Osservatorio Centromarca: oltre un terzo delle aziende ha aumentato gli investimenti quest'anno

Centromarca: industrie di marca mantengono investimenti. 36,8% aumenta impieghi nel 2025. Focus su impianti, pubblicità e digitale. Positive le stime 2026.

10 Nov 2025 - 15:00
Osservatorio Centromarca: oltre un terzo delle aziende ha aumentato gli investimenti quest'anno

ASSOCIAZIONI, ENTI E CONSORZI - Le Industrie di Marca associate a Centromarca mantengono gli investimenti nonostante l'incertezza economica e le tensioni geopolitiche. Nel 2025 il 36,8% delle aziende ha aumentato gli impieghi, mentre il 52,1% li ha mantenuti stabili. Dati positivi anche per le previsioni 2026.

I risultati emergono dall'edizione autunnale dell'Osservatorio Congiunturale di Centromarca, Associazione Italiana dell'Industria di Marca, realizzato in collaborazione con Ref Ricerche. Nonostante un contesto caratterizzato da elevata incertezza, dovuta a tensioni geopolitiche e forte pressione sui conti economici, oltre all'effetto della volatilità dei prezzi delle materie prime, dell'alto costo di energia e trasporti e dell'inflazione di origine esogena, le industrie associate continuano a investire.

Quest'anno il 36,8% delle aziende ha incrementato gli impieghi rispetto agli anni precedenti, il 52,1% li ha mantenuti allo stesso livello, l'11,1% li ha ridotti. Le prime cinque destinazioni degli investimenti segnalate sono: impianti, macchinari, veicoli (71,8% del campione); pubblicità (69,2%); software (54,7%); retail media (31,6%); intelligenza artificiale e big data (26,5%).

Le prospettive per il 2026 risultano incoraggianti: il 62,4% delle industrie associate a Centromarca dichiara di mantenerli invariati rispetto al 2025; il 30,8% ha pianificato di aumentarli; il 6,8% prevede una riduzione.

«Le nostre 193 industrie, alimentari e non food, commercializzano oltre 2.600 marchi tra i più noti e apprezzati dalle famiglie italiane, generando un giro d'affari di 69 miliardi di euro», rileva Vittorio Cino, direttore generale di Centromarca. «Siamo un attore importante del sistema economico italiano, contribuendo a generare 87,2 miliardi di valore condiviso nella filiera del largo consumo confezionato (pari al 4,2% del prodotto interno lordo) e una contribuzione fiscale di filiera di 28,7 miliardi di euro, che corrisponde al 5% delle entrate tributarie. La nostra capacità di innovare ed evolvere in sintonia con le esigenze del consumatore sostiene l'attrattività delle categorie di prodotto in una fase di ridotto potere d'acquisto delle famiglie. È in virtù del nostro ruolo trainante nella filiera che in queste settimane abbiamo sottoposto al Governo proposte di policy che consideriamo fondamentali per la crescita, insieme alla richiesta di un piano di sviluppo pluriennale specifico per il settore del largo consumo».

Tra le priorità indicate da Centromarca figurano: interventi per l'espansione dimensionale delle imprese e l'accesso a strumenti finanziari più efficaci, promuovendo aggregazioni e investimenti strategici; incentivi fiscali per impieghi in ricerca/innovazione/transizione digitale e detassazione degli utili reinvestiti in attività coerenti con gli obiettivi comuni; dematerializzazione dei documenti di trasporto attraverso l'EDI (Electronic Data Interchange); contrasto alle pratiche commerciali sleali e alla contraffazione nel largo consumo.

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