sedi campane e a Lecce

16 Ottobre 2023 - 08:42
L’Antica Pizzeria Da Michele certifica la propria pizza con la tecnologia blockchain

L’Antica Pizzeria Da Michele in the world è la prima azienda al mondo ad aver certificato la propria pizza con la tecnologia blockchain. Nelle pizzerie di Napoli, Salerno, Aversa, Pompei e Lecce e, presto, in tutto il mondo, è già disponibile un QR code che, attraverso Authentico, consente la verifica dell’origine e dell’autenticità delle materie prime usate nella preparazione delle pizze presenti nel menù. 

Mediante la piattaforma digitale di Authentico, che fornisce la certificazione della filiera basata sulla tracciabilità blockchain, i consumatori possono controllare l’origine delle materie prime, l’autenticità e la salubrità delle pizze de l’Antica Pizzeria Da Michele in the world.

La Blockchain è una tecnologia informatica che permette di immagazzinare informazioni, dati e documenti sulle filiere di produzione, senza che queste siano sovrascrivibili e, di conseguenza, modificabili, assicurando, con certezza matematica, quando e da chi sono state inserite. In questo modo, può migliorare la sicurezza dei prodotti e la trasparenza aziendale verso i consumatori.

"L’attenzione verso le nuove tecnologie, anche attraverso collaborazioni con altre aziende, è la chiave che cercavamo per proiettare il nostro storico brand verso il futuro - spiega Alessandro Condurro, amministratore de L’Antica Pizzeria Da Michele in the world. – L’utilizzo della blockchain, prima fase di un processo più lungo e complesso, ci permette di sottolineare quanto il nostro prodotto pizza resti lo stesso in tutte le sedi, avvalendoci di un metodo sicuro, incorruttibile e inviolabile per certificare il nostro lavoro e gli ingredienti che utilizziamo".

"Il video, recentemente diventato virale, in cui un cliente a Napoli chiede di aggiungere il ketchup alla pizza ci ha fatto comprendere che l’utilizzo della blockchain è la strada per dare il giusto valore alla nostra attenzione per gli ingredienti - continua Francesco De Luca, amministratore della Michele in the world -. Siamo partiti dalle sedi campane, Napoli, Aversa, Pompei e Salerno, e da Lecce, con il supporto dei nostri storici fornitori che si sono messi a disposizione per rendere sempre più trasparente il processo che passa direttamente da loro a noi. L’obiettivo è di estendere a breve questa tecnologia a tutte le 43 sedi".

"Conoscere qualità e provenienza delle materie prime utilizzate nei menù di ristoranti e pizzerie è un’esigenza sempre più diffusa tra i consumatori, soprattutto dei millennials, sempre più attenti alla sostenibilità - aggiunge Giuseppe Coletti, CEO di Authentico. - La scelta del management de L’Antica Pizzeria Da Michele in the world di rendere trasparente il menù attraverso la certificazione digitale in blockchain va appunto in questa direzione. Non c’è nulla da nascondere e il consumatore può in autonomia, con il proprio telefono, scoprire origine e provenienza degli ingredienti della pizza che sta per ordinare nella prima lingua. Una scelta che rappresenta una strada innovativa per diffondere la conoscenza circa le eccellenze agroalimentari Made in Italy ai consumatori di tutto il mondo che mangiano una pizza in una delle 43 sedi".

"In un mondo sempre più connesso per le aziende diventa fondamentale investire in nuove tecnologie e sviluppare progetti all’avanguardia come questo della certificazione digitale della filiera attraverso la Blockchain. È entusiasmante lavorare con aziende che guardano al futuro come l’Antica Pizzeria Da Michele in the world con la quale stiamo portando avanti anche altri progetti basati su nuove tecnologie" conclude Gianluca Radice, Co-Founder/CEO di weHUB, consulente tecnologico.

 L’Antica Pizzeria Da Michele in the world
La pizza de l’Antica Pizzeria da Michele in the world è la stessa in ogni sua sede: identica, per qualità e consistenza, a quella consumata a Napoli, garantita dallo stesso tipo di impasto, dagli ingredienti e dal rispetto di alcune regole d’oro. 153 anni di storia e non sentirli con, alla base, una ‘family identity’: cambiano i luoghi, le persone, ma lo spirito del fondatore e della sua famiglia è sempre presente, a ogni apertura.
In un tempo in cui la pizza è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità, l’antica pizzeria da Michele, tra le storiche “Centenarie” di Napoli, è proiettata verso il futuro. 
Attualmente le sedi della Michele in the world sono 43: Napoli, Aversa, Pompei, Salerno, Palermo, Bari, Taranto, Lecce, Crotone, tre a Roma, Bologna, Firenze, Torino, Genova, Trieste, Milano, Verona, Barcellona, Badalona, Ibiza, Malta, Prishtina, Berlino, Amburgo, Colonia, due a Londra, Manchester, Amsterdam, Al Khobar, Riyadh, Jeddah, tre a Dubai, Tokyo, Fukuoka, Yokohama, Los Angeles, Santa Barbara e New York.
Authentico è stata fondata nel 2017 da manager, imprenditori e professionisti della comunicazione digitale nel foodtech, che unendo le rispettive competenze hanno creato una soluzione innovativa per il contrasto del problema dell’Italian Sounding e della contraffazione di prodotti agro-alimentari italiani, aiutando, inoltre, le aziende a creare un nuovo livello di fiducia con i consumatori attraverso la certificazione digitale della filiera con tecnologia Blockchain. Con oltre 25 filiere tracciate, Authentico si è posizionata ai vertici delle aziende italiane del settore per numero di tracciabilità alimentare in Blockchain.
weHUB digital space nasce nel 2013 da un’idea di Laura De Vincenzo e Gianluca Radice di unire la filosofia del “noi” e quella dell’”hub” per creare un punto di incontro di professionisti del web. Ad oggi, dopo 10 anni di attività, weHUB continua a crescere ed affermarsi come network di professionisti del digitale che offrono servizi e consulenza alle imprese per sviluppare strategie di comunicazione omni-channel. Insegnano da oltre 7 anni il loro approccio tramite agenzie per il lavoro e da tre coordinano il laboratorio digitale del corso di laurea specialistica in Marketing dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope. 

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