Al ristorante Dù Cesari di Lissone si inaugura il corner "Made in Carcere"
Presso il ristorante Dù Cesari di Lissone si inaugurerà, il 28 febbraio, il corner Made in Carcere, il social brand che offre una seconda opportunità a donne e minori in stato di detenzione, di cui lo chef Danilo Pelliccia è Ambassador e sostenitore in prima linea
C’è un ristorante a Lissone che segue una schietta osservanza gastronomica romanesca, dove la tradizione e la tipicità incontrano il territorio in una fusion che genera nuove proposte culinarie.
Dopo aver conquistato Torino, con sua maestà la carbonara, qualche scivolone e non poca fatica, lo chef Danilo Pelliccia approda a Lissone – via Gramsci 44 – e dedica alla brianza il tonnarello rivisitato cacio e pepe allo zafferano. Al Du’ Cesari la romanità è una faccenda di atmosfera, con quel tanto di kitsch ben dosato nell’arredamento, negli stornelli romani che accompagnano le cene del giovedì. Di materie prime ricercate, a volte rare e salvate dall’oblio. Di un menu dove ogni singola voce, anche solo un semplice contorno, ha anima e personalità autonome. Di ricette sapide, deliziose, originali, semplici ed elaborate, raffinate e ruspanti, servite in porzioni “monstre”, desuete per i nostri stomaci cittadini abituati a finger food e apericena.
A tutto questo, si aggiunge quella forma d’arte, in gran parte innata, che si chiama Accoglienza, l’ingrediente segreto talmente palese da rendere così unica l’esperienza nel ristorante di Danilo. Il consiglio è quello di arrivare affamati: le porzioni sono imperiali – come già detto – e, un pasto completo, dall’antipasto al dolce richiede una certa preparazione. Affidatevi al servizio e alla cortesia del personale con un “fai tu”. Lasciatevi servire e coccolare. Il conto è decisamente onesto (30 – 50 euro) , inoltre, dal mercoledì al venerdì con la formula special pranzo al costo di 12 euro potrete scegliere un primo – Carbonara, Griscia, Cacio e Pepe, Amariciana – acqua e caffè; un secondo a scelta dal menù con un contorno acqua e caffè a 16 euro. Uscendo, buttate un occhio sul corner Made in Carcere – il social brand che offre una seconda opportunità a donne e minori in stato di detenzione – di cui lo chef è Ambassador e sostenitore in prima linea.
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