Alla scoperta del Grasshopper, il drink classico più verde del mondo, tra storia, varianti e curiosità

Il Grasshopper, iconico coktail afterdinner, fa parte della lista dell'IBA sin dal 1961. Da noi è poco diffuso, ma negli USA è tornato ora di gran moda

7 Sett 2024 - 09:00
Alla scoperta del Grasshopper, il drink classico più verde del mondo, tra storia, varianti e curiosità

BAR, MIXOLOGY E COCKTAIL - Lo chiedeva Robert De Niro in Ronin, film del 1998, anche se con una ricetta rivisitata a base di gin, brandy e crema di menta. E se in Italia lo conoscono in pochi e lo bevono in meno ancora, in compenso il Grasshopper piace da morire agli americani, che negli ultimi anni lo hanno riscoperto e rilanciato a livello mondiale. 
Cocktail dalla preparazione semplice e dal colore accattivante (verde brillante, appunto, come suggerisce il nome che in inglese significa cavalletta) si compone di tre ingredienti in parti uguali - crema di cacao, crema di menta e crema di latte - e vanta una consistenza cremosa e vellutata.

LA RICETTA IBA DEL GRASSHOPPER 

Categoria:
Contemporary Classics, After Dinner
Tecnica:
Shake & Strain
Bicchiere:
Coppetta da cocktail
Ingredienti:
20 ml crema di cacao
20 ml crema di menta
20 ml crema di latte
Decorazione:
A piacere, una foglia di menta
Preparazione:
Shakerare tutti gli ingredienti con ghiaccio e filtrare in una coppetta da cocktail. Se si desidera, guarnire con una foglia di menta.

LA STORIA

Chi abbia ideato il Grasshopper non si sa con precisione. C’è chi lo attribuisce a Philibert Guichet Jr., proprietario del Tujague’s Bar di New Orleans dal 1910, sebbene non esistano prove certe. Secondo questa teoria, pare che Guichet lo abbia creato per una competizione a New York nel 1918, dove avrebbe vinto la medaglia d'argento. La miscela prevedeva un mix in parti uguali di crema di cacao, crema di menta e crema di latte​. E c’è chi ritiene più probabile sia nato a Londra. In ogni caso, è stato scoperto che una versione antesignana del Grasshopper era già stata menzionata nel libro The World’s Drinks and How to Mix Them del 1908 di William Boothby. Si tratta di un semplice Pousse-Café a base di crema di cacao e crema di menta​. 
Senza dubbio, negli anni ‘50 e ‘60 il Grasshopper divenne estremamente popolare negli Stati Uniti, soprattutto come drink servito dopo cena come alternativa ai dessert tradizionali. Era il periodo del boom economico ed erano di moda drink come il Brandy Alexander e il Pink Squirrel.

IL PRESENTE 

Il ritorno del Grasshopper negli ultimi anni è stato favorito dalla proposta di nuove interpretazioni che strizzano l’occhio alle tendenze della mixology contemporanea. 
Celebre, per esempio, è il Tujague’s Bar, dove ogni settimana si servono ancora centinaia di Grasshopper con un'aggiunta di brandy​.

IL NOME

Grasshopper, in italiano “cavalletta”, deriva probabilmente dal colore verde brillante del cocktail, simile a quello dell'insetto. Tuttavia, il nome potrebbe essere stato scelto per evocare anche solo la sensazione di freschezza che regala in bocca la crema di menta. 

VARIANTI, FONTE IMBIBE MAGAZINE

Il Grasshopper è stato oggetto di numerose reinterpretazioni nel corso degli anni. Eccone alcune:

  1. Pépé Le Moko Grasshopper
    Jeffrey Morgenthaler, proprietario del Pépé Le Moko a Portland, ha creato una versione innovativa con gelato alla vaniglia, Fernet Branca e un pizzico di sale per bilanciare la dolcezza​.
  2. Grasshopper Float: 
    Alcuni bar, soprattutto negli Stati Uniti, servono il Grasshopper in versione milk-shake con un top di gelato alla vaniglia per creare una consistenza ancora più ricca e cremosa. Lo propone così, tra gli altri, il Bryant’s Cocktail Lounge nel Wisconsin.
  3. Good Times Grasshopper
    Al bar Good Times di Los Angeles, il bartender Davey Wayne ha aggiunto un tocco di mezcal alla ricetta originale, per dare al drink una nota affumicata che si sposa perfettamente con la dolcezza del cacao e della menta​.
  4. Butterfly Grasshopper
    A New York, Eben Freeman del Butterfly lo ha proposto con il latte non omogeneizzato, succo di arancia ed estratto di pandan, una pianta asiatica che conferisce sapori di vaniglia e mandorla​.

ABBINAMENTI

Cocktail After Dinner può sostituire il dolce, ma si sposa bene con cioccolato amaro, mandorle, mela verda, gelato alla vaniglia.

AL CINEMA

Ronin è un action movie uscito il 25 settembre 1998 considerato tutt’oggi, dopo oltre 25 anni, un capolavoro di John Frankenheimer girato senza effetti digitali, in linea con l’idea di Walter Hill per cui “gli scherzi sono divertenti, ma i proiettili sono veri”. Una donna misteriosa recluta a Parigi cinque mercenari, ovvero cinque Ronin, samurai senza padrone. La missione? Impadronirsi di una valigetta in mano al crimine organizzato. Nel cast ci sono Sean Bean, Robert De Niro, Jean Reno, Stellan Skarsgård, Skipp Sudduth, e Natascha McElhone. E proprio Robert De Niro a un certo punto racconta ai ragazzi una storia sugli interrogatori e sui limiti di ogni uomo, inframezzando la riflessione con la richiesta di Grasshopper. Diverso dal classico, ovvero a base di crema di menta, brandy e gin.

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